Discussione:Giovanni Leone

Ultimo commento: 2 anni fa, lasciato da Tormund99 in merito all'argomento Presunta Grazia ad Alberico Diabene
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Luogo di nascita modifica

Nell'atrio del palazzo civico di Pomigliano d'Arco accoglie il visitatore una bella targa marmorea, grande, che aleggia elegante sul muro sinistro:

Giovanni Leone, presidente della Repubblica italiana, [...] ha onorato Pomigliano d'Arco, sua terra natìa, conferendole il titolo di città.

Dire che Giovanni Leone sia nato a Napoli, e che oltretutto in una famiglia dell'alta borghesia partenopea (come ho letto su altri siti), è un falso storico. Saluti, --82.51.164.50 16:03, Set 28, 2005 (CEST)

Al nostro anonimo, niente affatto anonimo, possiamo solo dire di rivolgersi alla Camera dei deputati che riporta una scheda biografica sul Presidente. Saluti ad Afragola Gac 16:31, Set 28, 2005 (CEST)
Anche nella pagina di Pomigliano d'Arco c'è scritto che è nato là. Non è nato a Napoli!!!Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 84.223.209.101 (discussioni · contributi) 23:20, 20 dic 2008 (CET).Rispondi
Scusate se intervengo nella discussione. Notoriamente il Presidente emerito della Repubblica Giovanni Leone, è nativo di Pomigliano d'Arco. Basterebbe visitare la tomba di famiglia al cimitero di Napoli (dove all'esterno della cappella è scritto Vita mutatur non tollitur, frase dedicata al figlio Giulio prematuramente scomparso nel 1954) e si chiarirebbe il dubbio: il luogo di nascita riportato sulla tomba è Pomigliano d'Arco. Chi scrive conosce molto bene la famiglia.ⒿⓊⓃⓀ❶❼ (msg)
Confermo che Giovanni Leone è di Pomigliano d'Arco e non Napoli, né Afragola, che non so perché sia stata tirata in ballo. --85.18.227.40 (msg) 15:06, 10 feb 2021 (CET)Rispondi

"Accuse" modifica

Bisognerebbe ricordare che le famose 'accuse' rivolte a Leone dalla Cederna e da altri si sono rivelate con gli anni per larga parte falsità, come dimostrano alcune sentenze di tribunale.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.3.188.156 (discussioni · contributi) 09:07, 1 mag 2006 (CEST).Rispondi

in particolare l'accusa di aver tratto benefici dallo scandalo Lockheed, venne ritirata pubblicamente pochi anni dopo.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 80.104.61.208 (discussioni · contributi) 9 mag 2006 alle 14:38.

partito fascista modifica

non c'è alcuna prova documentata della sua iscrizione al partito fascista, nemmeno la cederna ne parla... proporrei di modificareQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 193.204.157.81 (discussioni · contributi) 19:20, 7 dic 2006 (CET).Rispondi

Era iscritto come la totalità dei professori universitari dell'epoca. All'iscrizione obbligatoria erano esentati i soli docenti che possedessero determinati requisiti (ad esempio, la carta di ex combattente della guerra 1914-1918, e non era certo il suo caso). Detto questo, essendo figlio di un esponente del disciolto Partito Popolare è da escludere che Leone aderisse all'ideologia del fascismo. --Cambon (msg) 15:15, 30 dic 2008 (CET)Rispondi
Giovanni Leone era notoriamente antifascista.ⒿⓊⓃⓀ❶❼ (msg)
Giovanni Leone negli '30 era stato componente della Fuci di napoli, fino a diventarne presidente, e quando la stessa venne dapprima osteggiata e poi duramente contestata anche fisicamente con imboscate e botte in università egli sempre difese la federazione, in netta opposizione con il movimento del Guf. Questa è un informazione che ho avuto la fortuna di raccogliere anni fa da amici di Leone, non esistendo documentazione scritta in quanto la stessa fu distrutta appunta per paura dei fascisti--151.75.19.72 (msg) 23:50, 27 mar 2012 (CEST)Rispondi

