Complesso di Santa Maria del Gisolo

insediamento conventuale a Santa Maria del Gisolo, località adiacente al borgo di Costamezzana di Noceto ma appartenente amministrativamente al comune di Fidenza, in provincia di Parma e diocesi di Fidenza

Il complesso di Santa Maria del Gisolo, noto anche come Santa Maria del Gisuolo,[1] è un gruppo di edifici, comprendenti una chiesa romanica e una casa-torre medievale, situato tra il torrente Parola e il rio Gisolo in via Santa Margherita 110 a Santa Maria del Gisolo, località adiacente al borgo di Costamezzana di Noceto ma appartenente amministrativamente al comune di Fidenza, in provincia di Parma e diocesi di Fidenza.[2]

Complesso di Santa Maria del Gisolo
Casatorre
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàSanta Maria del Gisolo (Fidenza)
Indirizzovia Santa Margherita 110
Coordinate44°48′08.1″N 10°04′58″E
Religionecattolica di rito romano
Titolaresanta Maria Assunta
Ordinetemplari, eremitani agostiniani
Diocesi Fidenza
Stile architettonicoromanico
Inizio costruzioneentro il XIII secolo
Completamento1608

Gli edifici furono costruiti in epoca medievale; furono probabilmente i cavalieri templari della mansio di San Tommaso Becket a fondare il complesso lungo una delle diramazioni della via Francigena, per ospitarvi i pellegrini diretti a Roma dal Nord Europa,[1] anche se secondo alcuni storici l'origine sarebbe ascrivibile ai monaci cistercensi.[2]

L'insediamento conventuale, difeso dalla casa-torre e dal vicino castello di Costamezzana, fu citato per la prima volta nel 1227 in un atto del giudice Ugo, volto a definire i confini del territorio amministrato da Borgo San Donnino rispetto a quello controllato direttamente da Parma; mentre precedentemente il complesso rientrava tra le dipendenze borghigiane, la sentenza fissò la frontiera più a occidente, escludendo Santa Maria del Gisolo dal territorio fidentino.[2]

Alla fine del XIV secolo il feudo di Costamezzana fu assegnato ai marchesi Pallavicino e nei decenni seguenti divenne parte dello Stato Pallavicino di Rolando il Magnifico; alla morte del Marchese nel 1457, fu ereditato dal figlio Giovan Manfredo, marchese di Polesine.[3] Fino al XVI secolo il monastero di Santa Maria rivestì grazie alla sua posizione un ruolo strategico per i marchesi di Polesine, come dimostrato nel 1552 da Giovan Manfredo, che obbligò nel testamento il figlio Giovan Lodovico a donare ogni anno al convento 10 lire imperiali.[2]

Nel frattempo subentrarono nella gestione del complesso gli eremitani agostiniani del convento di San Luca di Parma. Nel 1581 fu fondata a Borgo San Donnino la Compagnia dei Centuriati di Sant'Agostino in San Rocco,[2] dal 1588 in San Pietro,[4] e Santa Maria del Gisolo fu affidata alla loro gestione, come confermato nel 1593 dagli agostiniani di San Luca.[2]

Nel 1608 gli agostiniani di San Pietro conclusero i lavori di ricostruzione della chiesa del complesso.[2]

Tuttavia, nel 1636, durante l'occupazione di Piacenza da parte degli spagnoli in contrasto col duca di Parma Odoardo I Farnese, la zona di Borgo San Donnino fu interessata dalle scorrerie dell'esercito e il complesso di Santa Maria del Gisolo fu dato alle fiamme.[2]

Nel 1699, al termine di una visita pastorale alla struttura, ancora dipendente dalla diocesi di Parma, il vescovo Giuseppe Olgiati ordinò ai frati di risistemare la chiesa e dotarla delle necessarie suppellettili.[2]

Nel 1810, a causa della soppressione napoleonica degli ordini ecclesiastici, gli agostiniani furono allontanati e il complesso di Santa Maria fu confiscato dal governo francese e alienato a privati.[2]

Gli edifici furono infine acquistati dalla famiglia Fulgoni, attuale proprietaria.[2]

Descrizione

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Il complesso, collocato in posizione collinare, è costituito dalla chiesa, dalla grande casa-torre e dagli edifici agricoli annessi.[2]

Chiesa di Santa Maria

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Chiesa di Santa Maria

La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da una cappella per lato, con ingresso a sud-ovest e presbiterio absidato a nord-est.

La semplice e simmetrica facciata a capanna,[2] intonacata, è caratterizzata dalla presenza dell'ampio portale centrale d'accesso, sormontato da una nicchia a lunetta; più in alto si apre un rosone.[5]

Al termine del lato destro, in adiacenza al presbiterio, si erge dal tetto il piccolo campanile a vela.[2]

All'interno la navata, coperta da un soffitto a capriate lignee, è affiancata dalle arcate a tutto sesto delle due cappelle laterali absidate.[5]

Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale decorato con affreschi; l'ambiente absidato, coperto da una volta a botte e dal catino a semi-cupola, è illuminato da due finestre laterali.[5]

Casatorre

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Casatorre

La casatorre, similare al castello di Pellegrino Parmense, si sviluppa parallelamente alla chiesa estendendosi su un impianto rettangolare.[2]

L'edificio, interamente rivestito in pietra frammista a mattoni, si eleva su tre livelli fuori terra, oltre al sottotetto illuminato da piccole aperture ovali; la struttura è caratterizzata dalla presenza del torrione a pianta quadrata che emerge in corrispondenza dello spigolo sud-est.[1]

  1. ^ a b c Corazza Martini, p. 20.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Elisa Denti, La Storia dei Luoghi, su santamariadelgisolo.it. URL consultato il 21 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2016).
  3. ^ Costamezzana, su web.tiscali.it. URL consultato il 22 marzo 2018.
  4. ^ Parrocchia S. Pietro Apostolo, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 22 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2016).
  5. ^ a b c Santa Maria del Gisolo, su pievedicusignano.it. URL consultato il 22 marzo 2018.

Bibliografia

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  • Giacomo Corazza Martini, Castelli, Pievi, Abbazie: Storia, arte e leggende nei dintorni dell'Antico Borgo di Tabiano, Roma, Gangemi Editore, 2011, ISBN 978-88-492-9317-3.

Voci correlate

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