Fozio di Costantinopoli
Fozio | |
---|---|
Patriarca ecumenico di Costantinopoli | |
Elezione | 25 dicembre 858 877 |
Fine patriarcato | 867 886 |
Predecessore | Ignazio I |
Successore | Ignazio I Stefano I |
Nascita | Costantinopoli 820 circa |
Morte | Armenia 6 febbraio 893 |
San Fozio il Grande | |
---|---|
Icona del patriarca di Costantinopoli Fozio. | |
Patriarca e Dottore della Chiesa ortodossa | |
Nascita | Costantinopoli, 820 circa |
Morte | Armenia, 6 febbraio 893 |
Venerato da | Chiesa crisiana ortodossa |
Canonizzazione | 1847 da Antimo VI di Costantinopoli |
Ricorrenza | 6 febbraio |
Fozio I di Costantinopoli, detto il Grande (in greco antico: Φώτιος, Phótios; Costantinopoli, 820 circa – Armenia, 6 febbraio 893), è stato un bibliografo, erudito e patriarca bizantino. Fu anche insegnante di filosofia greca presso l'Università Imperiale di Costantinopoli.
Fu patriarca di Costantinopoli per ben due volte: la prima dal Natale dell'anno 858 all'867; la seconda dall'877 fino all'886. È venerato come santo dalla Chiesa ortodossa.
BiografiaModifica
Orfano del padre san Sergio II di Costantinopoli che era morto martire per difendere delle icone sacre[1], venne alla luce mentre la sua famiglia si trovava in visita a Costantinopoli, città della quale era patriarca suo zio Niceforo I di Costantinopoli. La sua famiglia godeva di autorità a Costantinopoli; il padre si chiamava Sergio ed era capo della guardie imperiali, e il fratello Sergio sposò Irene, sorella di Teodora Armena, imperatrice di Bisanzio.
Fozio ebbe un'ottima educazione, fu molto apprezzato come uomo di vasta cultura, filologo, esegeta ed esperto della Patristica e i genitori decisero per lui che avrebbe intrapreso una vita da laico; divenne così docente di filosofia e teologia e successivamente uomo di Stato. Grazie alla parentela con la famiglia imperiale, poté conseguire incarichi di grande responsabilità, in quanto suo fratello aveva sposato la zia dell'imperatore Teofilo e, grazie a questo appoggio, Fozio occupò in breve tempo posizioni di altissimo prestigio, come quello di Segretario Capo di Stato e Capitano delle guardie del corpo dell'Imperatore.
Patriarca di CostantinopoliModifica
Nell'anno 842 l'imperatore Michele III, detto l'Ubriaco (842-867), succedette al padre Teofilo. Non potendo occuparsi degli affari di Stato a causa della minore età - Michele III aveva solo due anni quando si ritrovò imperatore di Bisanzio - la reggenza dell'Impero fu affidata alla madre, l'Imperatrice Teodora, che rimase in carica fino all'858. Fra i diversi atti della sua reggenza, ci fu, in particolare la comminatoria dell'esilio al patriarca Ignazio I di Costantinopoli, con il pretesto di aver rifiutato di dare la comunione allo zio dell'Imperatore, Bardas.
Teodora aveva dunque bisogno di nominare un nuovo patriarca di Costantinopoli, e fu scelto Fozio, a quell'epoca ancora un laico. Per realizzare tale risultato, Teodora lo nominò vescovo dopo soli cinque giorni dall'esilio del patriarca Ignazio e, nel Natale dello stesso anno 858, Fozio fu nominato patriarca di Costantinopoli. Ma la situazione non si rivelò così semplice da risolvere, dato che Ignazio non ebbe la minima intenzione di rinunciare placidamente al seggio patriarcale. Si recò allora a Roma, dove chiese ed ottenne un colloquio con il papa Niccolò I detto il Magno (858-867); quest'ultimo fu subito pronto ad appoggiare Ignazio, e, a tal fine, convocò immediatamente un sinodo, che si tenne nell'863 a Roma, dove fu dichiarato:
- che il Papa non riconosceva la deposizione di Ignazio.
- che venivano altresì scomunicati i legati papali, da lui inviati a Costantinopoli nell'861 per decidere sulla questione e che, invece, si erano fatti corrompere decretando, a nome del Papa, l'invalidità dell'elezione di Ignazio.[2]
- che, di conseguenza, Fozio veniva scomunicato, se avesse insistito nella usurpazione del seggio patriarcale.
Nell'864 fece canonizzare l'imperatrice Irene d'Atene, facendola santa col nome di Santa Irene la Giovane; il corpo dell'imperatrice fu traslato dalle Isole dei Principi alla Chiesa dei Santi Apostoli a Costantinopoli e solennemente sepolta.
