Chiesa di Sant'Agata (Mori)

chiesa a Corniano, Mori

La chiesa di Sant'Agata è un'antica chiesa situata in località Corniano, nel comune di Mori, in provincia di Trento; fa parte dell'arcidiocesi di Trento, ed è sussidiaria alla parrocchiale di Sant'Antonio di Manzano[1][2].

Chiesa di Sant'Agata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneTrentino-Alto Adige
LocalitàCorniano (Mori)
Coordinate45°52′10.5″N 10°57′40.9″E / 45.869583°N 10.961361°E45.869583; 10.961361
Religionecattolica
TitolareSant'Agata
Arcidiocesi Trento
Stile architettonicoRomanico
Inizio costruzioneX secolo
CompletamentoXV secolo

Storia modifica

 
Interno

La chiesa è considerevolmente antica, e sorge su un luogo che era probabilmente frequentato già durante la preistoria[1]. Un primo luogo di culto venne costruito tra il X e l'XI secolo: orientato regolarmente verso est, era una chiesa dotata di abside semicircolare allungata, con ingresso dal lato meridionale stretto tra due feritoie, affiancata da un campanile a nord e circondata da un cimitero (che rimase in uso almeno fino al Quattrocento); nel XII secolo, forse l'edificio venne ristrutturato murando l'ingresso a sud e aprendone uno nuovo ad ovest, pavimentando l'aula in battuto di malta e rialzando di un gradino il presbiterio. Nel corso del Duecento vi fu probabilmente una consacrazione, documentata da alcune croci affrescate riscoperte sulla parete meridionale[1].

Nel secolo successivo l'abside originaria venne atterrata, e sostituita dal presbiterio rettangolare tuttora presenta; contestualmente venne sopraelevata l'intera chiesa, così come il campanile, e steso un secondo ciclo di affreschi; un terzo seguì nel 1537[1]. Dal Settecento comincia un periodo di fortuna altalenante per la chiesa: sono documentati alcuni lavori di manutenzione tra il 1683 il 1709 (anni di due visite pastorali), e si passa da tre messe all'anno nel 1750 a una soltanto nel 1827-39 (quando vi si celebravano le rogazioni tre giorni prima dell'Ascensione raggiungendola in processione); dopo un periodo di abbandono e profanazione, il tempio venne ristrutturato e ribenedetto nel 1861[1].

La volta e il campanile vennero danneggiati da una bomba nella prima guerra mondiale; nel 1920 tali danni furono riparati, e allo stesso tempo venne asportato a scopo conservativo un affresco raffigurante il martirio di sant'Agata, portato a Vienna e mai più restituito; il tetto crollò dopo una nevicata nel 1946-47, venendo dapprima ricostruito in economia dalla popolazione locale, e poi restaurato, insieme alle murature, nel 1948-49[1]. Un altro restauro, promosso da Nicolò Rasmo, venne portato avanti nel 1970-75, accompagnato da scavi archeologici; l'ultima ristrutturazione risale al 2006-07[1], e al 2021 era stato approvato un nuovo intervento conservativo[3].

Descrizione modifica

 
L'affresco della Madonna con santi sulla parete sinistra

La chiesa si trova presso Corniano, paese fantasma della Val di Gresta, abbandonato forse nel 1440 a seguito di rappresaglie veneziane, o forse a causa della peste del 1630[3][4]. L'edificio sorge in posizione isolata, su un terrazzamento a circa 960 metri sul livello del mare[1].

Esterno modifica

La chiesa si presenta con facciata a capanna, parzialmente intonacata e con pietre a vista sfalsata ai lati; è aperta da un portale architravato rialzato di un gradino e decentrato verso destra, affiancato a sinistra da una finestrella quadrangolare, e da un'apertura a forma di croce greca in alto al centro, a cui fa a controparte una a forma di croce latina nella parete est della navata, sopra all'arco santo. La fiancata sinistra è cieca, mentre in quella destra si aprono una feritoia nella navata e una grande finestra quadrangolare nel presbiterio, oltre ad essere visibili i resti tamponati di un'altra feritoia e del portale d'accesso originario[1].

Il campanile, addossato al fianco sinistro in posizione arretrata, è a pianta quadrata, in pietra a vista, punteggiato da feritoie e buche pontaie, con cella campanaria aperta da quattro monofore centinate, sormontato da cuspide piramidale culminante con acroterio e croce apicale in ferro; l'accesso alla torre avviene da una porta all'interno della chiesa[1].

La chiesa è stata evidentemente costruita seguendo precisi calcoli astronomici, dato che all'alba del 5 febbraio, memoria di sant'Agata, la luce attraversa le due finestre a forma di croce, entrando dritta dalla quella sul retro e uscendo da quella sul fronte[1][3].

Interno modifica

 
Resti di un'Ultima Cena cinquecentesca sulla parete destra

L'interno, più basso del piano stradale esterno e accessibile tramite una rampa di gradini in legno, è a navata unica, coperta da capriate lignee. Il presbiterio, molto più basso dell'aula e coperto da volta a botte unghiata, è introdotto da un arco santo a pieno centro sorretto da pilastri a base quadrata; è presente la mensa d'altare, consistente di una lastra in pietra posta su un sostegno in muratura emergente dalla parete di fondo; nel presbiterio resta visibile il piano pavimentale del X-XI secolo, e l'affioramento naturale della roccia[1].

Le pareti sono in parte coperte da tre strati di affreschi frammentari, quello superiore cinquecentesco, sovrapposto ad uno quattrocentesco e infine ad uno duecentesco; è visibile un'Ultima Cena molto deteriorata sulla parete destra (datata 1537), e su quella sinistra una Madonna con santi, uno dei quali regge un libro su cui è leggibile un passo evangelico latino, riportato però non come si scrive bensì come si pronuncia, plausibilmente riportato dall'artista dietro dettatura[2][3][4].

Nella chiesa non vi è alcun tipo di arredo sacro; era presenta un'antica un'acquasantiera in pietra in stile preromanico incisa con figure geometriche, fitoformi e zooformi, conservata presso il museo diocesano di Trento[2][3][4], nonché un fonte battesimale, ora in casa privata a Pannone[2].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Chiesa di Sant'Agata Vergine e Martire <Manzano, Mori>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 2 luglio 2022.
  2. ^ a b c d Costa, p. 531.
  3. ^ a b c d e Lavori e rilancio per la chiesetta di Sant’Agata a Corniano, su Vita Trentina, 11 febbraio 2021. URL consultato il 5 luglio 2022.
  4. ^ a b c Chiesa di Santa Agata, su Rovereto e Vallagarina. URL consultato il 5 luglio 2022.

Bibliografia modifica

  • Armando Costa (a cura di), La Chiesa di Dio che vive in Trento, Edizioni diocesane, 1986.

Voci correlate modifica

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