Vajont modifica

Ho tolto "per pura colpa dell'egoismo umano" (riferito alla tragedia del Vajont) poiché si tratta essenzialmente di un opinione e non di un fatto. Sono d'accordo sul giudizio, ma non mi pare opportuno inserirlo in wikipedia. Ste nohype 18:53, 9 dic 2007 (CET)Rispondi

Non condivido il tono un po' troppo polemico a proposito dell'episodio del Vajont, anche perché non si può certo ascrivere a un avvocato le responsabilità del suo cliente (oltretutto a seguito della nazionalizzazione dell'energia elettrica l'Enel era subentrata alla società che nel 1963 gestiva l'impianto). Anche sulla commorienza ritengo che sia il caso di sfumare, oltretutto è un istituto a cui si è sempre fatto ricorso in tutti i casi analoghi, probabilmente anche se i difensori fossero stati inerti la corte l'avrebbe applicato lo stresso. --Cambon (msg) 15:15, 30 dic 2008 (CET)Rispondi
A proposito del VNOP sulla sezione Vajont, ho verificato sull'archivio storico del Corriere della Sera (2 ottobre 2003):si esprimono dubbi (addebitati ad esagerazioni del Longaronesi di cui era ed è ancora oggi più che comprensibile la rabbia per quello che successe e per il seguito) circa il ricorso all'espediente giuridico della commorienza da parte dello stesso Leone. Nelle sue memorie custodite presso il Senato della Repubblica l'ex Presidente ha smentito qualsiasi atto contrario agli interesse dei familiari delle vittime.19:32, 3 gen 2009 (CET)
Sono d'accordo, e poi, ripeto, a seguito della nazionalizzazione dell'energia elettrica dopo la tragedia L'Enel era succeduta alla Sade, la società privata che aveva progettato, costruito e gestito l'impianto. Nel clima di isterismo collettivo che caratterizzò la seconda metà degli anni Settanta, Leone fu addirittura chiamato in causa per aver accettato la difesa di un ente pubblico, e quindi dello Stato! Ricordo inoltre che all'epoca del processo egli era semplice parlamentare (nei periodi in cui fu al vertice della Camera e del Governo si astenne dall'esercitare la professione, e una volta eletto Capo dello Stato si cancellò dall'albo degli avvocati). --Cambon (msg) 19:02, 4 gen 2009 (CET)Rispondi
Ho rimosso l'avviso perchè la "discussione" (o monologo) è arenata senza risultati da un anno. Nella ricostruzione di un evento come il Vajont non ha senso parlare di imparzialità.--MimmoMartinez (msg) 08:17, 26 nov 2009 (CET)Rispondi


il gesto delle corna modifica

Salve, ho notato che nella versione attuale di questo articolo si menziona una manifestazione contro di lui come motivazione per il celebre gesto delle corna immortalato in una famosa foto. La wiki inglese pero' dice:

"He became embroiled in controversy when, as President of Republic, visiting his native city during an outbreak of cholera, shook the hands of the patients with one hand, and with the other, behind the back, made the corna. This act was well documented, as all journalists and photographers were right behind him. The gesture was interpreted as offensive for the patients."

Pero' non cita fonti. Quale la versione corretta?Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 84.193.205.94 (discussioni · contributi) 11:40, 6 apr 2008 (CEST).Rispondi

Credo sia una balla inglese.
"Le prime, storiche, corna politiche risalgono al 1975 e si devono a Giovanni Leone, che era Presidente della Repubblica. :In quell'anno a Napoli, città d'origine di Leone, c'era una grave epidemia di colera, e così quando il Presidente è andato in visita a Pisa, studenti contestatori gli hanno augurato di fare la stessa fine dei suoi concittadini. Ma Leone, da bravo napoletano, ha reagito contro gli iettatori facendo le corna addirittura con tutte e due le mani".
Guarda la foto su http://www.scudit.net/mdjellapolitica.htm
Se vuoi vedere la fotoQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 79.2.87.13 (discussioni · contributi) 18:14, 5 ott 2008 (CEST).Rispondi

