Chiesa di Santo Stefano Protomartire (Valsamoggia)

chiesa di Bazzano, frazione di Valsamoggia

La chiesa di Santo Stefano Protomartire, o più semplicemente chiesa di Santo Stefano, è la parrocchiale di Bazzano, frazione-capoluogo del comune sparso di Valsamoggia, in città metropolitana ed arcidiocesi di Bologna[1]; fa parte del vicariato delle Valli del Reno, Lavino e Samoggia[2].

Chiesa di Santo Stefano Protomartire
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàBazzano (Valsamoggia)
Indirizzovia Contessa Matilde 5 ‒ Valsamoggia (BO)
Coordinate44°30′12.56″N 11°04′59.48″E / 44.503489°N 11.08319°E44.503489; 11.08319
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
TitolareSanto Stefano Protomartire
Arcidiocesi Bologna
CompletamentoXX secolo

Storia modifica

Forse la primitiva cappella bazzanese sorse in età bizantina, anche se la sua esistenza è attestata a partire solo dall'VIII secolo. Per i secoli successivi passò ripetutamente dall'arcidiocesi di Bologna a quella di Modena e viceversa, finché nel 1398 papa Bonifacio IX la assegnò definitivamente all'arcivescovo di Bologna; la chiesa venne allora sottoposta alla pieve di Sant'Andrea in Corneliano[1].

In un disegno datato 1585 si nota come l'edificio avesse ancora l'abside rivolta a levante e l'ingresso a ponente; nel giro di alcuni decenni tuttavia l'orientamento fu ruotato di 180 gradi[1].

Il campanile venne eretto tra il 1721 e il 1728 per volere di don Leonardo Cilli, mentre il presbiterio fu edificato tra il 1782 e il 1784 su disegno di Francesco Tadolini; poi, tra il 1793 e il 1794 si procedette all'ingrandimento della sagrestia[1].

Nel 1889, in seguito all'incremento della popolazione del paese, don Adolfo Zamboni decise di ampliare la struttura; così, nel 1894 fu realizzata la navata laterale destra, progettata da Vincenzo Brighenti. Alcuni anni dopo, tra il 1913 e il 1916 su progetto di Adolfo Pasti la navata centrale venne sopraelevata e fu costruita la nuova facciata; nel 1925 iniziarono i lavori di realizzazione della navata sinistra, terminati poi solo nel 1939 a causa della mancanza di fondi[1].

L'edificio fu però distrutto quasi del tutto durante un bombardamento il 25 febbraio 1945; la prima pietra della nuova parrocchiale venne posta nel 1948 e la chiesa fu ultimata nel 1960[1].

Nel 1965 si procedette all'adeguamento liturgico postconciliare, che previde la rimozione della balaustra del presbiterio e l'aggiunta del nuovo altare rivolto verso l'assemblea; tra il 2005 e il 2006 la chiesa venne poi totalmente risanata e restaurata[1].

Descrizione modifica

Esterno modifica

La facciata a salienti della chiesa, in mattoni, presenta centralmente il portale d'ingresso, a cui s'accede percorrendo alcuni scalini e ai lati del quale vi sono quattro arcate sorrette da colonne in muratura; in alto si apre il rosone[1].

Annesso alla parrocchiale è il settecentesco campanile, la cui cella presenta una monofora per lato; come coronamento v'è la cuspide piramidale.

Interno modifica

L'interno dell'edificio è suddiviso da archi a tutto sesto in tre navate; tra un arco e un altro le pareti sono scandite da paraste corinzie sorreggenti il cornicione sopra cui s'imposta la volta a botte lunettata[1].

Qui sono conservate diverse pregevoli opere, tra cui la pala con soggetto Santo Stefano Protomartire, eseguita nel 1637 dal marchigiano Simone Cantarini[3], le quattordici stazioni della Via Crucis, realizzate all'inizio del XIX secolo dagli artisti Gaetano Gandolfi, Francesco Giusti, Pietro Fancelli, Francesco Capuri, Jacopo Alessandro Calvi, Luigi Ruvadini, Filippo Pedrini ed Ercole Petroni[3], il quadro ritraente la Trinità con i santi Pietro e Paolo, dipinto nel XVIII secolo dal già citato Gaetano Gandolfi[3], i quindici ovali dei Misteri del Rosario, risalenti o alla fine del Settecento o all'inizio del Ottocento[3], il quadro raffigurante il Transito di San Giuseppe attorniato da Gesù e dai santi Maria, Antonio Abate e Antonio da Padova, eseguito da Antonio Crespi, il settecentesco gruppo in terracotta del Compianto su Cristo e il cinquecentesco crocifisso ligneo[3].

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Bazzano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 1º giugno 2021.
  2. ^ Parrocchia di S. Stefano di Bazzano, su chiesadibologna.it. URL consultato il 1º giugno 2021.
  3. ^ a b c d e Chiesa Arcipretale - SANTO STEFANO, su parrocchiadibazzano.it. URL consultato il 1º giugno 2021.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica