Accursia
Accursia, o Accorsa (Bologna, 1230 – Bologna, 1281), è stata una giurista italiana, la cui esistenza è stata rimessa in discussione[1].
Biografia
modificaAccursia sarebbe stata figlia del grande glossatore Accursio: secondo Guido Panciroli, Accursia avrebbe insegnato anch'essa Diritto nello Studio bolognese Accursia divenne pertanto il modello di donna colta, capace di svolgere le attività riservate dalla società agli uomini[2]. Ad Accursia venne attribuito fra l'altro un opuscolo, Dissertatio de literati matrimonio, di cui tuttavia si sono perse le tracce[2].
Dubbi sull'esistenza di Accursia nacquero nel XVIII secolo[3], dopo che il padre camaldolese Mauro Sarti, storico dell'università di Bologna, non trovò traccia della giurista negli antichi documenti dello Studio[4]. La più antica menzione di Accursia si trova infatti in un documento del giurista Alberico da Rosciate (1290-1360)[5], il quale tuttavia ne parlava già come di diceria («audivi quod Accursius unam filiam habuit, quae actu legebat Bononiae, ecc.»[6]); ma le cautele di Alberico non impedirono che la fama di Accursia si sviluppasse e che, anzi, le si attribuissero altri inverosimili dati biografici[7][8]. Tra i sostenitori della sua esistenza vi fu anche Alessandro Macchiavelli, che operò per imporre la vulgata delle dotte bolognesi laureatisi all'Alma Mater in tempi antichi, anche attraverso la produzione di falsi storici.[9] Tra gli scettici si ricorda in particolare Girolamo Tiraboschi, che riprende il Sarti e svela le falsificazioni del Macchiavelli.[6]
Note
modifica- ^ Accursio, su Università di Bologna. URL consultato il 25 dicembre 2023.
- ^ a b Jane Stevenson, Women latin poets: language, gender, and authority, from antiquity to the eighteenth century, Oxford: Oxford University Press, 2005, p. 150, ISBN 9780198185024
- ^ Christian August Wichmann, Geschichte berühmter Frauenzimmer: Nach alphabetischer Ordnung aus alten und neuen in- und ausländischen Geschicht-Sammlungen und Wörterbüchern zusammen getragen. Leipzich: Böhm, 1772, p. 20 (on-line)
- ^ Mauro Sarti, De claris Archigymnasii Bononiensis professoribus a saeculo XI usque ad saeculum XIV. Tomi I, Pars I. Bononiae: ex typographia Laelii a Vulpe Instituti Scientiarium typographi, 1769, p. 144. Il Sarti peraltro non trovò traccia neanche di Bettisia Gozzadini, altra leggendaria giurista del XIII secolo.
- ^ I. Prosdocimi, «ALBERICO da Rosate». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. I, ad vocem (on-line)
- ^ a b Girolamo Tiraboschi 1823, pp. 414-15.
- ^ P. Fiorelli, «ACCORSO (Accursio; anche Accorsino) da Reggio». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Roma : Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Vol. I (Aaron-Albertucci), 1960, ad vocem (on-line)
- ^ Come l'esistenza di una sorella anch'ella giurista all'università. Cfr. Guidi Panziroli 1637, p. 121, cit. in Girolamo Tiraboschi 1823, p. 415
- ^ Marta Cavazza, Alessandro Macchiavelli, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 67, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2006. URL consultato il 25 dicembre 2023.
Bibliografia
modifica- «Accùrsia (o Accórsa)». In: Enciclopedia Biografica Universale, Roma: Istituto dell'Enciclopedia italiana, Vol. I (A-Arion), 2007, ad vocem )
- (LA) Guidi Panziroli, De claris legum interpretibus. Libri quatuor. Octauij Panziroli auctoris ex fratre nepotis, cathedralis Ecclesiae Regij canonici opera, ac summa diligentia in lucem editi. Ad illustrissimum, et reuerendiss. D.D. Ioannem Iacobum Panzirolum, Cum duplici indice, vno capitum, altero rerum praecipuarum copiosissimo, Venetijs, apud Marcum Antonium Brogiollum, 1637, p. 121.
- Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana di Girolamo Tiraboschi: Dall'anno MCLXXXIII fino all'anno MCCC, IV, Milano, Società tipografica de' classici italiani, 1823, pp. 415-415. (Testo in Wikisource)
Collegamenti esterni
modifica- Accùrsia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.