Parola definitiva sul luogo di nascita modifica

Tutte le verifiche fatte sul luogo di nascita portano ad una unanime soluzione: Napoli. Quando Giovanni Leone nacque la sua famiglia viveva nel centro del capoluogo partenopeo a Corso Garibaldi e fu proprio lì che avvenne il parto. La confusione viene probabilmente dal fatto che il padre era nativo di Pomigliano d'Arco. Ma Giovanni Leone ed il fratello Carlo nacquero a Napoli. La fonte diretta sono i famigliari da me interpellati.JUNK17 (msg) 22:48, 12 gen 2009 (CET)Rispondi

Non esiste il «capoluogo partenopeo» dato che Partenope è una parte di Napoli e per estensione tutta Napoli, dunque è come dire «capoluogo napoletano», il che non è possibile dato che si può essere capoluogo solo di un'entità più ampia, non di un'entità più piccola o concidente.
Quanto ai familiari, è vietato dalla regole di WP fare ricerche originali.
Infine, eri stato tu stesso a dire che è nato a Pompigliano poco più su.
--151.77.38.73 (msg) 19:03, 12 mar 2013 (CET)Rispondi

Gesto umanitario e potere di grazia modifica

Non sono convinto che alla ipotesi di grazia dei due brigatisti malati si debba ascrivere tutto questo peso, nel senso di avvalorare il trasporto di Leone verso Moro. E' vero che vi sono fonti univoche nel senso della sua apertura all'ipotesi del "gesto umanitario" ("Leone, convinto che con le Br si possa trattare, fa sapere che lui sta «con la penna in mano» pronto a concedere la grazia alla Besuschio, se questo può servire a salvare l' ostaggio": cfr. L'ONORE RESTITUITO - Repubblica — 10 novembre 2001 - pagina 1 su ([1]); ma è anche vero che tale disponibilità si poneva in ossequiosa subordinazione alle proposte del governo("si deve dare atto di una dichiarata disponibilità del Presidente della Repubblica sen. Leone a sottoscrivere senza indugio ogni atto che gli venisse dal governo eventualmente presentato": RELAZIONE DI MINORANZA DEI DEPUTATI COVATTA, MARTELLI, BARSACCHI E DELLA BRIOTTA alla Commissione Moro, p. 35, cfr. ([2]). Si tratta di proposte che non vennero mai e che, nel delicato snodo costituzionale dell'esercizio del potere di grazia, si è poi appreso che non ostano all'esercizio del potere (cfr. contenzioso Cossiga-Martelli sulla grazia a Renato Curcio e sentenza della Corte costituzionale sul contenzioso Ciampi-Castelli sulla grazia a Sofri). --Consbuonomo (msg) 17:16, 30 set 2009 (CEST)Rispondi

