Berlin Alexanderplatz
Berlin Alexanderplatz è un romanzo di Alfred Döblin del 1929.
Berlin Alexanderplatz | |
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Autore | Alfred Döblin |
1ª ed. originale | 1929 |
1ª ed. italiana | 1930 |
Genere | Romanzo |
Lingua originale | tedesco |
Trama
modificaLa storia parla di un criminale occasionale, Franz Biberkopf, fresco di galera, che vive in una realtà sottoproletaria.
Franz è un uomo che ha scontato in carcere una pena di quattro anni per aver accidentalmente ucciso la moglie durante una lite e il romanzo si apre proprio con la sua scarcerazione.
Una volta uscito di prigione però, si trova spaesato perché la città è cambiata e lui non vi si riconosce più e non trova più il suo posto. È diventato un outsider.
Il suo obiettivo sarà, per tutto il romanzo, reinserirsi nella società berlinese da uomo onesto. Vivere una vita retta e avere un rapporto sentimentale che sia conciliante con la funzione sociale.
Sarà continuamente ostacolato, in questo suo intento, da donne e finti amici che cercheranno di riportarlo sulla cattiva strada, ma alla fine troverà il suo posto come guardia carceraria della prigione di Tegel.
Stile
modificaIl romanzo è incentrato sulla classe operaia berlinese (il titolo fa riferimento ad una piazza di questa città, Alexanderplatz), nella Berlino degli anni venti del XX secolo.
Lo sviluppo tecnologico è connotato negativamente perché la tecnologia del tempo, che aveva portato una notevole crescita della produzione industriale meccanizzata, viene vista come la fonte principale dell'alienazione dell'uomo.
Un altro fattore determinante è il controllo che questa società esercita sui tempi dell'uomo.
Il suo stile narrativo può ricordare James Joyce; tuttavia, Döblin ha dichiarato di aver letto l'Ulisse dopo che un quarto della sua opera era già scritto. È vero che "la sua opera (di Joyce) ... fu un vento propizio per le mie vele", però egli rivendicò anche che "una stessa epoca può produrre... frutti simili", e che comunque "non ho bisogno di imitare nessuno. La lingua viva che mi circonda mi è sufficiente". La vicenda è raccontata da molteplici punti di vista.
Döblin è maggiormente influenzato dall'Espressionismo e lo si può notare dall'uso che fa della tecnica cinematografica del montaggio e delle figure retoriche, soprattutto onomatopee. Filippo Tommaso Marinetti rivendicò l'influenza del Futurismo italiano nell'opera.[1]
L'autore utilizza tutto quello che vede nella città, spesso anche di immagini che non sono strettamente collegate alla scena che si sta svolgendo in quel momento.
Adattamenti cinematografici
modificaIl romanzo è stato riadattato in un film nel 1931 e in una miniserie televisiva nel 1980.
Il film del 1931 (85 minuti) fu diretto da Piel Jutzi. In esso lavorarono all'adattamento Karl Heinz Martin, Hans Wilhelm e lo stesso Döblin. Nel cast ci sono Heinrich George, Maria Bard, Margarete Schlegel, Bernhard Minetti, Gerhard Bienert, Albert Florath e Paul Westermeier.
La miniserie del 1980 (14 episodi di circa 60 minuti l'uno) fu diretta da Rainer Werner Fassbinder. Distribuita in 6 DVD dalla Dolmen Home Video (2007), è da molti considerato come il capolavoro del regista.
Edizioni
modifica- Berlin Alexanderplatz, Berlin, S. Fischer Verlag, 1929 (ed. originale)
- Berlin Alexanderplatz: storia di Franz Biberkopf, introduzione e traduzione italiana dal tedesco di Alberto Spaini, Milano, Modernissima, 1930; Milano, Corbaccio, 1934; Milano, Rizzoli, 1963 e successive (con introduzione di Walter Benjamin) ISBN 88-17-12014-6 ISBN 88-17-17059-3 ISBN 88-17-10620-8 ISBN 88-462-0452-2 ISBN 978-88-17-02078-7
Note
modifica- ^ Riccardo Pasqualin, Collaudi futuristi di Filippo Tommaso Marinetti [recensione], in Sololibri.net, 19/01/2021, su sololibri.net.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Berlin Alexanderplatz
Collegamenti esterni
modifica- Il romanzo su dhm.de (DE)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 177772013 · GND (DE) 4099162-3 · BNF (FR) cb11962839t (data) · J9U (EN, HE) 987007585849605171 · NSK (HR) 000330868 |
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