Demegestone

composto chimico
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Demegestone
Nome IUPAC
(8S,13S,14S,17S)-17-acetil-13,17-dimetil-1,2,6,7,8,11,12,14,15,16-decaidrociclopenta[a]fenantren-3-one
Nomi alternativi
17 alfa-metil-19-norprogesterone
17-metil-19-norpregna-4,9-diene-3,20-dione
(8S,13S,14S,17S)-17-acetil-13,17-dimetil-1,2,6,7,8,11,12,14,15,16-decaidrociclopenta[a]fenantren-3-one
Liutonex
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC21H28O2
Massa molecolare (u)312.44582
Peso formula (u)312,4 g/mol
Numero CAS10116-22-0
Numero EINECS233-320-6
Codice ATCG03DB05
PubChem93057
DrugBankDBDB13857
SMILES
CC(=O)C1(CCC2C1(CCC3=C4CCC(=O)C=C4CCC23)C)C (canonica)
CC(=O)[C@]1(CC[C@@H]2[C@@]1(CCC3=C4CCC(=O)C=C4CC[C@@H]23)C)C (isomerica)
Proprietà chimico-fisiche
Densità (kg·m−3, in c.s.)1.100 ± 0,1
Indice di rifrazione1.558
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua2.8
Temperatura di fusione106 °C
Temperatura di ebollizione475,5 ± 45.0 °C a 760 mmHg
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma176,6 ± 25,7 °C

Demegestone venne descritto per la prima volta nel 1966 e introdotto per uso clinico in Francia nel 1974, con il nome di Liutonex, per trattare l'insufficienza luteale, ma attualmente non è più in commercio.[2]

Struttura e caratteristiche fisiche

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Il demegestone è uno steroide con 4 anelli che presenta un gruppo funzionale carbonilico in posizione 20. Il composto presenta le seguenti caratteristiche:[1][3]

Farmacologia e tossicologia

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Farmacocinetica

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Ha una buona biodisponibilità[4] e il suo principale metabolita risulta essere un progestogeno moderatamente potente (4 volte la potenza del progesterone) e un debole mineralocorticoide (2% della potenza del deossicorticosterone).[4]

Il volume iniziale di distribuzione è pari a 31 l e subisce l'idrossilazione in posizione C21, C1, C2 e C11 seguita da l'aromatizzazione dell'a-ring dopo deidratazione in posizione 1 e 2.[4]

Il tasso di clearance metabolico è pari a 20 l/ora, mentre l'emivita è pari a 2,39 ore dopo somministrazione intravenosa.[4]

Viene parzialmente eliminato attraverso le urine.[4]

Farmacodinamica

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Il demegestone agisce come antagonista del recettore del progesterone e come substrato per il citocromo P450.[1] È un potente inibitore dell'attività dell'estrone solfatasi[5] e ha una bassa affinità per il recettore dei glucocorticoidi.[6] Non presenta attività androgenica.[4]

Effetto del composto e usi clinici

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Si tratta di un progestinico di sintesi, derivato dal 17-metilprogesterone che agisce in maniera simile al progesterone.[1] È stato utilizzato per il trattamento di stati di insufficienza di progesterone, dismenorrea, irregolarità mestruali, sindrome premestruale, emorragie funzionali, menorragie dei fibromi uterini, endometriosi. Associato ad un estrogeno poteva essere impiegato come anticoncezionale.[7]

Controindicazioni ed effetti collaterali

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Ne era sconsigliato l'uso in caso di insufficienza epatica e durante i primi tre mesi di gravidanza, nonché nei pazienti affetti da tromboflebite o con manifestazioni in atto a carico del circolo venoso, soprattutto degli arti inferiori. Poteva causare alterazioni del ciclo mestruale, amenorrea, perdite ematiche uterine, seborrea, aggravamento dell'insufficienza venosa agli arti inferiori, disturbi gastrointestinali, ittero colestatico e prurito.[7]

Interazioni

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Interagiva con oltre 500 farmaci e composti.[1]

  1. ^ a b c d e (EN) PubChem, Demegestone, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 19 giugno 2024.
  2. ^ (EN) H Kuhl, Pharmacology of estrogens and progestogens: influence of different routes of administration, in Climacteric, vol. 8, sup1, 2005-08, pp. 3–63, DOI:10.1080/13697130500148875. URL consultato il 19 giugno 2024.
  3. ^ Demegestone | C21H28O2 | ChemSpider, su www.chemspider.com. URL consultato il 19 giugno 2024.
  4. ^ a b c d e f (EN) J.P. Raynaud, C. Cousty e J. Salmon, 121. Metabolic studies of R2453, a highly potent progestin, in Journal of Steroid Biochemistry, vol. 5, n. 4, 1974-06, pp. 324, DOI:10.1016/0022-4731(74)90266-0. URL consultato il 19 giugno 2024.
  5. ^ (EN) NCATS Inxight Drugs — DEMEGESTONE, su drugs.ncats.io. URL consultato il 19 giugno 2024.
  6. ^ (EN) J. Delettré, J.P. Mornon e G. Lepicard, Steroid flexibility and receptor specificity, in Journal of Steroid Biochemistry, vol. 13, n. 1, 1980-01, pp. 45–59, DOI:10.1016/0022-4731(80)90112-0. URL consultato il 19 giugno 2024.
  7. ^ a b L. Velluz, J. Mathieu e G. Nominé, Contraceptive compounds and total synthesis of steroids, in Tetrahedron, vol. 22, 1966-01, pp. 495–505, DOI:10.1016/s0040-4020(01)90957-3. URL consultato il 19 giugno 2024.

Bibliografia

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  • D. Bunr, V. Petrov, J. Chem. Soc. 364, 1962; L. Velluz et al., Tetrahedron, Suppl. 8, parte II, 495, 1966; R. Joly et al., Bull. Soc. Chim. France 2694, 1973.

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