La banda Ku è la porzione inferiore delle frequenze a microonde dello spettro elettromagnetico che precede la banda K; è perciò detta in inglese K-under band. Comprende le frequenze tra i 12 e i 18 GHz[1] in accordo con la definizione formale delle frequenze radio dell'IEEE Standard 521-2002[2].

Le trasmissioni satellitari modifica

La banda Ku è usata per le comunicazioni satellitari, soprattutto dai satelliti della NASA, per le comunicazioni da e verso lo Space Shuttle e la Stazione spaziale internazionale, ma principalmente per la diffusione di canali televisivi. Tale banda è ulteriormente suddivisa in segmenti assegnati a zone geografiche diverse, secondo determinate specifiche ITU. Diversamente dallo standard IEEE riferito alle frequenze radar, la banda Ku delle trasmissioni radiotelevisive (DVB, acronimo inglese di Digital Video Broadcasting) e dati via satellite, come ad esempio quelle di Eutelsat Communications, è limitata ad uno spettro di frequenze comprese tra 10,7 e 14,5 GHz[3] e include parte di quelle inferiori a 12 GHz rientranti nella banda X. In tale suddivisione le frequenze sono ulteriormente ripartite per i seguenti servizi in downlink (dallo spazio verso la Terra): 10,7 — 11,7 GHZ, Fixed Satellite Service (FSS, servizio satellitare bidirezionale con una stazione fissa terrestre); 11,7 — 12,5 GHZ, servizi Direct Broadcast Satellite (DBS, satellite a trasmissione diretta); 12,5 — 12,75 GHZ, Short Message Service (SMS). La ricezione satellitare del segnale terrestre avviene invece in uplink nell'intervallo di frequenze 13,75 — 14,5 GHz.[4].

La NBC fu il primo canale televisivo ad aver usato la banda Ku per le sue trasmissioni nel 1983.

I segmenti della Regione 2 definita dall'ITU coprono la maggior parte del continente americano con oltre 21 satelliti dell'America del Nord che trasmettono e ricevono sulla banda Ku con frequenze tra 11,7 e 12,2 GHz per i servizi FSS. Ognuno di questi richiede un'antenna parabolica del diametro compreso tra 0,80 e 1,5 m e trasporta 20 o 24 transponder con potenza che va, per una chiara ricezione, da 20 a 120 W. I segmenti con frequenza tra 12,2 e 12,7 GHz sono allocati per i servizi di trasmissione televisiva satellitare (BSS, Broadcasting Satellite Service) e normalmente trasportano dai 16 ai 32 transponder di ampiezza di banda pari a 27 MHz e potenza compresa tra 100 e 240 W ciascuno, sufficienti per antenne al di sotto dei 450 mm (18 pollici).

I segmenti relativi alla banda Ku della Regione 1 definita dall'ITU rappresentano invece l'Africa e l'Europa[5].

Note modifica

  1. ^ Il telerilevamento passivo (PDF), su www2.ing.unipi.it, Università di Pisa, p. 3. URL consultato il 23 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  2. ^ (EN) IEEE Standard Letter Designations for Radar-Frequency Bands, IEEE Std 521-2002 (Revision of IEEE Std 521-1984), su ieeexplore.ieee.org, IEEE, 2003.
    «Sommario: la classificazione con lettere degli standard per le bande di frequenza dei radar è stata pubblicata per la prima volta nel 1976 e scritta per eliminare la confusione che si era generata dalla sua mancata applicazione da parte di altri utilizzatori delle frequenze a microonde. Tale standard collega delle lettere agli intervalli di frequenza di uso comune. La revisione del 1984 ha definito le bande V e W nella porzione delle onde millimetriche conservando la precedente classificazione a lettere. L'attuale (2002) revisione mantiene le stesse lettere per la classificazione delle bande, include un cambiamento nella definizione delle frequenze relative alle onde millimetriche per conformarla alla classificazione ITU, e revisiona le note della Tabella 1. La Tabella 1 è stata modificata per usi internazionali attraverso l'inclusione delle Regioni 1 e 3 in aggiunta alla Regione 2»

    L'accesso al documento è riservato esclusivamente agli abbonati di IEEE.
  3. ^ Guida ai satelliti per telecomunicazioni (PDF), su eutelsat.it, Eutelsat Communications, 29 gennaio 2010, p. 5 del PDF. URL consultato il 24 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 gennaio 2013).
  4. ^ Vincenzo Uricchio, Suddivisione dello spettro delle onde radio (PDF), su garbin.vi.it, IPSIA "G. B. Garbin", Schio (VI), 2 febbraio 2009, p. 2. URL consultato il 24 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  5. ^ (EN) Ku band, su tech-faq.com, 12 gennaio 2014. URL consultato il 29 settembre 2014.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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