Blame It on the Rain

Blame It on the Rain è un singolo del gruppo musicale tedesco Milli Vanilli, pubblicato nel 1989. La canzone appare come traccia nell'album Girl You Know It's True per il mercato americano, mentre non è presente nell'edizione europea All or Nothing. Un remix esteso del brano è stato inserito in The U.S.-Remix Album: All or Nothing per il mercato europeo.

Blame It on the Rain
singolo discografico
ArtistaMilli Vanilli
Pubblicazione13 luglio 1989 Europa (bandiera)
7 ottobre 1989 Stati Uniti (bandiera)
Album di provenienzaGirl You Know It's True
GenereDance pop
EtichettaHansa / Arista
ProduttoreFrank Farian
Certificazioni
Dischi d'oroAustralia (bandiera) Australia[1]
(vendite: 35 000+)
Canada (bandiera) Canada[2]
(vendite: 50 000+)
Svezia (bandiera) Svezia[3]
(vendite: 25 000+)
Dischi di platinoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti[4]
(vendite: 1 000 000+)
Milli Vanilli - cronologia
Singolo precedente
(1989)
Singolo successivo
(1989)

Descrizione

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La canzone venne originariamente scritta da Diane Warren per i Jets, ma all'ultimo minuto decisero di non registrarla.[5] Il brano è stato in seguito proposto a Clive Davis della Arista Records, che era alla ricerca di nuove canzoni per i Milli Vanilli. Diane Warren non conosceva i Milli Vanilli e voleva che la canzone fosse cantata da Whitney Houston, ma Davis scelse i Milli Vanilli.[5] Il suo piano era quello di sostituire alcuni brani della versione europea dell'album di debutto del gruppo, All or Nothing, con brani appena registrati per la riedizione americana Girl You Know It's True.[5] Blame It on the Rain è diventato il terzo e ultimo singolo del gruppo a raggiungere la prima posizione nella classifica statunitense Billboard Hot 100 dopo Baby Don't Forget My Number e Girl I'm Gonna Miss You.

  • 7"
  1. Blame It on the Rain
  2. Dance with a Devil

Classifiche

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Classifiche di fine anno

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Classifica (1989) Posizione
Austria[12] 28
Germania[13] 28
Stati Uniti[14] 21
Classifica (1990) Posizione
Australia[15] 46
Stati Uniti[16] 46
  1. ^ (EN) ARIA Charts - Accreditations - 1990 Singles (PDF), su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 18 novembre 2018.
  2. ^ (EN) Blame It on the Rain – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 18 novembre 2018.
  3. ^ (SV) Gold & Platinum 1987–1998 (PDF), su IFPI Sverige. URL consultato il 18 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012).
  4. ^ (EN) Milli Vanilli - Blame It on the Rain – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 18 novembre 2018.
  5. ^ a b c (EN) Fred Bronson, The Billboard Book of Number One Hits, 5ª ed., Billboard Books, 2008, p. 747, ISBN 978-0-8230-7677-2.
  6. ^ a b c d e f g h (NL) Milli Vanilli - Blame It On The Rain, su Ultratop. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  7. ^ (EN) Top Singles - December 16, 1989, su Library and Archives Canada. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  8. ^ (FI) Timo Pennanen, Sisältää hitin - levyt ja esittäjät Suomen musiikkilistoilla vuodesta 1972, 1ª ed., Helsinki, Kustannusosakeyhtiö Otava, 2006, ISBN 978-951-1-21053-5.
  9. ^ (EN) Official Singles Chart: 3 December 1989 - 9 December 1989, su Official Charts Company. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  10. ^ (ES) Fernando Salaverri, Sólo éxitos: año a año, 1959–2002, 1ª ed., Spagna, Fundación Autor-SGAE, settembre 2005, ISBN 84-8048-639-2.
  11. ^ a b c d (EN) Milli Vanilli – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 15 gennaio 2019. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
  12. ^ (DE) Jahreshitparade 1989, su austriancharts.at. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  13. ^ (DE) Single – Jahrescharts 1989, su Offizielle Deutsche Charts. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  14. ^ (EN) Billboard Top 100 - 1989, su longboredsurfer.com. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  15. ^ (EN) ARIA Top 50 Singles for 1990, su Australian Recording Industry Association. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  16. ^ (EN) Billboard Top 100 - 1990, su longboredsurfer.com. URL consultato il 15 gennaio 2019.

Collegamenti esterni

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