Evgenija Maksimovna Rudneva

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Evgenija Maksimovna Rudneva, in russo Евгения Максимовна Руднева? (Berdjans'k, 24 maggio 1921[1]Kerč', 9 aprile 1944), è stata una militare sovietica, navigatore del 46° Reggimento Bombardieri Notturni delle Guardie, Eroe dell'Unione Sovietica. Prima della seconda guerra mondiale era un'astronoma, a capo del Dipartimento solare della sezione moscovita della Società astronomica-geodetica dell'URSS[2].

Evgenija Maksimovna Rudneva
SoprannomeZhenya (in russo Женя?)
NascitaBerdjans'k, 24 maggio 1921[1]
MorteKerč', 9 aprile 1944
Luogo di sepolturaKerč'
Dati militari
Paese servito Unione Sovietica
Forza armata Voenno-vozdušnye sily SSSR
Unità46º Reggimento bombardamento leggero notturno delle guardie "Taman'"
Anni di servizio1941-1944
GradoPrimo tenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneFronte orientale
DecorazioniEroe dell'Unione Sovietica
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Biografia modifica

Nacque a Berdjans'k, figlia unica in una famiglia di un telegrafista ucraino. Trascorse gran parte dell'infanzia a Mosca dove terminò la scuola secondaria, in seguito studiò per tre anni presso la facoltà di meccanica e matematica dell'Università statale di Mosca prima dell'ottobre 1941, quando si arruolò come volontaria per il servizio militare.[3][4] Divenne membro del Partito Comunista nel 1943.[5]

Seconda guerra mondiale modifica

Dopo essersi arruolata nell'Armata Rossa nel 1941, si diplomò nei corsi per navigatori presso la Scuola Militare di Aviazione a Engels, dove effettuò il suo primo volo il 5 gennaio 1942. Nel maggio dello stesso anno, insieme a tutti gli altri membri di quello che allora era il 588° Reggimento Bombardieri Notturni, fu schierata sul fronte meridionale.[3] Nel corso della sua carriera volò con molti piloti, tra cui i futuri Eroi dell'Unione Sovietica Evdokia Nikulina[6] e Irina Sebrova.[7]

Ha effettuato 645 missioni di combattimento notturne sul biplano Polikarpov Po-2, attaccando gli obiettivi strategici come attraversamenti di fiumi, treni per il trasporto truppe e altre attrezzature militari nemiche. Durante la guerra volò in missioni di bombardamento sui fronti transcaucasico, caucasico settentrionale e sul quarto fronte ucraino, nonché nelle battaglie per le penisole di Taman' e Kerč'.[8]

La notte del 9 aprile 1944 fu abbattuta mentre volava come navigatore per Praskovya "Panna" Prokofyeva, uno dei nuovi piloti del reggimento.[9][10]

Impegno personale modifica

Nella lettera al professor Sergey Blazhko, direttore del Dipartimento di Astrometria dell'Università Statale di Mosca, datata 19 ottobre 1942, scrisse che la prima bomba che aveva promesso ai nazisti sarebbe stata una rappresaglia per il bombardamento della Facoltà di Meccanica e Matematica avvenuto quell'inverno, in difesa dell'onore dell'università.[11]

Memoria modifica

 
Busta da lettera sovietica del 1983 con il ritratto di Evgenija Rudneva.

A Mosca, Kerč' e Saltykovka le sono stati dedicati alcuni monumenti. Inoltre, le sono state intitolate l'asteroide 1907 Rudneva, una scuola a Kerč', alcune strade a Berdjans'k, Kerč', Mosca e Saltykovka.

Onorificenze modifica

— 26 ottobre 1944[12]
— 26 ottobre 1944[12]
— 27 aprile 1943[13]
— 9 settembre 1942[15]

Note modifica

  1. ^ a b Molte fonti secondarie indicano il 1920, ma i documenti ufficiali indicano il 1921.
  2. ^ Краткий исторический очерк деятельности Всесоюзного астрономо-геодезического общества при Академии наук СССР в послевоенный период, su www.astro-cabinet.ru. URL consultato il 5 novembre 2020.
  3. ^ a b Simonov, Chudinova, p. 196
  4. ^ Cottam, p. 93
  5. ^ Shkadov, p. 380
  6. ^ Rakobolskaya, Kravtsova, p. 30
  7. ^ Rakobolskaya, Kravtsova, p. 53
  8. ^ Simonov, Chudinova, pp. 196-198
  9. ^ Simonov, Chudinova, p. 198
  10. ^ Rakobolskaya, Kravtsova, p. 148
  11. ^ (RU) Militsa Kazarinova e Agniya Polyantseva, В небе фронтовом. Сборник воспоминаний советских летчиц-участниц Великой Отечественной войны., Mosca, Molodaya gvardiya, 1962, pp. 164, OCLC 749039156.
  12. ^ a b Руднева Евгения Максимовна :: Память народа, su pamyat-naroda.ru. URL consultato il 26 marzo 2024.
  13. ^ Руднева Евгения Максимовна :: Память народа, su pamyat-naroda.ru. URL consultato il 26 marzo 2024.
  14. ^ Руднева Евгения Максимовна :: Память народа, su pamyat-naroda.ru. URL consultato il 26 marzo 2024.
  15. ^ Руднева Евгения Максимовна :: Память народа, su pamyat-naroda.ru. URL consultato il 26 marzo 2024.

Bibliografia modifica

  • Kazimiera Cottam, Women in War and Resistance: Selected Biographies of Soviet Women Soldiers, Newburyport, Focus Publishing/R. Pullins Co, 1998, ISBN 1585101605, OCLC 228063546.
  • Ivan Shkadov, Герои Советского Союза: краткий биографический словарь II, Любовь - Яшчук, Mosca, Voenizdat, 1988, ISBN 5203005362, OCLC 247400113.
  • Andrey Simonov e Svetlana Chudinova, Женщины - Герои Советского Союза и России, Mosca, Russian Knights Foundation and Museum of Technology Vadim Zadorozhny, 2017, ISBN 9785990960701, OCLC 1019634607.
  • Irina Rakobolskaya e Natalya Kravtsova, Нас называли ночными ведьмами: так воевал женский 46-й гвардейский полк ночных бомбардировщиков, Mosca, University of Moscow Press, 2005, ISBN 5211050088, OCLC 68044852.
  • R. Markwick e E. Charon Cardona, Soviet Women on the Frontline in the Second World War, Springer, 2012, ISBN 9780230362543.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN176566281 · ISNI (EN0000 0001 4053 8508 · LCCN (ENn97010081 · GND (DE120030047 · WorldCat Identities (ENlccn-n97010081