Leone era convintamente pronto a fare di tutto per salvare Moro. All'epoca dei fatti però, il potere di grazia non poteva in alcun modo essere esercitato autonomamente dal Presidente della Repubblica ma necessitava della controfirma del Guardasigilli (il ministro di Grazia e Giustizia in carica era il sen.Bonifacio, eminente costituzionalista ed amico personale del Presidente Leone). La dichiarata disponibilità di Leone a concedere la grazia alla Besuschio non trovò consenziente il governo presieduto dall'0n.Andreotti, ed il ministro di Grazia e Giustizia dovette agire di conseguenza informando Leone della sua impossibilità a controfirmare l'eventuale atto di grazia. Soltanto durante la presidenza Ciampi, ovvero alcuni decenni dopo ed in seguito ad un laborioso dibattito, si è giunti ad una diversa interpretazione costituzionale del potere di grazia. Per questi motivi la volontà di Leone di aiutare Moro trovò nel governo di allora un ostacolo insormontabile. Il mancato appoggio della Democrazia Cristiana alla campagna scandalistica che costrinse Leone alle dimissioni un semestre prima della conclusione del mandato presidenziale e poche settimane dopo il ritrovamento del cadavere del Presidente del partito fu letto da molti analisti politici come una conseguenza dello strappo tra il Capo dello Stato ed il suo ex partito durante la drammatica vicenda Moro.JUNK17 (msg) 00:09, 1 ott 2009 (CEST)Rispondi
Tutto ineccepibile, ma faccio presente da quale ipocrisia buonista eravamo partiti: "Nondimeno, i rapporti di Leone con lo statista pugliese rimasero eccellenti. E nei giorni del sequestro del presidente della DC, Leone fu addirittura sul punto di compiere un gesto umanitario che forse avrebbe potuto impedire l'assassinio di Moro". Sono lieto che da questa discussione si sia data maggiore verosimiglianza (e sobrietà) ad un passaggio della voce, francamente privo di fondamento, oltre che di "citazione necessaria".--Consbuonomo (msg) 07:31, 1 ott 2009 (CEST)Rispondi
L'inciso in questione era opera mia. Che i rapporti fra Leone e lo statsta pugliese fossero migliori di quelli che l'ex presidente avesse con altri esponenti del suo partito e che lo stesso Moro avesse con questi ultimi era fatto notorio. I due si conoscevano dal 1940: allorché Leone fu chiamato alla cattedra di diritto e procedura penale a Bari, Moro, che all'epoca era assistente ordinario, divenne uno dei suoi collaboratori. Appartenevano a due scuole penalistiche diametralmente opposte, ma erano accomunati dalla stessa formazione e cultura cattolica. Quanto agli effetti del "gesto umanitario", dalle dichiarazioni rilasciate da Mario Moretti e da altri ex brigatisti rossi alla Notte della Repubblica di Sergio Zavoli risulta che i terroristi si sarebbero accontentati di un "riconoscimento" da parte dello Stato, e quindi un gesto umanitario come la grazia alla Besuschio o a un altro detenuto sarebbe forse bastato. --Cambon (msg) 11:00, 1 ott 2009 (CEST)Rispondi
Confermo quanto rilevato da --Cambon: i rapporti tra Moro e Leone erano di stima autentica cementata in decenni di comunanza universitaria. Leone notoriamente non aveva una sua corrente all'interno della DC, al contrario di Moro e degli altri notabili del partito. Questa sua caratteristica di uomo non di parte si accentuò nel corso della drammatica vicenda del rapimento dello statista: la stima per Moro e la distanza dalle logiche di partito indussero l'allora Capo dello Stato ad una posizione favorevole ad una concessione ai brigatisti pur di liberare Moro. La discrezione che caratterizzò la sua presidenza impedì, anche in questo caso, che la distanza tra il Presidente ed i partiti divenisse di dominio pubblico (solo con Pertini ed in modo più accentuato con Cossiga si aprì l'era della esternazioni quirinalizie). Ed ancora oggi questa discrezione può dare adito ad interpretazioni diverse.JUNK17 (msg) 17:43, 1 ott 2009 (CEST)Rispondi
breve nota : non è citata l'ottima biografia di Camilla Cederna editore feltrinelli, molto documentata e interessanteQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 188.65.1.1 (discussioni · contributi) 16:58, 14 apr 2011 (CEST).Rispondi

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Presunta Grazia ad Alberico Diabene modifica

Ho rimosso una frase, senza fonti, che affermava come da Presidente della Repubblica Leone avesse concesso la Grazia ad Alberico Diabene. Non mi risulta che la grazia sia stata concessa; qui l'articolo della Stampa che parla della richiesta di grazia: [3]

Qui l'articolo che parla della scarcerazione di Diabene: [4] Non si fa mai riferimento ad una scarcerazione o sconto di pena a seguito della grazia presidenziale; si parla genericamente di un condono, fosse stato a seguito di una grazia presidenziale sarebbe stato specificato, vista la situazione... Qui la lista delle grazie concesse da Leone: [5]. Ho scorso un po'ma non mi risulta che sia compreso Alberico Biadene, sarebbe facilmente individuabile dai reati omicidio colposo e disastri.

Se qualcuno trovasse una fonte rimetterei la frase.--Tormund99 (msg) 00:08, 20 gen 2022 (CET)Rispondi

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