Edvard Beneš

politico cecoslovacco

Edvard Beneš (IPA: [ˈɛdvard ˈbɛnɛʃ] ascolta) (Kožlany, 28 maggio 1884Sezimovo Ústí, 3 settembre 1948) è stato un politico cecoslovacco, particolarmente importante durante il periodo di transizione del suo paese fra l'Impero Asburgico ed il Blocco sovietico, in bilico fra Oriente ed Occidente.

Edvard Beneš

Presidente della Cecoslovacchia
Durata mandato18 dicembre 1935 –
5 ottobre 1938
Capo del governoMilan Hodža
Jan Syrový
PredecessoreTomáš Garrigue Masaryk
SuccessoreEmil Hácha

Durata mandato28 ottobre 1945 –
7 giugno 1948
Capo del governoZdeněk Fierlinger
Klement Gottwald
PredecessoreEmil Hácha
SuccessoreKlement Gottwald

Presidente della Cecoslovacchia
in esilio
Durata mandato17 ottobre 1939 –
2 aprile 1945
Capo del governoJan Šrámek

Presidente dell'Assemblea generale della Società delle Nazioni
Durata mandato1935 –
1936
PredecessoreFrancisco Castillo Nájera
SuccessoreCarlos Saavedra Lamas

Primo ministro della Cecoslovacchia
Durata mandato26 settembre 1921 –
7 ottobre 1922
PresidenteTomáš Garrigue Masaryk
PredecessoreJan Černý
SuccessoreAntonín Švehla

Ministro degli affari esteri della Cecoslovacchia
Durata mandato14 novembre 1918 –
18 dicembre 1935
Capo del governoKarel Kramář
Vlastimil Tusar
Jan Černý
Se stesso
Antonín Švehla
František Udržal
Jan Malypetr
Milan Hodža
Predecessorecarica istituita
SuccessoreMilan Hodža

Dati generali
Partito politicoPartito Realista Ceco
Partito Nazionale Sociale Ceco
Titolo di studiodottorato di ricerca
UniversitàUniversità Carolina di Praga
Università di Parigi
Istituto di studi politici di Parigi
FirmaFirma di Edvard Beneš

Biografia

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Nato in un villaggio vicino a Rakovník (60 km a ovest di Praga), fu tra i principali collaboratori di Tomáš Masaryk nella direzione del movimento per l'indipendenza cecoslovacca, convinto assertore del cecoslovacchismo che postulava l'esistenza di una comune nazionalità cecoslovacca, e allo scoppio della prima guerra mondiale svolse opera di agitazione fra i giovani perché disertassero dall'esercito asburgico.

Rifugiatosi a Parigi, organizzò corpi di volontari per combattere contro l'Austria-Ungheria, e nel 1918 divenne ministro degli esteri del nuovo Stato cecoslovacco. Conservò questa carica per 17 anni, e nel 1921-1922 fu anche Presidente del Consiglio. La sua politica fu di accentuata amicizia con la Francia ed il Regno Unito, e nello stesso tempo quella di costituire un blocco anti-austriaco ed anti-tedesco, la Piccola Intesa, formato da Cecoslovacchia, Jugoslavia e Romania.

Appartenne alla massoneria, nel 1924 fu iniziato nella loggia "Ian Amos Komensky N.1" di Praga[1][2].

Per quanto riguarda le minoranze etniche presenti nel nuovo stato cecoslovacco, Beneš non rispettò le clausole dei Trattati di Pace di Parigi e portò avanti una politica di assimilazione forzata di ungheresi e tedeschi[3]. Questa politica crollò con il patto di Monaco, in cui Francia ed Inghilterra accettarono l'annessione della regione dei Sudeti alla Germania nazista. Beneš, che dal 1935 era diventato presidente della Repubblica, si dimise. Questo comportò la fine della Prima Repubblica cecoslovacca.

Durante la seconda guerra mondiale ricostruì a Londra il governo in esilio della Cecoslovacchia, e rientrò in patria nel 1945, in una situazione molto mutata: il suo Paese faceva ormai parte della sfera di influenza sovietica, e Beneš tentò una politica di amicizia con l'URSS e di collaborazione con i comunisti all'interno. Voleva fare del suo Paese un ponte tra oriente ed occidente: il colpo di Stato comunista del 1948 fece fallire il suo difficile progetto. Messo di fronte alla nuova Costituzione comunista, Beneš non volle firmarla, ed il 7 giugno 1948 si dimise.
Morì pochi mesi dopo, di emorragia cerebrale, mentre si trovava nella sua villa di Sezimovo Ústí (Boemia del sud).

Onorificenze

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  1. ^ (FR) Massoni celebri
  2. ^ Valerio Perna, "Nazionalità e nazioni durante gli anni bellici", in: La massoneria nella Grande Guerra, a cura di Aldo A. Mola, Bastogi, Roma, 2016, p. 153.
  3. ^ Claudio Cerreti e Nadia Fusco, Geografia e minoranze, Carocci, Roma, 2007, 136-141

Bibliografia

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  • (EN) Peter Neville, Eduard Beneš and Tomáš Masaryk: Czechoslovakia, London, Haus Publishing, 2010, ISBN 9781905791729
  • Angelo Tamborra, «Masaryk e Beneš». in: Questioni di storia contemporanea, Milano, C. Marzorati, 1953, Vol. III, pp. 797-829
  • Vratislav Preclík, Masaryk a legie, Karviná, Paris Karviná, 2019, ISBN 978-80-87173-47-3, pp. 6 - 30, 36 - 39, 41 - 42, 106 - 107, 111-112, 124–125, 128, 129, 132, 140–148, 184–199.
  • Amelie Posse, Roman Roundabout, Routledge, Londra, 1933 - Capitolo intero dedicato da pag. 34 a pag. 56

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN39418979 · ISNI (EN0000 0001 2128 8865 · BAV 495/120504 · LCCN (ENn81138354 · GND (DE118655450 · BNF (FRcb12173989v (data) · J9U (ENHE987007501088905171 · NSK (HR000052635 · NDL (ENJA00551036 · CONOR.SI (SL11698787