Corethrogyne filaginifolia

Corethrogyne filaginifolia Nutt., 1840 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Machaerantherinae. Corethrogyne filaginifolia è anche l'unica specie del genere Corethrogyne DC., 1836.[1][2][3]

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Corethrogyne filaginifolia
Corethrogyne filaginifolia
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Campanulidi
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae

North American lineage

Sottotribù Machaerantherinae
Genere Corethrogyne
DC., 1836
Specie C. filaginifolia
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Asterales
Famiglia Asteraceae
Sottofamiglia Asteroideae
Tribù Astereae
Genere Corethrogyne
Specie C. filaginifolia
Nomenclatura binomiale
Corethrogyne filaginifolia
Nutt., 1840

Etimologia modifica

Il nome generico (Corethrogyne) deriva dal greco "korethron" (= ginestra) e "gyne" (= femminile), e fa riferimento alle appendici del ramo dello stile.[4] L'epiteto specifico ( filaginifolia ) indica che le foglie di questa pianta sono simili a quelle delle specie del genere Filago (fa riferimento ai fili bianchi e lanosi sulla superficie fogliare).[5]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Thomas Nuttall (1786-1859) nella pubblicazione " Transactions of the American Philosophical Society Held at Philadelphia for Promoting useful Knowledge. Philadelphia" ( Trans. Amer. Philos. Soc. ser. 2, 7: 290) del 1840.[6] Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione " Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis ... (DC.)" ( Prodr. [A. P. de Candolle] 5: 215) del 1836.[7]

Descrizione modifica

 
Il portamento
 
Le foglie
 
Infiorescenza
 
I fiori

Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo perenne (anche subarbustivo). Le superfici di queste piante variano da glabre a tomentose fino a stipitato-ghiandolose.[8][9][10][11][12][4][13]

Fusto. La parte aerea varia da decombente ad ascendente o eretta, semplice o ramosa. Le radici sono fitte, eventualmente più o meno legnose e ramificate. Altezza media: 10 - 100 cm.

Foglie. Le foglie, da picciolate a sessili (e decorrenti), lungo il caule sono disposte in modo alternato; la lamina è intera con forme da lineari a obovate o oblanceolate; i bordi sono da continui a dentati; la pagina fogliare può essere glabra. Quelle inferiori sono affollate alla base del fusto. Dimensione delle foglie: 10 - 70 x 3 - 19 mm.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono sia scapose (capolini solitari) che composte da 2 - 20 capolini raccolti in formazioni corimbose o in altro modo. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme da emisferiche a turbinate, composto da 30 - 90 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da strettamente lanceolate a lineari, con bordi da cartilaginei a scariosi e a consistenza erbacea (verdi all'apice), sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 3 - 9 serie. Il ricettacolo (senza pagliette) bucherellato a protezione della base dei fiori ha delle forme convesse. Dimensione degli involucri: 6 - 14 x 3 - 10 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 10 a 40 per capolino, sono femminili (ma sterili) e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 12 a 120) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [14]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula, diritta o contorta, può terminare con alcuni denti; il colore è bianco, rosa o blu;
    • fiori del disco: la forma è lungamente tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma strettamente triangolare; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate. I due bracci dello stilo hanno una forma da deltoide a ovata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo: il corpo, con 5 - 8 nervature longitudinali, ha la forma affusolata e compressa e superficie strigosa-sericea. Le setole del pappo, da 35 a 65, da brunastre a rossastre, sono disuguali, barbate, grossolane e disposte su 1 – 2 serie. Lunghezza degli acheni: 2 - 5 mm.

Biologia modifica

Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[9][10]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat modifica

La specie di questa voce è distribuita negli U.S.A. e Messico (costa pacifica).[3]

Sistematica modifica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][11][12]

Filogenesi modifica

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Corethrogyne (insieme alla sottotribù Machaerantherinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". Attualmente la sottotribù è suddivisa in 5 gruppi informali: Basal grade - Machaeranthera group - Haplopappus group - Xanthocephalum group - Lessingia group. Questo genere si trova nel "Lessingia group". In particolare questo genere insieme al genere Lessingia forma un gruppo fratello.[2][18]

I caratteri distintivi della specie Corethrogyne filaginifolia sono:[12]

  • l'indumento dei gambi e delle foglie è tomentoso (in modo denso o sparso);
  • i fiori del raggio non sono fertili ed hanno le corolle colorate di bianco, blu o rosa;
  • i fiori del disco sono ermafroditi (con androceo e gineceo).

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 10.[12]

Sinonimi modifica

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Aster filaginifolius Hook. & Arn.
  • Corethrogyne californica var. filaginifolia (Hook. & Arn.) Kuntze
  • Lessingia filaginifolia (Hook. & Arn.) M.A.Lane

Note modifica

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 3 aprile 2024.
  4. ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 3 aprile 2024.
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 3 aprile 2024.
  6. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 3 aprile 20242024.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 3 aprile 2024.
  8. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  9. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  10. ^ a b Judd 2007, pag.517
  11. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
  12. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 328 e 330.
  13. ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 3 aprile 2024.
  14. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  15. ^ Judd 2007, pag. 520.
  16. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  17. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  18. ^ Morgan et al. 2009

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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