Ex chiesa di Sant'Antonio di Padova (Albino)

L'ex chiesa di Sant'Antonio di Padova è un luogo di culto cattolico della frazione Fiobbio di Albino, in provincia di Bergamo, dismesso e sconsacrato dal 1924.

Chiesa di Sant'Antonio di Padova
Ex chiesa di Sant'Antonio di Padova
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàFiobbio (Albino)
IndirizzoVia San Benedetto
Coordinate45°45′02.83″N 9°49′39.09″E / 45.750785°N 9.827525°E45.750785; 9.827525
Religionecattolica
TitolareSant'Antonio di Padova
Inizio costruzioneXVII secolo

Storia modifica

La ricerca storica, sulla base dei documenti disponibili, non consente di stabilire l'anno di costruzione del primo nucleo ma, i documenti reperiti negli archivi della parrocchia di Albino, della parrocchia di Fiobbio e della Curia Vescovile di Bergamo[1] consentono di collocare la sua costruzione in un periodo riferito tra l'ultimo ventennio del XVII secolo e l'inizio del XVIII secolo.
La prima citazione storica è dovuta al parroco di Albino che dava alcuni particolari sulla nascita della chiesa: Ha tenuissima entrata come che non è molto tempo che è stata fabbricata per comodo delli abitanti consistendo in scudi cinque fondati sopra un prato, et una casetta, et un capitale di circa L. 200, del pro dei quali si fanno celebrare tante messe.

Negli atti della visita pastorale del 1700, il vescovo Luigi Ruzzini descrive così la chiesa: Oratorium S. Antonij Patavini in contrata Fiobbij ultra Serium habet unum altare cum petra sacrata portatili, et suppedaneo unius gradus. Visitavit sacristiam et sacra suppellectiles ac etiam confessionale.

Non ci sono particolari citazioni negli atti della visita pastorale del vescovo Priuli nel 1710.
Non si conoscono i motivi dell'intitolazione della chiesa a sant'Antonio di Padova, si tratta tuttavia di un'intitolazione frequente[2] essendo il santo eletto nel 1652 a compatrono insieme a sant'Alessandro di Bergamo.[3]

Gli atti della visita pastorale del vescovo Antonio Redetti del 1738 riportano la seguente citazione: […] all'oratorio di S. Antonio da Padova posto nella contrada di Fiobbio oltre Serio […] fornito di un solo altare dedicato al medesimo santo”

La chiesa serviva le contrade Coter (Cuter), Carrara (via San Benedetto), Gatti, Cadella, Grassi (via Grasse) e Fumiano (via Lucchetti sotto la parrocchia di Abbazia).

Fino alla fine del Seicento, il più vicino luogo di culto era l'oratorio della Santissima Trinità, dove si recavano gli abitanti di Fiobbio e della più vicina contrada di Berlino. La distanza delle prime cinque contrade dell'oratorio rendeva difficoltoso il cammino, specialmente nei mesi invernali. Il problema si aggravò negli ultimi decenni del Seicento a causa del forte incremento demografico; la soluzione fu quella di erigere una nuova chiesa quasi centrale all'abitato.

Con la crescita demografica della frazione, la chiesa fu considerata troppo piccola e dal 1924 sostituita dal nuovo edificio di culto. Nel 1952 il parroco don Antonio Savoldi firmò l'atto di vendita e dopo la sconsacrazione e la distruzione di tutti gli arredi sacri non traslabili, fra i quali l'altare maggiore, l'edificio passò di proprietà a privati.

