Discussioni progetto:Storia/Classificazioni-2

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Classificazione contemporanea (spostata dalla pagina del progetto)

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Per la verità, Giuseppe Galasso, propone una diversa configurazione della Storia contemporanea europea (G.Galasso, Storia d'Europa, Laterza 1996) individuando nel ventennio 1860/1880 il vero spartiacque fra Età moderna e contemporanea. Indubbiamente,qui per brevità un cenno, i principi affermati col Congresso di Vienna non ressero alla prova di quegli anni e, sicuramente, non ebbero ulteriore incidenza,se non in chiave negativa, nel confronto con gli indirizzi che informeranno pesantemente anche il XX secolo, quantomeno fino al 2° dopoguerra. --Emmeauerre 14:15, Apr 12, 2005 (CEST)

Mi sono rifatto alla divisione corrente nella didattica italiana, quella da libro di testo base. Personalmente ritengo che l'eta' contemporanea inizi nel 1914, ma ho pensato di mantenere quella piu' comune. Naturalmente si puo' cambiare... spostiamo la discussione sul Bar? --Aiace 00:46, Apr 13, 2005 (CEST)

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Accolgo l'invito di Aiace, questo è il posto più adatto per l'avvio di una discussione su "una data per la storia contemporanea". Finora abbiamo:

  • 1815 versione classica, come da testi scolastici.
  • 1860/1880 secondo il criterio adottato dal Galasso che vede in quell'arco di tempo il discrimine fra età moderna e contemporanea,
  • 1914 secondo la versione, mi par di capire, che Aiace preferirebbe.

Sgombrerei subito il campo da alcuni argomenti: è chiaro che si tratta di convenzioni, quanto accade non è mai "orfano", un antefatto che lo innesca c'è sempre e potrebbe esser considerato il "vero" punto d'inizio di un periodo storico. D'altro canto, è anche vero che, più ci allontaniamo da un'epoca più la nostra visuale cambia e, direi, migliora. Oggi che il c.d. secolo breve è finito, forse, non è peregrino un riposizionamento, tanto più che, già nel secondo dopoguerra, da più studiosi si è attribuita crescente importanza quale "punto di svolta" alla 1a Guerra mondiale, vista sia come detonatore dei totalitarismi sia come fine di un mondo sostanzialmente eurocentrico. In quest'ottica, le opzioni più "vive" mi sembrano appunto la 2a e la 3a, laddove la versione attualmente corrente sa alquanto di mummificato.--Emmeauerre 15:06, Apr 17, 2005 (CEST) ☺

Il 1914 è una data con un forte senso per la realtà contemporanea. Scompaiono gli imperi e si fanno strada le nazioni attualmente esistenti, inoltre l'asse del potere mondiale incomincia a spostarsi dal vecchio al nuovo continente. Incomincia a nascere una realtà sovranazionale (una prima forma di Società delle Nazioni) e si apre il capitolo del Comunismo storico. Tuttavia guardando indietro non mi sembra che l'età moderna abbia un intervallo così ampio fino ad arrivare al '900. La Rivoluzione Francese e quella Americana come anche l'epoca napoleonica hanno portato delle tracce indelebili nella società europea che non sono state affatto cancellate con la Restaurazione, ma anzi giustificano gli anni di sommosse dell'800 (1820-1830 e il 1848). Nasce il concetto di Costituzione, si ha l'ascesa della borghesia e così via. Probabilmente in futuro si parlerà di una nuova età a cavallo della fine del '700 e comprendente tutto l'Ottocento perché è naturale che l'età contemporanea si sposta con gli anni e quando gli intervalli si fanno ampi si richiede una nuova classificazione. Per conto mio porrei la data al 1914 e azzarderei qualcosa in più, considererei gli anni dalla Rivoluzione americana fino al 1914 come una nuova età. --Ilario 18:11, Apr 28, 2005 (CEST)

E Babilonia?

