Aethomys chrysophilus

specie di animali della famiglia Muridae

Aethomys chrysophilus (de Winton, 1896) è un roditore della famiglia dei Muridi diffuso nell'Africa centro-meridionale.[1][2]

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Aethomys chrysophilus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
SuperordineEuarchontoglires
OrdineRodentia
SottordineMyomorpha
SuperfamigliaMuroidea
FamigliaMuridae
SottofamigliaMurinae
GenereAethomys
SpecieA.chrysophilus
Nomenclatura binomiale
Aethomys chrysophilus
de Winton, 1896
Sinonimi

Mus chrysophylus acticola, Mus albiventer, A.c.capricornis, A.c.fourieri, A.c.harei, A.c.magalakuini, A.c.pretoriae, A.c.singidae, A.c.tongensis, A.c.tzaneenensis, A.c.voi

Descrizione

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Dimensioni

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Roditore di medie dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 120 e 169 mm, la lunghezza della coda tra 135 e 190 mm, la lunghezza del piede tra 28 e 35 mm, la lunghezza delle orecchie tra 15 e 27 mm e un peso fino a 112 g.[3]

Aspetto

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La pelliccia è liscia e setosa. Le parti superiori sono bruno-rossicce, cosparse densamente di peli nero-brunastri. Le guance, i fianchi e le cosce sono grigio chiaro; le parti inferiori e le zampe sono biancastre. Le orecchie sono cosparse di pochi peli rossastri. La coda è più lunga della testa e del corpo, ricoperta di peli che diventano gradualmente più lunghi verso l'estremità, marrone sopra e biancastra sotto e brunastra nella parte terminale. Ci sono 10-12 anelli di scaglie per centimetro. Il cariotipo è 2n=50 FN=60.

Biologia

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Comportamento

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È una specie terricola e notturna. Forma piccoli gruppi all'interno di termitai e tra gli ammassi rocciosi.

Alimentazione

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Si nutre principalmente di parti vegetali, frutta caduta, semi, foglie e radici.

Riproduzione

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Le femmine danno alla luce 2-7 piccoli per volta dopo una gestazione di 21-23 giorni. Si riproduce in ogni periodo dell'anno.

Distribuzione e habitat

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Questa specie è diffusa nell'Africa orientale e meridionale.

Vive nelle savane. Talvolta è presente in colture e foreste secondarie.

Tassonomia

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Sono state riconosciute 2 sottospecie:

Conservazione

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La IUCN Red List, considerato il vasto areale e la popolazione numerosa, classifica A.chrysophilus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

  1. ^ a b c (EN) Agwanda, B., Corti, M. & Taylor, P.J. 2008, Aethomys chrysophilus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Aethomys chrysophilus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Wilson & al., 2017.

Bibliografia

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  • J.D.Skinner & Christian T.Chimimba, the Mammals of the Southern African Sub-region, 3rd Edition, Cambridge University Press, 2005, ISBN 978-0-521-84418-5.
  • Jonathan Kingdon, East African Mammals: An Atlas of Evolution in Africa, Volume 2, Part B, University of Chicago Press, 1974, ISBN 978-0-226-43720-0.
  • Gus Mills & Lex Hes, The complete Book of southern African Mammals, Struik Publishers, 1997, ISBN 978-0-947430-55-9.
  • Don E. Wilson, Russell A. Mittermeier, Thomas E. Lacher, Jr, Handbook of the Mammals of the World. Volume 7 Rodents II, Lynx Ediciones, 2017. ISBN 978-84-16728-04-6

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