Cattolica dei Greci
La chiesa della Cattolica "dei Greci", o Santa Maria della Cattolica "dei Greci"[2], rappresenta l'istituzione cristiana più antica nella città Reggio Calabria. Essa sorge tra via Giudecca e via Aschenez, entrambe vie che testimoniano la presenza di una nutrita comunità ebraica nel capoluogo calabrese.
Santa Maria della Cattolica dei Greci | |
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Facciata della Chiesa Cattolica dei Greci | |
Stato | Italia |
Regione | Calabria |
Località | Reggio Calabria |
Indirizzo | Via Aschenez, 163 |
Coordinate | 38°06′31.39″N 15°38′49.98″E |
Religione | Cristiana cattolica di rito latino, già di rito greco |
Arcidiocesi | Reggio Calabria-Bova |
Consacrazione | intorno l'anno 1112 |
Fondatore | Ruggero II di Sicilia[1] |
Stile architettonico | Neoclassico (edificio attuale) |
Inizio costruzione | 1876 |
Sito web | www.cattolicadeigreci.it/ |
Storia
modificaDurante il periodo bizantino, la chiesa di Santa Maria della Cattolica rappresentò il principale luogo di culto cristiano della città.
Con l'avvento dei Normanni la chiesa perse importanza a causa della latinizzazione del rito, che a Reggio fu introdotto durante il medioevo più che in epoca romana. Il rito greco-bizantino continuò ad essere praticato solo per qualche tempo, per poi non trovar più traccia in epoca moderna (fine del XVI secolo).
Dal 1818, il protopapa che celebra la funzione religiosa non è più indipendente dal vescovado.
La cattedrale bizantina
modificaLe origini della Cattolica sono legate al culto cristiano bizantino: la chiesa infatti è stata per secoli la cattedrale della città e poi - con l'avvento del rito latino - la concattedrale di rito greco.
In origine il tempio fu edificato nei pressi dell'odierna piazza Italia, tra il Teatro Cilea e palazzo Melissari-Musitano. A memoria di ciò, rimane oggi proprio in quel punto la via Cattolica dei Greci. Durante il corso della sua storia, la chiesa attraversò varie vicende, ultima delle quali il distruttivo terremoto del 1783.
Il nuovo stile neoclassico
modificaDistrutta dal terremoto, la Cattolica venne riedificata nel 1876 sull'attuale sito, leggermente più a est dal luogo originario, questa volta in stile neoclassico e su progetto dell'architetto Antonino Pugliese.
Danneggiata dal successivo sisma del 1908, fu restaurata nel 1954 per poi riaprire al culto il 25 marzo 1957.
I protopapi
modificaDopo il nome semi-leggendario del primo protopapa della chiesa di Reggio, Pietro del XII secolo, si conoscono i nomi dei seguenti protopapi, a partire dal XV secolo fino ad oggi[3]:
- Giovanni Nicola Spanò (1494-1533), sposato.
- Alfonso Spanò (1533-1538), figlio del precedente, sposato con tre figli. L'ultimo protopapa reggino che risulta sposato.
- Consalvo Gaetano (1539-1544), nominato a sette anni: l'amministrazione era retta dal padre, Diego.
- Alfonso De Samano (1544-1555)
- Bernardino Suppa (1556-1590)
- Annibale Logoteta (1590-1629)
- Giovanni Battista Comacchio (1631-1635), eletto dopo un breve interregno di Raffaele Prato, eletto dalla città e riconosciuto dal Papa, ma non dal Viceré.
- Giuseppe Mari (1635-1648).
- Giuseppe Logoteta (1648-1674).
- Paolo Logoteta (1675-1709).
- Giuseppe Logoteta juniore (1710-1743), durante il cui mandato si ebbero forti attriti con l'arcivescovo latino.
- Antonio Basile (1746-1756), eletto dopo un periodo di dissidi che non consentirono una nomina.
- Antonio Oliva (1756-1760)
- Rodolfo Morisani (1760-1769)
- Filippo Mantica (1769-1771)
- Vincenzo Dainotto (1771-1818)
In epoca recente, protopapi sono stati:
Descrizione
modificaLa tipologia dell'edificio è oggi a croce latina a tre navate, delle quali la centrale termina con abside semicircolare e all'altezza del transetto c'è una cupola illuminata al centro, riccamente decorata con stucchi e cornici ovali, che racchiudono volti di santi. All'interno sono leggibili le due fasi costruttive della chiesa, ovvero la parte inferiore della navata centrale e il presbiterio attraverso la ricca cornice che scorre per tutto il perimetro. Il prospetto principale conserva elementi compositivi neoclassici come l'uso dell'ordine gigante attraverso le quattro colonne con capitelli compositi e basi su zoccolo continuo, sormontati da alta trabeazione, timpano sul quale è collocata una croce in ferro battuto e a completamento ci sono due torri campanarie.
Sotto il frontone un'iscrizione in greco recita:
«ΚΑΘΟΛΙΚΗ ΕΚΚΛΗΣΙΑ
ΤΗΣ ΑΓΙΑΣ ΠΑΡΘΕΝΟΥ ΘΕΟΤΟΚΟΥ»
«Chiesa cattolica
della santa vergine Madre di Dio»
All'interno, infine, è degno di nota il sigillo della corona di spine di cristo.
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Interno della chiesa
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L'altare
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L'interno della cupola
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Il crocifisso ligneo
Il portale bronzeo
modificaDi notevole importanza è il portale in bronzo dorato, opera dello scultore reggino Giuseppe Niglia, diviso in due ante alte 6 metri. Lo stile del portale è in stile eclettico, tipico di molte opere eseguite in città, fondendo il gusto mediterraneo e quello nord-europeo.
Le due ante del portale, unite ma non divise dal battente, formano una sequenza che si sviluppa in un unico scenario:
«Una chiara matrice di espressionismo si unisce alle insorgenze di cultura mediterranea [...] le figurazioni colpiscono con la forza di una rinnovata adesione ad una simbologia di salvezza e speranza [...] le figure dei santi e profeti incorniciano le scene come presenze atemporali [...] il ricordo di modelli medievali anima il ritmo dei volumi sullo sfondo di profonde edicole di ombre. Al centro della croce il grande sigillo doloroso della corona di spine profila il segno dell’inizio di un percorso verso lo spazio sacrale dell’interno della chiesa»
Sul portale sono rappresentate in maniera simbolica con otto formelle:
- l'Annunciazione
- la Natività
- la Presentazione al tempio
- la Fuga in Egitto
- la Predicazione di Gesù nel tempio
- le Nozze di Cana
- la Crocifissione
- l'Assunzione della Vergine.
Note
modifica- ^ G. Morisano, De Protopapis et Deutereis Graecorum, et Catholicis eorum Ecclesiis Diatriba, Napoli, 1768, p. 277
- ^ Per Greci si intendeva la pratica del rito bizantino (detto in passato "greco") praticato un tempo nella Chiesa. Fu cosiddetta "greca" o "dei greci" per l'utilizzo della lingua greca antica come lingua franca negli uffici liturgici, così come praticato nelle chiese orientali (cattoliche e ortodosse).
- ^ Fonte: Spanò Bolani (1857: 254-261).
- ^ Scheda biografica. don Valerio Chiovaro è ora responsabile di "Casa Kerigma" a Gerusalemme per conto della Diocesi di Reggio Calabria-Bova, del Patriarcato Latino di Gerusalemme e di Attendiamoci.
- ^ Nomina.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cattolica dei Greci
Collegamenti esterni
modificaIl sito ufficiale della Parrocchia di Santa Maria della Cattolica dei Greci.
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