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La butto lì: nella classificazione "Storia Antica" utilizzerei la sequenza "classica" Cioé

  • Antico Medio Oriente (o nome simile) Sumeri, Babilonia ecc. -che non vedo (oppure sta in Asia?) Un non-specialista per Asia intende tutto il resto (India, Cina, SudEst, Giappone and so on).
  • Antico Egitto
  • Antica Grecia
  • Antica Roma

ecc.

IMHO è troppo eurasiacentrica: propenderei per una cronologia completa, del tipo:
  • Preistoria (migrazioni ipotetiche dei sapiens, glaciazioni, etc )
    • Origini dell'umanità
  • Paleolitico
  • Neolitico
    • Colonizzazione delle americhe ( fase litica, fino al VI milllennio AC, fase arcaica dal VI millennio al 2500 AC)
    • Agricoltura
    • Prime civiltà in asia
  • Età del bronzo (3300 AC)
    • Civiltà mesopotamiche - Egitto predinastico - Olmechi - Chavin de Huantar (3000 AC - 2500 AC)
    • Civiltà Harappa (2300 AC)
  • Età del ferro (1500 AC)
    • Fenici
    • Antica Grecia
    • Antica Roma etc etc

etc etc

Ovviamente le date e la suddivisione sono indicative. --BW Insultami 09:56, Apr 11, 2005 (UTC)

Per Comodità di consultazione manterrei la prima classificazione per L'Età del ferro, chiamandola col nome più comune di storia antica e lo dividerei secondo le direttive esposte sopra. Per la classificazione della preistoria mi sembra che lo schema proposto sia perfetto, anche se personalmente lo limiterei nelle sottocategorie. Ma ne so molto poco sull'argomento, è solo un'impressione. --Aiace 11:07, Apr 11, 2005 (UTC)

Un buon compromesso tra articolazione e sottopagine è dare un accenno e rimandare alla voce principale, un articolo a parte (v. ad esempio storia del personal computer o teatro) --BW Insultami 14:33, Apr 11, 2005 (UTC)

Invito a dare un'occhiata anche alla discussione in corso su Discussioni categoria:Storia di Roma MM 19:58, Apr 11, 2005 (CEST)

La classificazione proposta va bene se si distingue tra Preistoria e periodi successivi usando come limite di separazione la presenza di documenti scritti. La suddivisione proposta come età va benissimo per i periodi preistorici o protostorici, ma dalla presenza di documenti scritti in poi si dovrebbe usare quella classica di antico Egitto, antica Grecia etc. per cui la suddivisione dovrebbe essere:

  • Preistoria e Protostoria (migrazioni ipotetiche dei sapiens, glaciazioni, etc )
    • Origini dell'umanità (Si va nell'antropologia ed è un po' fuori dal campo storico)
    • Paleolitico
    • Neolitico
      • Colonizzazione delle americhe ( fase litica, fino al VI milllennio AC, fase arcaica dal VI millennio al 2500 AC) (???)
      • Agricoltura
      • Prime civiltà in asia (forse meglio le prime città)
    • Età del bronzo (3300 AC)
      • Civiltà mesopotamiche - Egitto predinastico - Olmechi - Chavin de Huantar (3000 AC - 2500 AC)
      • Civiltà Harappa (2300 AC)
  • Storia Antica
    • Età del ferro (1500 AC) (E' un periodo trattato all'interno delle diverse storie della civiltà e quasi mai come periodo a se stante anche perché l'uso del ferro non si diffuse uniformemente)
    • Fenici
    • Antica Grecia
    • Antica Roma etc etc

etc etc

--Ilario 20:11, Apr 15, 2005 (CEST)

Per origini dell'umanità intendevo la parte storica, ovviamente: l'evoluzione da altri ominidi, e la loro contemporanea presenza (neandertal, floresiensis, sapiens) non era nello scopo. Ma lo era l'origine molto probabilmente africana, le prime migrazioni dei sapiens verso l'eurasia, la molto probabile quasi estinzione (si ritiene infatti che tutti noi deriviamo da circa 10.000 antenati comuni), e via dicendo. È vero che tali fatti non derivano da ricerce prettamente storiche, ma è pur vero che sono fatti storici. O sbaglio? --BW Insultami 13:38, Apr 18, 2005 (CEST)

