Angelo Sraffa
Angelo Sraffa (Pisa, 19 dicembre 1865 – Rapallo, 1937) è stato un giurista ed economista italiano.
BiografiaModifica
Angelo Sraffa fu un insigne giurista ed economista, tra i fondatori del moderno diritto commerciale italiano, professore di Diritto commerciale nelle Università di Parma, di Torino, Macerata e Università Bocconi nonché autore di numerosi trattati e monografie specialistiche sui temi del diritto in ambito economico e commerciale.
Sposò a Courmayeur Irma Tivoli (1873–1949), di antica famiglia ebraica triestina, nipote dell'imprenditore a politico Cesare Goldmann.[1][2] Delle sue sorelle, Emma fu moglie di Ferruccio Pontecorvo, capitano d'industria e cugino di Bruno Pontecorvo[3]; Elda sposò invece Enrico Consolo, direttore della sede londinese della Banca Commerciale Italiana[4]; mentre Maria divenne moglie del futuro presidente della Cassazione Mariano D'Amelio[5].
Fondò con Cesare Vivante la "Rivista di diritto commerciale" e fu direttore della sezione "Diritto privato" dell'Enciclopedia italiana "Treccani".
Del suo rettorato all'Università Bocconi di Milano, dal 1919 al 1926, si ricorda a tutt'oggi con viva curiosità il suo invito a Ezra Pound a tenere conferenze su temi economici, che il poeta trasfuse nel suo libro L'ABC dell'economia.[senza fonte]
Di idee antifasciste (suo figlio Piero Sraffa fu un eminente economista di ispirazione marxista, amico di Antonio Gramsci e Raffaele Mattioli, quest'ultimo messo in cattedra proprio dal padre), fu fatto oggetto, il 15 febbraio 1922, di un'aggressione da parte di tre giovani fascisti davanti alla sede dell'università. Sraffa ottenne le scuse di Benito Mussolini (allora soltanto direttore del "Popolo d'Italia"), ma, nel 1926, il fascismo ormai al potere non poteva tollerare che una tra le più prestigiose università economiche italiane fosse retta da un avversario del fascismo. Fu lo stesso Sraffa, per senso del rispetto e del dovere, nei confronti dell'istituzione di cui reggeva le sorti,[senza fonte] a proporre la propria sostituzione in favore dell'amico Ferruccio Bolchini, più vicino alle autorità dell'epoca.[senza fonte]
Massone, non si sa dove né quando fu iniziato, ma il 9 dicembre 1893 fu affiliato Maestro massone nella Loggia Carlo Darwin di Pisa[6].
Gli è stata intitolata una piazza a Milano.
PubblicazioniModifica
- A.Sraffa, Il fallimento delle società commerciali, Firenze 1897
- A.Sraffa, La liquidazione delle società commerciali, Firenze, 1899
- A.Sraffa, Il mandato commerciale e la commissione, Milano 1900; 2ª ed., ivi 1933.
NoteModifica
- ^ Leeson, p. 6
- ^ Monti, p. 58
- ^ Non ci sono speranze per i dispersi del Bianco, Avanti!, 25 agosto 1964, p. 2, didascalia fotografica Archiviato il 12 giugno 2018 in Internet Archive..
- ^ Annamaria Monti, Angelo Sraffa: Un "antiteorico" del diritto, EGEA p. 200, nota 132.
- ^ Giorgio Fabre, Lo scambio. Come Gramsci non fu liberato, Sellerio Editore.
- ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 260.
BibliografiaModifica
- Robert Leeson (a cura di), The Keynesian Tradition, Palgrave MacMillan, 2008
- Annamaria Monti, Angelo Sraffa: Un "antiteorico" del diritto, Egea, 2011
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Opere di Angelo Sraffa, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 33999549 · ISNI (EN) 0000 0000 8112 8057 · SBN SBLV027617 · BAV 495/72445 · LCCN (EN) no00033926 · GND (DE) 117650153 · J9U (EN, HE) 987007324819705171 · CONOR.SI (SL) 275070563 · WorldCat Identities (EN) lccn-no00033926 |
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