Alba dei giorni bui
Alba dei giorni bui è un romanzo di Giulio Angioni pubblicato nel 2005 da Il Maestrale.
Alba dei giorni bui | |
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Autore | Giulio Angioni |
1ª ed. originale | 2005 |
Genere | romanzo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Sardegna |
Trama
modificaAlba Pistis è la sorella maggiore dei gemelli Carlo e Valentina, verso i quali si comporta come una madre, specie dopo la morte dei genitori e nonostante i suoi impegni di lavoro notturno in un istituto di genetica. Eppure Alba non si accorge delle difficoltà esistenziali dei suoi fratelli, e scopre all'improvviso, per rivelazione di Valentina, che Carlo è un tossicodipendente. Il suo impegno per "salvare Carlo" si dispiega in modo totale, ma entrando sempre più in difficoltà intollerabili anche per il suo impegno di sorella maggiore, che sente verso Carlo la responsabilità di supplire i genitori morti, che, tra l'altro, alcuni atteggiamenti malati di Carlo le ricordano continuamente. Il dramma familiare si acuisce con la partenza da casa di Velentina. E Carlo non fa progressi, ma regredisce anche fisicamente, dall'atleta che è stato, apneista, preso nella sua trappola senza scampo.[1][2]
Edizioni
modifica- Il Maestrale 2005: ISBN 978-88-86109-91-8
- Il Maestrale 2009: ISBN 978-88-89801-88-8
Note
modificaBibliografia
modifica- Hans Klüver, Gebrauchsanweisungen für Sardinien, München, Piper Verlag, 2012, 194-212.
- Franco Manai, Cosa succede a Fraus? Sardegna e mondo nel racconto di Giulio Angioni, Cagliari, Cuec, 2006.
- Birgit Wagner, Sardinien, Insel im Dialog. Texte, Diskurse, Filme, Tübingen, Francke Verlag, 2008.
- Francesco Casula, Letteratura e civiltà della Sardegna, 2° volume, Grafica del Parteolla, Dolianova, 2013.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Premio Dessì [collegamento interrotto], su regione.sardegna.it.
- Riduzione teatrale della Fabbrica Illuminata, su teatro.it. URL consultato il 1º febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2015).
- Fondo Autografi Scrittori Sardi, su scrittorisardi.uniss.it. URL consultato il 1º febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2015).