Agenzia per la coesione territoriale
L'Agenzia per la coesione territoriale è una agenzia pubblica italiana, vigilata direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, che ha l'obiettivo di sostenere, promuovere ed accompagnare programmi e progetti per lo sviluppo e la coesione territoriale[1].
Agenzia per la coesione territoriale | |
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Sigla | ACT |
Stato | ![]() |
Tipo | Agenzia pubblica |
Istituito | 2014 |
Predecessore | Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica |
Direttore generale | Paolo Esposito |
Sede | Roma |
Indirizzo | Via Sicilia, 162/C |
Sito web | www.agenziacoesione.gov.it |
È stata istituita ai sensi dell'art. 10 del decreto legge 101/2013[2], acquisendo parte delle funzioni del soppresso Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica.
L'Agenzia fornisce supporto all'attuazione della programmazione comunitaria e nazionale (cicli 2007-2013, 2014-2020 e 2021-2027), attraverso azioni di accompagnamento alle amministrazioni centrali (ministeri e ANPAL) e regionali titolari di programmi operativi e agli enti beneficiari degli stessi, oltre ad attività di monitoraggio e verifica degli investimenti e di supporto alla promozione e al miglioramento della progettualità e della qualità, della tempestività, dell'efficacia e della trasparenza delle attività di programmazione e attuazione degli interventi[3].
Dall'aprile 2021 il Direttore è Paolo Esposito[4].
Evoluzione storicaModifica
Nel 1998 fu istituito il Dipartimento per le politiche di sviluppo e di coesione (DPS) nell'ambito del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, con l'obiettivo istituzionale di realizzare, in attuazione dell'art. 119 comma 5 della Costituzione, gli interventi volti al riequilibrio economico-sociale e allo sviluppo economico delle aree sottoutilizzate del Paese.
Nel 2006, ridenominato Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, fu incardinato nel Ministero dello sviluppo economico: ne furono riorganizzate la struttura e le funzioni e fu posto in avvalimento ai Ministri per la coesione territoriale (senza portafoglio) cui tale delega è stata conferita.
Nel 2013 il Dipartimento è stato soppresso: la maggior parte delle sue funzioni è stata trasferita all'Agenzia per la coesione territoriale, mentre la restante parte al nuovo Dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
OrganizzazioneModifica
L'Agenzia è guidata dal Direttore generale, nominato per tre anni con decreto del Presidente del Consiglio, affiancato dal Comitato direttivo e dal Collegio dei revisori dei conti[5]. Si articola in due aree di livello dirigenziale generale (Programmi e procedure e Progetti e strumenti), 19 uffici di livello dirigenziale non generale (di cui 5 uffici di staff, a due dei quali sono attribuite le funzioni di autorità di gestione dei programmi operativi nazionali affidati all'Agenzia) e il Nucleo di verifica e controllo (NUVEC)[6]. Le attività istituzionali sono svolte anche attraverso comitati previsti dall'Accordo di partenariato[7] e task force[8].
Riferimenti normativiModifica
- Art. 10 del Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101 - Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni.
NoteModifica
- ^ La coesione, su agenziacoesione.gov.it.
- ^ Fonti Giuridiche, su agenziacoesione.gov.it.
- ^ Strategia, su agenziacoesione.gov.it.
- ^ redazione, Cambio di guardia alla guida dell'Agenzia della Coesione territoriale, su FASI.biz. URL consultato il 2 aprile 2021.
- ^ Organi dell’Agenzia, su agenziacoesione.gov.it.
- ^ Organigramma, su agenziacoesione.gov.it.
- ^ Comitati, su agenziacoesione.gov.it.
- ^ Task Force, su agenziacoesione.gov.it.
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su agenziacoesione.gov.it.