Alessandro Barberis

dirigente d'azienda italiano (1937-2024)

Alessandro Barberis (Torino, 28 agosto 1937[1]Torino, 2 febbraio 2024[2]) è stato un dirigente d'azienda italiano.

Biografia modifica

Barberis è nato il 28 agosto del 1937 a Torino e ha conseguito una laurea presso il Politecnico di Torino.

A ventisette anni è entrato in Fiat, nella divisione Fonderia e Fucine (Teksid), operando in diverse aree con responsabilità crescenti, fino a diventare nel 1974 direttore dello stabilimento Teksid di Mirafiori.[3]

Nel 1975 gli è stata affidata da Cesare Romiti la missione di realizzare a Belo Horizonte, in Brasile,[4] un grande insediamento produttivo per la Fmb, joint-venture con lo Stato di Minas Gerais della quale è diventato amministratore delegato e direttore generale.[3] Tre anni dopo è a capo dell'intero settore fonderie Fiat,[3] con 12 unità produttive e 12.000 dipendenti.

Dal 1982 al 1993 è stato amministratore delegato e direttore generale della Magneti Marelli[5], che, da azienda in crisi, ha contribuito a far diventare uno dei principali gruppi mondiali di componentistica automotive.[3]

Nel 1993 ha ricevuto l'incarico di direttore centrale di Fiat Auto.[3]

Nel 1996 ha lasciato il gruppo Fiat per accettare la direzione generale dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, dove si è occupato in particolare di risorse umane e tecnologiche.

Nel 1997 è diventato presidente della Piaggio & C[6], impresa motociclistica europea, risanata, rilanciata e traghettata nella nuova proprietà[senza fonte].

Nel 2002 è stato richiamato in FIAT quale direttore generale della holding, di cui è stato poi amministratore delegato[7] e vice presidente[8][3] nel 2003.

È stato presidente dell'Unione industriale di Pisa (1998-2001), di Confindustria Toscana (1999-2003) e dell'Ancma-Associazione nazionale dei costruttori di motocicli e accessori (1999-2001). Dal 1999 è stato, inoltre, membro di Giunta di Confindustria e dal 2002 fino al 2004 membro del Consiglio direttivo di Confindustria.[9]

Da giugno 2008 a maggio 2013 è stato presidente della società InfoCamere. Da gennaio 2010 a dicembre 2013 è stato presidente di Eurochambres.[10]

Da luglio 2004 a settembre 2014 è stato presidente della Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino.

Da aprile 2004 a marzo 2016 è stato membro del Consiglio di Banca del Piemonte. Da marzo 2013 a marzo 2016 è stato membro del Consiglio di amministrazione del Politecnico di Torino.[11] Da gennaio 2011 è membro del Consiglio Generale della Federazione Mondiale delle Camere di commercio (ICC World Chambers Federation).

Da maggio 2013 è Vice Presidente dell'Alliance française de Turin.

Da aprile 2016 è membro del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo. Nel 2020 viene nominato nel Consiglio Direttivo della Compagnia di San Paolo[12].

Impegno in ambito civile e sociale. Attività di volontariato e supporto formativo modifica

Come presidente della Camera di commercio di Torino (CCIAA) è attento al mondo del non profit, nel 2006 costituisce e promuove l’Osservatorio per l’Economia Civile volto a:

- interpretare le trasformazioni dell’attività imprenditoriale del cosiddetto Terzo Settore;

- rafforzare lo sviluppo di nuovi modelli di interazione tra il mondo profit e non profit;

- valorizzare le potenzialità proprie dell’economia civile;

- sostenere progettualità sull’innovazione sociale e nuove forme di imprenditorialità;

- individuare i percorsi idonei per attivare un sistema di collaborazioni sinergiche con gli enti pubblici e privati;

- promuovere e sviluppare l’impresa sociale e la formazione di reti inter organizzative e/o imprenditoriali.

Il suo impegno civile aveva già preso forma nel lontano 1974, anno in cui cominciò l’attività di volontariato presso il Gruppo Abele di Torino, con particolare attenzione:

- al primo “Centro Droga” in Italia, un luogo che oltre all’accoglienza, l’accompagnamento e l’ascolto di giovani con problemi di tossicodipendenza, ha svolto un’importante azione di testimonianza e denuncia che ha portato alla modifica della legge di riferimento;

- a promuovere, organizzare e avviare le prime cooperative sociali di “produzione e lavoro” del Gruppo per l’inserimento lavorativo di persone socialmente deboli, e la sostenibilità economica dei manufatti.

Negli anni 90’ ha svolto attività di supporto formativo e professionale con testimonianze e contributi a sostegno di operatori nel settore del volontariato sociale.

[13]Vita privata modifica

Era sposato con Pia Poma (1940-2022), ha tre figli.

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ protocollo d'intesa (PDF), su comune.torino.it. URL consultato il 15 luglio 2021.
  2. ^ lastampa.it, https://www.lastampa.it/torino/2024/02/03/news/morto_alessandro_barberis_fiat_camera_di_commercio_banca_san_paolo-14043004/amp/.
  3. ^ a b c d e f Dal fondatore Giovanni Agnelli a Mike Manley, tutti gli uomini ai vertici Fiat:Alessandro Barberis, su corriere.it, 27 luglio 2019. URL consultato il 3 febbraio 2021.
  4. ^ Romiti, un "uomo di mondo ma severo e coerente", su lastampa.it, 19 agosto 2020. URL consultato il 6 febbraio 2021.
  5. ^ Barberis ad Magneti Marelli, su www1.adnkronos.com, 19 novembre 1993.
  6. ^ Barberis presidente holding, su www1.adnkronos.com, 27 agosto 1997.
  7. ^ Barberis ad FIAT, su repubblica.it.
  8. ^ Barberis vicepresidente, su repubblica.it.
  9. ^ Barberis cda di Confindustria, su soldionline.it.
  10. ^ Barberis eurochambres, su unioncamere.gov.it. URL consultato l'8 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2020).
  11. ^ Barberis nel cda del Politecnico di Torino, su ricerca.repubblica.it, 8 marzo 2013.
  12. ^ Barberis Compagnia di San Paolo, su corriere.it, 4 maggio 2020.
  13. ^ Barberis Alessandro (PDF), su compagniadisanpaolo.it.
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