Fozio non gradì l'affronto di una possibile scomunica e a sua volta con l'appoggio dell'Imperatore Michele III, scomunicò il Papa nell'867. Fozio inviò un'enciclica a tutti i vescovi bizantini, spiegando alcuni punti di divergenza con la Chiesa di Roma, la quale a seguito di una serie di riforme impose:
- L'aggiunta del filioque al credo, estendendo la dottrina trinitaria greca secondo cui lo Spirito Santo procede dal Padre anche al Figlio.
- Il celibato per i preti, cosa non prevista nella chiesa ortodossa.
- L'esclusiva dei vescovi di celebrare la Cresima.
- Il digiuno per tutto il clero al sabato.
- La fissazione dell'inizio della quaresima al mercoledì delle ceneri.
La prima deposizioneModifica
Ma sempre nell'867, successe un fatto che avrebbe cambiato le sorti dell'Impero bizantino. Michele III fu assassinato, e al suo posto divenne Imperatore il suo carnefice, Basilio I il Macedone (867-886), fondatore della Dinastia macedone. Basilio tolse a tutti coloro che avevano alte cariche sotto Michele il loro impiego e designò altri dignitari di sua fiducia. Al fine di giungere ad un accordo con Roma, anche Fozio fu deposto dal suo incarico di Patriarca ed Ignazio fu reinstallato al suo posto. Questo avvenimento, con il relativo riavvicinamento della Chiesa d'Oriente a Roma, fu suggellato dal Concilio di Costantinopoli IV nell'869, voluto da Papa Adriano II (867-872).
Fozio fu esiliato in un monastero sul Bosforo, con molta probabilità a Cherson in Crimea.[senza fonte] Dopo alcuni anni, Basilio I richiamò a corte Fozio, il suo compito fu di fare da precettore a Costantino, uno dei figli dell'Imperatore.
Il secondo mandato patriarcale di FozioModifica
Nell'877 Ignazio I di Costantinopoli morì e si pose il problema di individuare un successore per il Patriarcato sul Bosforo. Basilio I il Macedone decise allora di rinominare Fozio patriarca di Costantinopoli, visto che era una persona molto popolare nella capitale e tutti lo conoscevano di fama. Papa Giovanni VIII (872-882) approvò la nomina.
Fozio raggiunse il culmine del suo trionfo con il Concilio di Costantinopoli dell'879-880, dove revocò le decisioni dal precedente Concilio dell'869, nel corso del quale era stato fatto patriarca Ignazio, e riaprì i punti di controversia dottrinale e teologica con Roma. Nel corso dello stesso Concilio, Fozio fece altresì dichiarare ai vescovi che la Bulgaria, dove nell'865 il re Boris aveva indicato il cristianesimo come religione di Stato, doveva far parte della sfera d'influenza religiosa - e quindi politica - del Patriarcato di Costantinopoli e che pertanto le era vietata la creazione di un autonomo patriarcato.
Papa Giovanni VIII scomunicò immediatamente Fozio, ma tale scomunica non ebbe alcun effetto, se non quello di creare una maggiore divisione tra la Chiesa d'occidente e quella d'oriente.[senza fonte] Sono molte le fonti che dicono che Fozio è morto in comunione con Roma.[3][4]
La seconda deposizioneModifica
Nell'886, salì al trono di Bisanzio un nuovo Imperatore, Leone VI il Saggio, detto il Filosofo (886-912), che con alcune accuse senza fondamento verso Fozio, lo fece deporre per nominare al suo posto il fratello dell'Imperatore, Stefano I di Costantinopoli. Questa procedura fu ritenuta irregolare da Papa Stefano V (885-891) e perciò quest'ultimo lanciò un'ulteriore scomunica diretta al nuovo patriarca di Costantinopoli.[senza fonte]
La fineModifica
Fozio, dopo essere stato deposto e bandito da corte, fu fatto segregare in un monastero in Armenia per ordine dell'Imperatore. La morte lo colse nell'893, mentre ancora si trovava segregato nel monastero armeno dove fu mandato in esilio. Un equivoco: si ritiene che qualche anno più tardi, suo figlio divenisse vescovo di Roma come Papa Teodoro II, ma in realtà si tratta di un errore. Certamente papa Teodoro era figlio di un certo Fozio (e quindi si presume di origine greca), ma egli nacque a Roma e non ha niente a che spartire con il patriarca omonimo di suo padre.
Fozio aveva posto le basi teologiche e politiche per lo Scisma d'Oriente, che avvenne nel 1054, un secolo e mezzo dopo di lui.
In seguito fu proclamato santo dalla Chiesa ortodossa.
OpereModifica
Fozio contribuì all'elaborazione di testi normativi per Basilio I il Macedone, e poi per il figlio Leone VI il Saggio, raccolti sotto il titolo Basilici.
