Cheirolepis

genere di animali della famiglia Cheirolepidae

Il cheirolepide (gen. Cheirolepis) è un pesce estinto appartenente agli attinotterigi. Visse tra il Devoniano medio e l'inizio del Devoniano superiore (370 – 360 milioni di anni fa). I suoi resti sono stati ritrovati in Nordamerica (Canada e USA) e in Europa (Scozia, Spitzbergen, Bielorussia e Germania).

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Cheirolepis
Cheirolepis trailli
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseOsteichthyes
SottoclasseActinopterygii
OrdineCheirolepiformes
FamigliaCheirolepidae
GenereCheirolepis

Descrizione

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Questo pesce poteva superare il mezzo metro di lunghezza, anche se la maggior parte degli esemplari si aggiravano intorno ai 25 centimetri. Il corpo era piuttosto allungato e idrodinamico, ma possedeva le scaglie ganoidi rivestite di smalto, pesanti e romboidali, tipiche dei pesci ossei primitivi. Queste scaglie erano disposte in serie oblique, in modo simile a quello degli acantodi, ed erano molto piccole rispetto agli altri attinotterigi arcaici come Moythomasia e Mimipiscis. Una serie di grosse scaglie contribuiva a irrigidire il lobo superiore della coda, simile a quella degli squali. La testa di Cheirolepis era grande e dotata di fauci molto ampie, armate di numerosi denti acuminati. Le pinne pari avevano una base larga ed erano dotati di lobi carnosi sostenuti dai raggi delle pinne stesse.

Classificazione

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Fossile di Cheirolepis trailli, Museo di Storia Naturale di Bruxelles

Il cheirolepide è considerato uno degli esempi meglio conosciuti di pesce osseo primitivo, ed è uno dei più antichi di cui siano stati ritrovati resti completi. Dapprima considerato un appartenente all'ordine dei paleonisciformi, questo pesce è stato in seguito ritenuto sufficientemente primitivo e distinto per essere assegnato a questo gruppo. Sono note varie specie, le più note delle quali sono Cheirolepis canadensis del Nordamerica, C. trailli della Scozia e C. jonesi di Spitzbergen.

Stile di vita

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Fossile di Cheirolepis trailli

Il cheirolepide doveva essere un nuotatore efficace: la coda con il lobo superiore allungato tendeva a spingere il pesce verso il basso, ma questa spinta era contrastata dalle larghe pinne pettorali e pelviche, che sollevavano la parte anteriore del corpo come i pattini di un aliscafo. Durante il nuoto, l'animale si stabilizzava grazie alle grandi pinne dorsale e anale. Il cheirolepide aveva grandi occhi e probabilmente basava sul senso della vista la sua strategia di caccia. La bocca enorme e dotata di moltissimi denti consentiva all'animale di inghiottire prede di circa due terzi della sua lunghezza.

Bibliografia

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  • Pearson, D. M. and Westoll, T. S. (1979). "The Devonian actinopterygian Cheirolepis Agassiz". Transactions of the Royal Society of Edinburgh 70:337-399.
  • Arratia, G. and Cloutier, R. (2004). A new cheirolepidid fish from the Middle-Upper Devonian of Red Hill, Nevada, USA. In: Arratia, G., Wilson, M. V. H. and Cloutier, B., eds., Recent Advances in the Origin and Early Radiation of Vertebrates. Verlag Dr. Friedrich Pfeil. München, Germany. pp. 583–598.
  • Newman, M. J.; Burrow, C. J.; den Blaauwen, J. L.; Giles, S. (2021). "A new actinopterygian Cheirolepis jonesi nov. sp. from the Givetian of Spitsbergen, Svalbard". Norwegian Journal of Geology. 101: Article 202103. doi:10.17850/njg101-1-3.

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