Descrizione modifica

 
Ricostruzione grafica della chiesa prima dell'ampliamento del 1880

Il primo nucleo della chiesa risale al XVII secolo. La chiesa aveva una struttura a una sola navata con richiami allo stile romanico. Questa fu ristrutturata ed ampliata in più riprese a partire dalla prima metà delXIX secolo. Infatti a metà del 1861, in occasione della visita pastorale del vescovo Pietro Luigi Speranza, il parroco di Albino, nella sua relazione dichiara che la chiesa è …di antica data, ampliata da pochi anni, struttura non cattiva.[4] All'estradosso della volta sopra la navata centrale, si è scoperto che nel lato interno della facciata principale si scorge la presenza di una facciata precedente e poi “ricoperta” sul fronte con quella attuale. Questa facciata, presumibilmente l'originale del Seicento, rimasta celata per anni, si presenta in stile romanico, completamente in pietra locale “di Abbazia” con tetto a capanna, una finestrella appena al di sotto delle falde ed un piccolo rosone centrale poi chiuso per la costruzione della volta a botte.[5] Si presume quindi che l'ampliamento di cui parla il parroco di Albino nel 1861 sia riferito proprio alla costruzione della nuova facciata in stile barocco tendente al neoclassico con innalzamento del tetto, la creazione della volta a botte e l'ampliamento del presbiterio per rendere possibile la costruzione della cupola che presenta nel suo intradosso, dipinti della metà dell'Ottocento.

Il parroco di Albino poi continua nella descrizione, la prima a livello sufficientemente dettagliato: ha copertura a volta, vi è la presenza nella navata di due porte: una nella facciata principale, l'altra disposta lateralmente. Sono presenti tre altari: quello maggiore in scagliola con qualche mosaico; il secondo, in marmo nero dedicato alla Madonna, con statua ubicata in una nicchia; il terzo dedicato ai Santi è in finto marmo. Il presbiterio rettangolare ospita ai lati due cantorie e l'organo; la sagrestia, a cui si accede dal presbiterio abbisogna di suolo. La presenza di due altari laterali è un elemento di novità, non si trovano però cenni circa la loro epoca e provenienza.

In data 30 agosto 1881, viene redatta la descrizione della chiesa durante i lavori di ampliamento da parte dell'ingegnere O. Negrisoli:

 
Interno della vecchia chiesa di Fiobbio.
  • Si entra per la porta maggiore verso sera, vi sono di vivo gli spigoli, e due ante grandi con piccola anta nel mezzo. La Chiesa era lunga Met. 15 dalla porta ai gradini del Presbiterio, e dava Met. quadrati 90, vi era sul Presbiterio, che è molto vasto, l'Altare Maggiore di bello stucco, con Coro di dietro, con dieci schienali di noce. Da ambo i lati del Presbiterio vi è uno sfondo con banchi di noce che servono per Parati, e per mettervi la cera. Vi sono le balaustre di marmo bianco e rosso, il pavimento di cotto, e si accede all'Altare per tre gradini di marmo bianco. Sopra gli sfondi laterali vi sono due cantorie di legno marmorizzato, e sopra una vi è l'organo;
  • Siccome si diceva che per farla Parrocchia era troppo piccola, così si è pensato di dilatarla Met. 3.50 da ambo i lati, e fare che sia larga Met. 13, ancora per 15 di lunghezza, che danno poi Met. quadrati 195 e forma tre navate tutta a volte, sottomurata da tre colonne di pietra Sarnico, e due pilastri per sponda. Si affosserà il suolo dell'antica Chiesa di Centimetri 70 per renderla più proporzionata all'altezza e la lunghezza, ed allora sarà ridotto il suolo che si dovrà farlo tutto di nuovo quasi al livello della Strada esterna, e si salirà al Presbiterio con cinque gradini invece di due come al presente. Sui lati in cima alle due navate nuove si metteranno i due altari che ora erano sui fianchi, e erano quello a destra in onore della B. Vergine del Rosario, e quello a sera per i morti. Nell'ancona dell'altare della B. Vergine vi è la nicchia per la statua della B. Vergine del Rosario. Nell'ancona sopra il Coro vi è una Nicchia grande per la Statua di S. Antonio di Padova Titolare della Chiesa;
  • Dal Presbiterio si entra in uno stanzino di Met. 2,50 per Met. 2,40, ove vi sono armadi per ripostiglio dei mobili. Da questo si entra nel Campanile, e dal lato opposto si entra nella Sacristia che è di Met. 3,50 per Met. 4,50. Ha suolo in cotto, soffitto di plafone; vi sono due vestarij grandi pei Paramenti, riceve la luce da una finestra verso mezzodì. (Oggi il passaggio è chiuso e questa fa parte, unitamente alla residenza parrocchiale, di una diversa unità immobiliare, ristrutturata qualche decennio fa ed adibita ad abitazione di proprietà privata);
  • Il Campanile è di pietra, solido, ha sopra tre campane, l'orologio, ed è sormontato da croce di ferro;
  • Per più di una metà la dilatazione della Chiesa è terminata, e nel resto si lavora per condurla a terminazione, il che sarà fra breve.

