Chiesa di Sant'Urbano (Apiro)

chiesa di Apiro

La chiesa di Sant'Urbano, meglio nota con il titolo di collegiata, è la parrocchiale di Apiro, in provincia di Macerata e arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche[1]; fa parte della vicaria di San Severino Marche.

Chiesa di Sant'Urbano
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
LocalitàApiro
IndirizzoPiazza Baldini
Coordinate43°23′33.37″N 13°07′51.96″E / 43.392604°N 13.131099°E43.392604; 13.131099
Religionecattolica di rito romano
TitolareSant'Urbano
Arcidiocesi Camerino-San Severino Marche
ArchitettoAntonio Sinibaldi
CompletamentoXVII secolo

Storia modifica

Dove poi sarebbe sorta la collegiata, nel XV secolo venne edificato un oratorio dedicato a sant'Antonio, che entro il 1615 fu trasformato e rimaneggiato[1]. Attorno al 1630 papa Urbano VIII, gravemente malato, venne curato dal medico apirese Giovanni Giacomo Baldini, a cui il pontefice, come ringraziamento, concesse dei benefici e donò grandi ricchezze; nel 1656, alla sua morte, il Baldini lasciò al paese tutti i suoi averi.
Così, poterono iniziare i lavori rifacimento della parrocchiale, condotti su disegno di Antonio Sinibaldi e ultimati nel 1663[1]. Nel 1741 una scossa di terremoto lesionò il campanile, il quale venne poi restauro su progetto degli architetti Pietro Augustoni e Mattia Capponi; la torre fu nuovamente ristrutturata nel 1987[1]. Un nuovo sisma provocò nel 1997 ulteriori danni; il necessario restauro venne approvato due anni dopo e nel 2000 presero avvio i lavori, che furono portati a compimento nel 2003[1].

Descrizione modifica

Esterno modifica

La facciata a salienti della chiesa, rivolta a sudest, si compone di un corpo centrale, che presenta nell'ordine inferiore il portale d'ingresso timpanato e in quello superiore, affiancato da due volute, una finestrone rettangolare, e di due ali laterali più arretrate caratterizzate da specchiature[1]. Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, suddiviso in più registri da cornici marcapiano; la cella, con gli angoli smussati, presenta una monofora per lato ed è coronata dalla copertura a cipolla, poggiante sul tamburo abbellito da timpani semicircolari.

Interno modifica

L'interno dell'edificio si compone di tre navate, ognuna delle quali consta di tre campate; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, sopraelevato di un gradino e chiuso dall'abside semicircolare[1].

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra cui la pala anonima raffigurante Sant'Urbano in contemplazione della Vergine Maria Assunta in cielo[1], con grandiosa cornice barocca intagliata da Angelo Scoccianti nel 1717[2], la tela con soggetto San Giovanni Battista nel deserto, eseguita nel XVII secolo da Valentin de Boulogne[3], e la Pietà, realizzata da Jusepe de Ribera[3]. In chiesa è anche una Madonna col Bambino e i ss. Costanzo Vescovo e Carlo Borromeo di Andrea Lilli, del 1612.[4]

In sacrestia è conservata una importante collezione di dipinti secenteschi raccolta da Gian Giacomo Baldini, archiatra di Scipione Borghese e di Urbano VIII, donata alla sua morte nel 1656. Tra esse è una tela con una Presentazione al Tempio attribuita a Baldassarre Croce forse del secondo decennio del Seicento[5] e un'Assunzione della Vergine di Vincenzo Conti, del 1595 - 98 circa.[6]

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h Collegiata di Sant′Urbano <Apiro>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 15 luglio 2021.
  2. ^ Sandro Scoccianti, Gli scultori Scoccianti e i loro allievi, Recanati, 1982.
  3. ^ a b COLLEGIATA DI SANT'URBANO - APIRO, MACERATA, su fondoambiente.it. URL consultato il 15 luglio 2021.
  4. ^ Andrea Lilli nella pittura delle Marche tra Cinquecento e Seicento, a cura di L. Arcangeli e P. Zampetti, catalogo di mostra, Roma 1985, pagg. 35-97.
  5. ^ Patrizia Tosini, Dalle Marche a Roma e ritorno: percorsi incrociati di artisti nel secondo Cinquecento, in Capriccio e Natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento, a cura di A. M. Ambrosini Massari, A. Delpriori, Cinisello Balsamo 2018, pagg. 23 - 24.
  6. ^ Alessandro Delpriori, Vincenzo Conti, Assunzione della Vergine, in Capriccio e Natura. Arte nelle Marche del secondo Cinquecento, a cura di A. M. Ambrosini Massari, A. Delpriori, Cinisello Balsamo 2018, pagg. 150 - 151.

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