La diocesi di Ilio (in latino Dioecesis Iliensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e sede titolare della Chiesa cattolica.

Ilio
Sede vescovile titolare
Dioecesis Iliensis
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Ilio
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXX secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Ilio
Suffraganea diCizico
Erettacirca IV secolo
Soppressacirca XII secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Storia modifica

Ilio, identificabile con Hisarlik nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Ellesponto nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Cizico.

La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XII secolo.[1]

Sono sette i vescovi noti di questa diocesi nel primo millennio cristiano. Orione prese parte al primo concilio ecumenico celebrato a Nicea nel 325.[2] Leucade fece parte del gruppo di vescovi ariani che abbandonarono il concilio di Sardica e a Filippopoli tennero nel 343 un loro concilio alternativo.[3]

In una lettera scritta nel 362, l'imperatore Giuliano descrisse il viaggio che compì a Ilio nel 354, accompagnato dal vescovo locale Pegasio, cultore, come lui, delle antiche divinità romane; la conversione di Pegasio al paganesimo sembra confermata anche dalla Passione di Basilio di Ancira, la cui veridicità è tuttavia messa in discussione; secondo la Cronaca pasquale, questo vescovo potrebbe essere identificato con il Pegasio, indicato senza la sede di appartenenza, che prese parte nel 360 ad un sinodo di sostenitori antiniceni che depose l'arcivescovo Macedonio di Costantinopoli.[4]

Teosebio fu tra i padri del concilio di Calcedonia nel 451 e sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi dell'Ellesponto all'imperatore Leone in seguito all'uccisione di Proterio di Alessandria.[5] Giovanni partecipò al secondo concilio di Costantinopoli nel 553 e sostituì contestualmente il suo metropolita Euprepio di Cizico, assente all'assise ecumenica.[6] Niceta assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[7] Giorgio infine partecipò al concilio dell'869 che condannò il patriarca Fozio di Costantinopoli.

Dal XX secolo Ilio è annoverata tra sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 7 febbraio 1968.

Cronotassi modifica

Vescovi greci modifica

  • Orione † (menzionato nel 325)
  • Leucade † (menzionato nel 343)
  • Pegasio † (prima del 354 - dopo il 360 ?)
  • Teosebio † (prima del 451 - dopo il 458)
  • Giovanni † (menzionato nel 553)
  • Niceta † (menzionato nel 787)
  • Giorgio † (menzionato nell'869)

Vescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 494, voce Ilion.
  2. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 744.
  3. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 617.
  4. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 783-785.
  5. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 921-922.
  6. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 492.
  7. ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 32.

Bibliografia modifica

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Collegamenti esterni modifica

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