Nei due anni successivi si ottengono i necessari visti e consensi: nel maggio 1881 il consiglio comunale di Albino approva la separazione della parrocchia di Fiobbio. Il parroco di Albino, con una lettera al vescovo del novembre 1882 esprime il suo consenso alla separazione. L'anno seguente si ottiene il decreto reale di assenso. Il vescovo Gaetano Camillo Guindani, con decreto datato 23 novembre 1883 dichiara eretta la parrocchia.

I lavori di ampliamento e ristrutturazione procedono per alcuni anni, testimonianza ne sono una lettera al parroco della ditta produttrice di opere in cemento riguardante la posa del pavimento in graniglia, data 1883, e due lettere della ditta incaricata della realizzazione del nuovo altare maggiore, datate 1884.[1] In occasione della visita pastorale del vescovo Gaetano Camillo Guindani del 1889, la chiesa è ultimata, il parroco don Tommaso Carrara, nella sua relazione la definisce: in buono stato essendo di recente restaurata. L'altare maggiore è dedicato a sant'Antonio di Padova, quello laterale di destra alla Beata Vergine del Rosario, quello di sinistra a San Luigi Gonzaga. Nella successiva visita del vescovo Giacomo Radini-Tedeschi, datata 1907, non si riscontrano note rilevanti sulla chiesa, a eccezione dell'organo, di cui si menziona il restauratore Giovanni Foglia che, nel 1913, sarà incaricato di costruire un organo nuovo e del campanile che ospita cinque campane consacrate dallo stesso vescovo l'anno prima (l'organo, le cinque campane, il fonte battesimale e gli altari laterali saranno poi traslati nella nuova chiesa parrocchiale di Fiobbio).

Ampliamento ottocentesco modifica

Negli ultimi decenni del XIX secolo, matura tra gli abitanti di Fiobbio l'idea che la chiesa debba essere eretta in parrocchia autonoma. L'obiettivo non è però facilmente perseguibile, la chiesa risulta troppo piccola nonostante destinata ad accogliere una modesta comunità, e necessita di ampliamento.
Viene incaricato per il progetto Gioachino Picinelli da Brinzio e successivamente il figlio, don Antonio Picinelli.[6]
Il progetto consiste sostanzialmente nell'aggiunta di due navate laterali, nell'abbassamento del pavimento interno e della corte esterna alla costruzione. I muri laterali della navata vengono demoliti mantenendo però intatta la volta a botte costruita in pietra di tufo, sotto di essa sei colonne tornite in pietra di Sarnico e sei pilastri sorreggono degli archi a tutto sesto. La quota del pavimento del presbiterio viene mantenuta; vi si accede dalla navata mediante cinque gradini. La revisione è dunque, pur mantenendo gran parte della struttura, la completa rielaborazione degli spazi e dei volumi; la facciata principale viene sottomurata, e affiancata dalle due navate laterali con la copertura più bassa rispetto a quella centrale, con volte a crociera. Viene installato un orologio comunale sulla facciata sud della torre campanaria.

Note modifica

  1. ^ a b Archivio Visite pastorali faldone di Fiobbio, Archivio Parrocchiale Fiobbio.
  2. ^ Goffredo Zanchi, Aspetti della situazione religiosa bergamasca dalla visita apostolica di S. Carlo 1575.
  3. ^ I 13 santi che vegliano su Bergamp, su bergamopost.it, Bergamo post. URL consultato il 9 gennaio 2019.
  4. ^ Visite pastorali, Archivi parrocchiali Chiesa di San Giuliano Martire di Albino, 1861.
  5. ^ AA.VV, Documento di indagine in sito: il primo ampliamento, sez. estradosso volta, p. 6.
  6. ^ Fiobbio, su valledellujo.it, Valledellujo. URL consultato il 24 luglio 2020..

Bibliografia modifica

  • Luigi Paganoni, Le chiese parrocchiali della diocesi di Bergamo, II, Bergamo, 1974.
  • Leonardo Balduzzi, Cristian Carrara, Federico Guanella, Il Sant'Antonio ritrovato. Storia, indagini e architettura, Politecnico di Milano, 2008.

Voci correlate modifica

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