Si adoperò per la conservazione della letteratura greca realizzando la Bibliotheke (il titolo non è originale), un'opera composta da 279 capitoli che illustrano le principali opere lette da Fozio nel corso degli anni (dai classici a testi della chiesa paleocristiana). Utilizzò così la cultura pagana per applicarla al cristianesimo.
Fozio è anche autore di poesie e di una raccolta di sentenze morali. Scrisse inoltre un Lessico, opera erudita di tipo etimologico e la Amfilokia, una raccolta di note su Cizico Anfilochio che affronta questioni morali e religiose.
NoteModifica
- ^ (EN) San Fozio Patriarca di Costantinopoli, su antiochpatriarchate.org. URL consultato il 2 ottobre 2019 (archiviato il 2 ottobre 2019). Citazione: His father Sergius died as a martyr in defense of holy icons.
- ^ E. Apeciti - S. Ceccon - R. Mambretti, II. Il medioevo, in R. Mambretti (a cura di), Manuale di storia della Chiesa, Brescia, Morcelliana, 2017, p. 143.
- ^ esempio
- ^ esempio
BibliografiaModifica
Testi e traduzioni italianeModifica
- Photius, Bibliothèque, testo greco e traduzione francese a fronte di René Henry in nove volumi. I: Codices 1-83; II: Codices 84-185; III: Codices 186-222; IV: Codices 223-229; V: Codices 230-241. VI: Codices 242-245; VII: codices 246-256; VIII: Codices 257-280; IX: Indice a cura di Jacques Schamp, Parigi, Les Belles Lettres, 1959-1999.
- Fozio, Biblioteca, A cura di Nigel Wilson, trad. Claudio Bevegni, Collana Biblioteca n.250, Adelphi, 1992, ISBN 88-459-0898-4. [scelta antologica di epitomi]
- Fozio, Sentenze morali, a cura di Lucio Coco, Leo S. Olschki, Firenze 2011 ISBN 978-88-222-6106-9
- Fozio, Biblioteca, introduzione di Luciano Canfora, a cura di N. Bianchi e C. Schiano, nota sulla tradizione ms. di Stefano Micunco, Edizioni della Normale, Pisa, 2016. ISBN 9788876425714.
- Fozio, La formazione del principe. Massime sull'esercizio del potere, [Epistola ad Michaelem Bulgarorum regem], introduzione, traduzione e note a cura di Lucio Coco, Leo S. Olschki, Firenze 2017 ISBN 9788822265487
Traduzione latinaModifica
- J. de Mariana, Epitome latina di Fozio, a cura di G. Solaro, Bari: Dedalo, 2004 ISBN 9788822058089
StudiModifica
- Alain Ducellier, Michel Kapla, Bisanzio (IV-XV secolo), Milano, San Paolo, 2005, ISBN 88-215-5366-3.
- Giuseppe Carlucci, I "Prolegomena" di André Schott alla "Biblioteca" di Fozio, 2012, Bari, Dedalo, ISBN 978-88-220-5818-8.
- Charles Diehl, Figure bizantine, introduzione di Silvia Ronchey, 2007 (1927 originale), Einaudi, ISBN 978-88-06-19077-4
- Ralph-Johannes Lilie, Bisanzio la seconda Roma, Roma, Newton & Compton, 2005, ISBN 88-541-0286-5.
- John Julius Norwich, Bisanzio, Milano, Mondadori, 2000, ISBN 88-04-48185-4.
- Georg Ostrogorsky, Storia dell'Impero bizantino, Milano, Einaudi, 1968, ISBN 88-06-17362-6.
- Jacques Schamp Parigi, Photios historien des lettres. La Bibliothèque et ses notices biographiques, Presses universitaires de Liège, 1987, ISBN 978-22-51-66248-0.
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Fozio di Costantinopoli
- Wikisource contiene una pagina in lingua greca dedicata a Fozio di Costantinopoli
- Wikiquote contiene citazioni di o su Fozio di Costantinopoli
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fozio di Costantinopoli
Collegamenti esterniModifica
- Fozio di Costantinopoli, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fozio di Costantinopoli, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Fozio di Costantinopoli, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Fozio di Costantinopoli, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Fozio di Costantinopoli, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) Opere di Fozio di Costantinopoli, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Fozio di Costantinopoli, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Fozio, "Biblioteca", tradotta dal cav. G. Compagnoni, Milano 1836 (vol. I), su books.google.it.
- Fozio, "Biblioteca", tradotta dal cav. G. Compagnoni, Milano 1836 (vol. II), su books.google.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 14775071 · ISNI (EN) 0000 0000 7970 8327 · SBN IT\ICCU\CFIV\043630 · LCCN (EN) n80125110 · GND (DE) 118594095 · BNF (FR) cb119196090 (data) · BNE (ES) XX929747 (data) · NLA (EN) 35421930 · BAV (EN) 495/44744 · CERL cnp00396125 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80125110 |
---|