Si, è giusto. L'importante è che il discorso sia improntato sulla civiltà (scoperta del fuoco, lavorazione della pietra, più che su un'analisi dell'evoluzione degli ominidi). La storia si estende anche alla preistoria perché attraverso lo studio dei manufatti e dei siti archeologici è possibile ricostruire quello che i documenti non dicono. --Ilario 22:23, Apr 19, 2005 (CEST)


Storia medievale

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E come la mettiamo con la storia dell'Islam? È pacifico che le nostre periodizzazioni non possano avere valore universale. Saremo quindi costretti a una maggiore apertura mentale e al superamento delle vecchie (anche se comode) barriere di tipo pseudo-illiministico che troppo ignoravano i cosiddetti "Orienti". Anche quelli vicini, che con la "nostra" storia sono da quasi un millennio e mezzo integrati e/o interattivi.
Mi spiego meglio. Se per la storia dell'Europa ha un senso parlare di media tempestas, per il periodo che intercorre fra la perdita di conoscenza progressiva e drammatica della sapienzialità antica (babilonese-egitto-ebraico-greco-romana e quant'altro) e il riaccostamento ad essa, verificatosi in periodo definito abbastanza a buon diritto "rinascimentale", è però evidente dal mio punto di vista che la definizione non potrà assere applicabile alla storia dell'Islam. Se infatti l'Islam sorge nelle steppose terre d'Arabia, con un carico spirituale che qui non intendo discutere per rispetto ai credenti di questa fede ma con un bagaglio conoscitivo tecnologico-scientifico davvero scarno, è però incontestabile che la costruzione del modello politico e amministrativo dell'Islam arabo molto s'indebitò nei confronti di alcuni giganti del pensiero preislamico: cultura persiana, indiana, ebraica e cristiana orientale (ivi compresa quella bizantina). Mentre il Cristianesimo se ne andava a convertire Angli e Scoti, Longobardi o Franchi, che dal punto di vista e tecnologico non erano poi questi giganti, l'Islam se ne andava invece ad assorbire quanto di meglio potevano tutte le culture anzidette, politicamente sottomesse ma culturalmente dominanti.
E se per noi l'VIII e il IX secolo erano di "buio medioevo", con un'economia introiettata in una dimensione da "fiera paesana" (il massimo della goduria era la Fiera nello Champagne), per i musulmani quegli stessi secoli erano di folgorante ascesa, sia da un punto di vista culturale, materiale o meno che fosse, con una tecnologia e una scienza che erano considerate irragiungibili dalla stessa Europa cristiana meridionale e continentale (un discorso a parte, da pari a pari, merita invece Costantinopoli). Un'età dell'oro che non ci consente di estendere all'Islam le nostre definizioni storiografiche, quindi, e che permette di parlare di età moderna solo con l'arrivo degli Ottomani nel XVI secolo, grazie alla loro forma mentis nei confronti della tecnologia e della stessi modelli commerciali, sociali e militari europei.
Semmai il "Medioevo" potrebbe essere quello cui aspira oggi una parte del mondo islamico più fondamentalista, che vorrebbe eliminare ogni contatto culturale col resto del mondo non-islamico e che preferisce immergersi nei bui sogni di un suo passato mitizzato e in parte non esigua immaginato. Il vecchio discorso in fin dei conti della difficoltà di armonizzare modernità e fede, di accettare una modernità con forti radici laiche, di "islamizzare la modernità", come dice Arkoun, malgrado le forti impronte "islamiche" assunte dal pensiero scientifico europeo. Il vecchio discorso di Shmuel N. Eisenstadt insomma (Fondamentalismo e modernità, Roma, Laterza, 1994). Allora? Proposta: Non usare più per tutti i contesti umani di Età antica, medievale e moderna ma articolare il tutto, più banalmente, in funzione dell'oggettività dei secoli computati in base al calendario cristiano (impiegato anche da ortodossi, protestanti, musulmani, buddisti, ebrei o atei): I secolo d. C. (meglio AD), II secolo AD, ecc. ecc. Se invece sembrerà più utile mantenere i vecchi assetti si dovrebbe inserire quanto meno "Storia dei califfati" (omayyade, abbaside, fatimide e spagnolo) subito dopo "Storia bizantina" e "Storia ottomana" nel periodo moderno. Le altre "storie" vicino e medio-orientali potranno essere inserite nell'età moderna e contemporanea sotto il singolo nome delle nazioni che oggi conosciamo. Altra proposta (basata comunque sulla difficile applicabilità di criteri geografico-continentali per esperienze, come quelle califfali islamiche, che scavalcavano normalmente due e anche tre continenti): Storia Antica

