Duchesse d'Uzès
La Duchesse d'Uzes, poi rinominata Amiral Cécille, è stata una nave mercantile a vela francese, destinata al commercio, utilizzata dal 1902 al 1921.[1][3]
Duchesse d'Uzès[1] | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Veliero |
Proprietà | Compagnie Française de Navigation Société Générale d'Armement |
Cantiere | Société Anonyme des Chantiers et Ateliers de Saint-Nazaire, Saint-Nazaire |
Impostazione | 24 settembre 1901 |
Varo | 22 gennaio 1902 |
Entrata in servizio | 3 maggio 1902 |
Radiazione | 1921 |
Destino finale | danneggiata da un incendio il 22 gennaio 1925 e subito dopo demolita |
Caratteristiche generali | |
Stazza lorda | 2733 tsl |
Lunghezza | 86,00 (scafo 79,45) m |
Larghezza | 13,35 m |
Pescaggio | 7,29 m |
Propulsione | vela |
Capacità di carico | 3250 |
Note | |
dati tratti da Amiral Cecille”[2] | |
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Storia
modificaLa chiglia della nave mercantile Duchesse d'Uzes venne posata sullo scalo della succursale di Grand-Quevilly del cantiere navale Société Anonyme des Chantiers et Ateliers de Saint-Nazaire (Penhoët), Chantiers de Normandie il 24 settembre 1901 per conto della Compagnie Française de Navigation di Nantes.[2] La nave aveva scafo in acciaio rivettato, una lunghezza 86,00 metri fuori tutto, e di 79,45 metri alla scafo, una larghezza di 13,35 m, e un pescaggio di 7,29 m.[2] La stazza lorda era pari a 2.733 tonnellate, mentre quella netta di 1.475 tonnellate, la portata 3.250 tonnellate.[2] La superficie velica era di 2.500 mq.[2] La Duchesse d'Uzes fu varata il 22 gennaio 1902 e lasciò il cantiere completamente allestita il 3 maggio 1902.[4] Faceva parte della classe Léon Blum, cui appartenevano anche la Ernest Reyer, la Rancagua, la Quillota, la Berengère, la Madeleine e la André Théodore.[4][2] Erano velieri caratterizzati da forme larghe, con buona capacità di trasporto merci, ma piuttosto lenti.[N 1] La Compagnie Française de Navigation utilizzò la Duchesse d'Uzes per il trasporto alla rinfusa del nichel della Nuova Caledonia e del grano dall'Australia.[4] Il suo primo viaggio, al comando del capitano Eugéne Jean, caricò nickel a Nouméa, Nuova Caledonia, per sbarcarlo a Rotterdam, nei Paesi Bassi.[2] Durante la navigazione da Poron, la nave colpì alcune barriere coralline e dovette recarsi a Sydney (dal 12 febbraio al 15 settembre 1903) per le riparazioni.[4]
Nel 1904 fu rivenduta alla Société Générale d'Armement, che la rinominò Amiral Cécille.[1][2] In quell'anno dovette affrontare una tempesta nel Mare del Nord, e fu presa a rimorchio dalla Warrior.[4][3] Salpata da il 21 gennaio 1904 da Cherbourg, al comando del capitano Joseph Annette, raggiunse San Francisco, in California, per arrivare poi a Dublino il 2 maggio 1905.[3] Con lo stesso capitano nel 1906 salpò da Belfast raggiungendo Hobart, la Nuova Caledonia e via Capo Horn (1º luglio 1907) arrivò a Glasgow.[3] Tra il 1907 e il 1909, al comando del capitano Joseph Gautier effettuò un viaggio di 33 mesi, salpando a Glasgow per ritornare in Europa con un carico di grano.[3] Tra il 1909 e il 1910, al comando del capitano Marchandeau effettuò un viaggio da Seattle a Kinsale, dove arrivò l'8 febbraio 1910, e poi con lo stesso capitano un viaggio (1º agosto 1910-21 settembre 1911) da Bristol/Newcastle a Sydney con ritorno a Falmouth con un carico di grano.[3] Tra il 1912 e il 1917, al comando del capitano Louis Lemeilleur andò a Newcastle (febbraio-maggio 1912) e via capo Horn (luglio 1912) a San Francisco (novembre-dicembre 1912) ritornando via Capo Horn (febbraio 1913) a Ipswich nel maggio 1913.[3] Salpata da Hull nel luglio 1913 si portò a New York, da cui salpò per Melbourne via capo di Buona Speranza, per rientrare a Cardiff via capo Horn nel giugno 1914.[3] Nel 1915, in piena prima guerra mondiale, al comando del capitano Le Meilleur salpò da Melbourne per Newcastle, via Antofagasta, dal 15 aprile all'8 maggio .[3] Tra il 1917 e il 1921 fu al comando del capitano Emilien Rignaudy.[3] La nave viaggiò da Pauillac a Londonderry, poi da Londonderry ad Adelaide (11-28 gennaio 1921), toccò Port Lincoln (9 marzo) ritornando via capo di Buona Speranza, toccando Sant'Elena e arrivando a Saint-Nazaire il 19 luglio 1921.[3]
Nell'agosto dello stesso anno l'Amiral Cécille fu messa in disarmo a Saint-Nazaire.[4] Il 22 gennaio 1925 la nave si trovava nel canale Martinière, con a bordo una squadra di manutenzione, quando scoppiò un incendio, partito dopo una riparazione mal eseguita sul tubo della stufa che si trovava in soggiorno.[5] L'incendio, combattuto con le pompe di bordo e poi con l'arrivo di una motopompa, distrusse completamente la poppa della Amiral Cécille.[5] La nave fu demolita a La Roche Maurice in quello stesso anno.[5]
Note
modificaAnnotazioni
modifica- ^ I marinai dicevano di esse grandi guance, culo grosso".
Fonti
modificaBibliografia
modifica- (EN) Patrick Ahern, French Sailing ships at australian ports, arrivals and departures, 1898-1925, Merewether, N.S.W, Patrick Ahern, 2010.
- (FR) Louis Lacroix, Histoire des long-courriers nantais de 1893 à 1931, Paris, J. Peyronnet et Cie, 1937.
- (FR) Jean Randier, Grands voiliers français, 1880-1925, Montpellier, Editions des quatre seigneurs, 1974.
- Periodici
- (EN) Pierre Barbé, L'incendie du trois mâts Amiral Cécille au canal de la Martinière, in Le Petit Perroquet, n. 14, Grenoble, J.P. Debbane, 1974, pp. 58-59.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Amiral Cecille, su Agenzia Bozzo.
- (FR) AMIRAL CECILLE - Voilier - Société Nouvelle d'Armement, su Forum.pages14-18.
- (FR) Au musée des cap-horniers le trois-mâts Amiral-Cécille, su Placepublique.
- (FR) Un trois-mâts carré ou trois-mâts franc est un navire à voile, su Vieuxgreement.
- (FR) Grands Voiliers de A à Z Caractéristiques et voyages (PDF), su Archives.