Il Buddha Dhatu Jadi (in bengalese: বুদ্ধ ধাতু জাদি, in birmano: ဗုဒ္ဓဓာတုစေတီ), detto anche tempio dorato di Bandarban, è un tempio buddista sito vicino alla località di Balaghat, nel distretto di Bandarban, in Bangladesh. Le reliquie materiali (Dhatu) di questo tempio, secondo la tradizione, appartengono a Buddha. Si tratta del tempio Theravada più grande del Bangladesh e all'interno dell'edificio si trova la seconda statua di Buddha più grande a livello nazionale.[1][2][3]

Buddha Dhatu Jadi
StatoBandiera del Bangladesh Bangladesh
Divisione 1Chittagong
Coordinate22°13′23.2″N 92°11′51.78″E / 22.22311°N 92.197717°E22.22311; 92.197717
ReligioneBuddismo
TitolareBuddha
FondatoreU Pannya Jota Mahathera
Inizio costruzione25 dicembre 1995
Completamento5 febbraio 2000

La corrente del buddismo Theravāda, alla quale il tempio è da ascriversi, è seguita soprattutto dalla popolazione indigena dei Marma, un gruppo etnico discendente dal popolo birmano dei Rakhine, prevalente nella città di Bandarban e secondo gruppo più numeroso nella regione delle Colline di Chittagong. L'edificio è stato costruito con uno stile architettonico Arakan, originario della Birmania.[1][3][4]

Ubicazione modifica

Il Buddha Dhatu Jadi si trova nel distretto di Bandarban (nella Divisione di Chittagong), un'area remota del sud-est del Bangladesh; il tempio è situato sulle colline all'esterno del centro abitato di Bandarban, nel cui territorio si trovano due delle colline più alte della zona: Tajingdong (con picco a circa 1 200 metri di altitudine) e Keokeradong (che raggiunge i 1 412 metri di quota). La vegetazione nell'area è molto rigogliosa; nella città di Bandarban scorre inoltre il fiume Sangu. Il tempio sorge su una collina alta circa 60 metri, a circa 4 kilometri dalla città di Balaghat e a 10 km dal centro abitato di Bandarban.

Storia modifica

 
Il Venerabile U Pannya Jota Mahathera, fondatore del tempio
 
Le reliquie di Buddha donate dallo "State Sangha Maha Nayaka Committee" a Yangon, in Birmania, nel 1994

Buona parte della popolazione di Bandarban è buddista, in contrasto con la netta predominanza islamica in Bangladesh (su scala nazionale solo lo 0,7% della popolazione si dichiara buddista). I buddisti bengalesi seguono prevalentemente il rito Theravada e si concentrano principalmente nella Divisione di Chittagong e nell'omonima zona collinare.[5][6]

Il buddismo Theravada, ora praticato in Bangladesh come Sangharay Nikaya, fu importato nel paese alla fine del XIX secolo e rimpiazzò molte delle forme di buddismo praticate fino a quel momento. Saramedha, conosciuto popolarmente come "Sangharaj", fu il religioso che contribuì maggiormente alla diffusione del Theravada in Bangladesh.[7]

Il Venerabile U Pannya Jota Mahathera, discendente della famiglia reale Bohmong di Bandarban, è il fondatore del Buddha Dhatu Jadi. Egli è un monaco Theravada dal 1991 e ha servito il governo centrale del Bangladesh per 8 anni in qualità di assistente. Le reliquie di Buddha custodite nel tempio sono un dono offerto a U Pannya Jota Mahathera nel 1994 dal Mahana (in inglese "State Sangha Maha Nayaka Committee"), un'organizzazione di monaci buddisti birmani di alto rango che supervisiona e regola la comunità Sangha in Myanmar.[8]

Stile architettonico modifica

Raggiungibile mediante un'elegante scalinata, il grande tempio sito sulla sommità della collina è esternamente abbellito da molte sculture. Oltre alla grande statua di Buddha custodita nel santuario, entro le mura del tempio sono presenti diverse altre statue e una campana dorata posta su un dragone. La costruzione dell'edificio fu iniziata nel 1995 e terminò nel 2000. Il Dhatu, ovvero l'insieme delle reliquie corporali del Buddha, è custodito sotto quattro statue di Buddha. Secondo la tradizione religiosa, tali reliquie fornirebbero pace della mente e felicità.

Il tempio è stato inserito in un progetto per lo sviluppo turistico locale, il Buddhist Circuit Tour, sponsorizzato dalla Cooperazione Economica Subregionale dell'Asia meridionale.[3][9] All'interno del tempio è necessario rispettare un codice di abbigliamento che vieta i pantaloni corti e le scarpe.[10]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Golden Temple, Bandarban, su The Face of Bangla. URL consultato il 29 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2019).
  2. ^ (EN) Balaghata: Golden Temple, su flyingzypher.multiply.com. URL consultato il 29 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2011).
  3. ^ a b c (EN) The Golden Temple of Bangladesh, su The Buddhist Channel. URL consultato il 29 marzo 2010.
  4. ^ (EN) Marika McAdam, Bangladesh, Lonely Planet, 2004, p. 131, ISBN 1-74059-280-8.
  5. ^ (EN) Bangladesh Country profile, su Government of Bangladesh. URL consultato il 29 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011).
  6. ^ (EN) The Golden Temple – Bandarban, su discoveringdhaka, World Express. URL consultato il 29 marzo 2010.
  7. ^ (EN) Buddhism in Bangladesh, su buddhanet, Buddhist Studies: The Buddhist World. URL consultato il 29 marzo 2010.
  8. ^ (EN) The Buddha Dhatu Zadi, su buddhanet, World Buddhist Directory. URL consultato il 29 marzo 2010.
  9. ^ (EN) Golden Temple - Nestled in Scenic Tranquility, su Bangladesh.com. URL consultato il 29 marzo 2010.
  10. ^ (EN) Bandarban Hillside Resort – getaway from the city, su guidetours.com. URL consultato il 29 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2010).

Voci correlate modifica

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