Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Ravenna)

edificio religioso di Ravenna

La chiesa di Santa Maria degli Angeli è un luogo di culto cattolico del centro di Ravenna, situata in via Oberdan 6, sede dell'omonima rettoria rientrante all'interno del territorio della parrocchia di San Giovanni in Fonte.[1]

Chiesa di Santa Maria degli Angeli
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàRavenna
Coordinate44°24′58.64″N 12°11′39.59″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria degli Angeli
OrdineOrdine dei frati minori cappuccini (1891-2013)
Arcidiocesi Ravenna-Cervia
Consacrazione19 novembre 1994
ArchitettoFiorenzo Ceccarelli
Stile architettoniconeoclassico (esterno)
barocco (interno)
Inizio costruzione1891
Completamento1894

La chiesa di Santa Maria degli Angeli sorge nei pressi della più antica basilica di Sant'Andrea Maggiore, risalente al VI secolo e demolita all'inizio del XIX, della quale rimangono alcuni resti all'interno del perimetro del convento annesso alla chiesa attuale e nelle abitazioni ad esso adiacenti.[2]

Nel 1891, ebbe inizio la costruzione in quell'area di un convento dell'Ordine dei frati minori cappuccini, con chiesa dedicata a Santa Maria degli Angeli, su progetto di padre Fiorenzo Ceccarelli; il complesso venne terminato nel 1894.[3]

Il luogo di culto, tuttavia, non venne consacrato che il 19 novembre 1994 dall'arcivescovo di Ravenna-Cervia Luigi Amaducci, al termine di un lavoro di ristrutturazione interna dell'edificio.[4]

Descrizione

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La chiesa di Santa Maria degli Angeli è preceduta da un sagrato delimitato da una cancellata, all'interno del quale si trovano due statue: a destra la Deposizione di Gesù nel sepolcro in terracotta e a sinistra San Pio da Pietrelcina in bronzo. La facciata, a capanna, è in un sobrio stile neoclassico e, nella parte superiore, terminante con un semplice timpano triangolare, è caratterizzata dalla presenza di tre finestre ad arco a tutto sesto; in quella superiore, invece, è preceduta da un portico a sette arcate poggianti su pilastri, la cui ultima arcata di destra custodisce il gruppo scultoreo San Francesco che adora Gesù Bambino inserito all'interno di una finta grotta; centralmente, invece, trovano luogo il portale, sormontato dallo stemma in mosaico dell'Ordine francescano, e due lapidi, che ricordano rispettivamente l'apertura del convento nel 1894 ad opera del cardinale Sebastiano Galeati (a sinistra) e la consacrazione della chiesa nel 1994 (a destra).[4]

 
Interno

L'interno della chiesa, in un semplice stile barocco, è a tre navate, quella centrale coperta con volta a botte lunettata e le due laterali con volta a vela; queste ultime si compongono di tre campate, unite fra di loro da ampi passaggi voltati a botte, ciascuna delle quali dà sulla navata centrale con un arco a tutto sesto; ogni campata, inoltre, ospita un altare ligneo: il primo di destra è sormontato da una tela raffigurante il Martirio di un santo francescano ed ospita, sotto la mensa, dei reliquiari; segue l'altare della Madonna miracolosa, raffigurata in una statua policroma; il terzo altare è sormontato da una pala raffigurante la Madonna col Bambino; il primo altare di sinistra è invece dedicato a Sant'Antonio di Padova e il secondo a San Francesco d'Assisi, entrambi raffigurati in una statua policroma posta al centro dell'ancona del relativo altare; il terzo è dedicato al Sacro Cuore di Gesù, anch'esso con statua. La navata centrale termina con un'abside quadrangolare, a ridosso della cui parete di fondo vi è il pregevole altare maggiore ligneo con tabernacolo, sormontato da una pala con Maria che intercede presso Gesù risorto, con ai lati i due dipinti San Pietro (a destra) e San Paolo (a sinistra). La volta dell'ambiente è a vela, con una finta cupoletta dipinta a cassettoni.[3]

Fino al 2013 è stato presente, sotto l'arcata tra la terza campata della navata laterale di sinistra e la navata centrale, l'organo a canne Gianni Ferraresi opus XXIII, costruito nel 1986 per una casa privata di Parma[5] e ampliato da Michelotto in occasione dell'installazione dello strumento nella chiesa (2006).[6]

  1. ^ Ravenna - Chiesa di S. Maria degli Angeli, su www.ravenna-cervia.chiesacattolica.it. URL consultato il 21 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2014).
  2. ^ W. Bendazzi, R. Ricci, p. 193.
  3. ^ a b Chiesa di Santa Maria degli Angeli - Ravenna - Romagna, su romagnamania.com. URL consultato il 21 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2015).
  4. ^ a b I frati cappuccini del convento di Ravenna, su aicappuccinidiravenna.it. URL consultato il 13 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2014).
  5. ^ Elenco delle nostre realizzazioni dal 1968 al 2006, su ferraresi-organi.com. URL consultato il 21 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2013).
  6. ^ Prima rassegna di musica sacra, su piunotizie.it, 1º febbraio 2008. URL consultato il 21 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2015).

Bibliografia

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  • Wladimiro Bendazzi, Riccardo Ricci, Ravenna. Guida alla conoscenza della città. Mosaici arte storia archeologia monumenti musei, Ravenna, Edizioni Sirri, 1992, ISBN 88-86239-00-9.

Voci correlate

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