  • Antica Roma
  • Antica Grecia
  • Antico Egitto
  • Vicino Oriente antico (questo perché con Sumeri, Accadici, Ugaritici, Sabei ed Eblaiti non credo si possa più ignorare una realtà di colossale incidenza nella storia delle culture umane)
  • Nord America
  • Sud America
  • Asia

Storia Medievale

  • Europa (suddivisibile in "Storia dell'Italia", "Storia dell'Europa continentale" e "Storia dell'Europa orientale", distinta però da "Storia bizantina")
  • Vicino Oriente islamico (suddivisibile in "Maghreb" e "Mashreq")
  • Medio Oriente islamico (Persia e Paesi turchi)
  • Estremo Oriente
  • Asia
  • Africa

Che ne dite?----Cloj 19:19, Lug 28, 2005 (CEST)

America latina e non solo...

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Ciao a tutti! Sono molto interessato all'America latina e alla sua storia. Nel mio piccolo ho contribuito a scrivere (per lo più traducendo da es.wiki e en.wiki) alcuni articoli presenti nelle categorie Inca e Storia della Bolivia. In particolare, negli articoli riguardanti la storia della Bolivia ho cercato di dividerli in modo da poterli includere in futuro nelle nuove categoria, come da indicazioni del progetto.

La suddivisione per periodi in storia antica, medievale, moderna e contemporanea fa riferimento a eventi di rilevanza europea e, al più, al bacino mediterraneo. Altri continenti non vengono infatti influenzati ad esempio dalla caduta dell'Impero Romano. Infatti (IMHO giustamente) non si cita nelle categorie il medioevo per le Americhe.

La mia domanda è: dove includere la storia precolombiana?. Ho visto che alcune civiltà sono citate nella Storia antica, ma quando parliamo ad esempio dell'Impero Inca in quale categoria storica possiamo metterlo dal momento che non si parla di un periodo così remoto da essere inserito come storia antica? Poi vi sono anche le civiltà preincaiche... Vanno inserite nella categoria Storia delle antiche civiltà? In questo caso, IMHO, bisognerebbe escluderle dall'articolo relativo alla storia antica (in quanto includeremmo anche eventi successivi alla caduta dell'Impero Romano) e dedicare loro uno spazio separato. La stessa cosa proporrei anche per il portale... Inoltre la storia delle antiche civiltà non dovrebbe, a questo punto, essere dipendente dalla categoria storia antica.

Sappiatemi dire cosa ne pensate e soprattutto come pensate si possa dare spazio anche alle civiltà extraeuropee (latinoamericane, ma non solo...).

Spero di non avere fatto troppo casino... ;-> --Gianni 18:31, ott 13, 2005 (CEST)

Ciao a tutti. Mi associo all'invito di Gianni alla riflessione. Effettivamente la classificazione della storia come è stata proposta (e com'è in gran parte dei manuali scolastici) è troppo eurocentrica. Non mi convince neanche l'idea di fare delle sezioni separate per la storia dei Nativi americani oppure dei Popoli africani. Secondo me quello che dovremmo mettere in risalto è la sincronità degli avvenimenti nelle varie parti del mondo utilizzando, perchè no, schemi e mappe invece di elenchi. Fatemi sapere che ne pensate! Ines - (contattami) 00:55, ott 15, 2005 (CEST)
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