Chiesa di San Lorenzo delle Serre

La chiesa di San Lorenzo delle Serre (o della Serra) è un edificio religioso sito nella località di Roio, nel Comune di L'Aquila. [1] Gravemente danneggiata nel terremoto dell'Aquila del 2009, è attualmente inagibile.

San Lorenzo delle Serre
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàRoio (L'Aquila)
Religionecattolica
TitolareSan Lorenzo
OrdineOrdine di San Benedetto, Congregazione dei Celestini
DiocesiL'Aquila
Stile architettonicoGotico
Inizio costruzioneXIII/XIV secolo

La prima attestazione del monastero risale al 12 maggio 1220, in una Bolla di Papa Onorio III, in cui viene citato come “badia celebre dell’Ordine di San Benedetto”.[2] Nel maggio del 1320, l’abate dell'Abbazia di Sant'Eutizio in Valcastoriana presso Norcia concesse ad un gruppo di monaci di risiedere presso il monastero.[3] Nel 1424 il monastero fu utilizzato come fortilizio da parte del condottiero Braccio da Montone, nella Guerra dell'Aquila.[4] Il cenobio fu poi unito a quello di Santa Maria di Collemaggio, appartenente alla Congregazione dei celestini, il 4 ottobre 1457.[5] Nel 1526 la peste invase la città dell’Aquila e un centinaio di infetti furono inviati in quarantena nei locali di S. Lorenzo delle Serre.[6] Nel 1610 Francesco d’Aielli, Procuratore Generale dell'Ordine dei Celestini, trasla le ossa del Beato Bonanno, presunto fondatore del Monastero di S. Lorenzo delle Serre, in una cassetta inserita nella tomba del beato Jean Bassand nella Basilica di Collemaggio.[7] Nel 1693 il monastero viene definito ormai completamente desolato dallo storico Agostino Lubin, durante il suo censimento delle abbazie sul suolo italiano.[8]

Descrizione

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La chiesa di San Lorenzo delle Serre nasce come fondazione dell'Ordine benedettino tra XIII e XIV sec.[9] L'aspetto attuale della facciata è il risultato di rimaneggiamenti settecenteschi. La parte absidale è quello che rimane della costruzione originaria, con due cappelle absidali di forma quadrangolare coperte ognuna con una volta a crociera con costoloni. Rimangono tracce di affreschi sul pilastro e sulle volte.[1]

 
Facciata della chiesa
 
Parte absidale
  1. ^ a b Orlando Antonini, Chiese «Extra Moenia» del comune dell'Aquila prima e dopo il sisma.
  2. ^ Anton Ludovico Antinori, Corografia Istorica degli Abruzzi, vol. XXXVIII, p. 475.
  3. ^ Ludovico Zanotti, Regesti Celestini, Archivia Coelestinorum, tomo II, L'Aquila, 1653, p. 601.
  4. ^ Angelo Fonticolano, De bello Bracciano, 1580, pp. 188-190.
  5. ^ Ludovico Zanotti, Regesti Celestini, Archivia Coelestinorum, tomo II, L'Aquila, 1653, p. 604.
  6. ^ Anton Ludovico Antinori, Corografia Istorica degli Abruzzi, vol. XXXVIII, p. 468.
  7. ^ Celestino Telera, Historie Sagre degli Huomini Illustri per santità della Congregatione de Celestini dell’Ordine di S. Benedetto, Bologna, 1648.
  8. ^ Agostino Lubin, Abbatiarum Italiae brevis notitia, 1693.
  9. ^ Anton Ludovico Antinori, Corografia Istorica degli Abruzzi, vol. XXXVIII, p. 468.

Bibliografia

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  • Orlando Antonini, Chiese “extra moenia” del comune dell’Aquila prima e dopo il sisma, Verdone Editore, 2010.
  • Agostino Lubin, Abbatiarum Italiae Brevis Notitia, Roma, Editore Komarek, Giovanni Giacomo, 1693.
  • Ludovico Antonio Antinori, Corografia Istorica degli Abruzzi, L'Aquila, 1784.
  • Ludovico Zanotti, Regesti Celestini. Archivia Coelestinorum. Tomo II, L'Aquila, 1996 [1653].
  • Angelo Fonticolano, De bello Bracciano, L'Aquila, Editore Giuseppe Cacchi, 1580.
  • Celestino Telera, Historie Sagre degli Huomini Illustri per santità della Congregatione de Celestini dell’Ordine di S. Benedetto, Bologna, 1648.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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