Exidia

genere di funghi

Exidia ((Bull.) Fr. (1822)) è un genere di funghi lignicoli della famiglia delle Auriculariaceae.

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Exidia
Exidia glandulosa
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneBasidiomycota
ClasseAgaricomycetes
OrdineAuriculariales
FamigliaAuriculariaceae
GenereExidia
(Bull.) Fr. (1822)

Descrizione

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La specie di Exidia sono saprofitiche, e attaccano in genere il legno di alberi recentemente caduti a terra; producono basidiocarpi (corpi fruttiferi) gelatinosi. Tali corpi fruttiferi possono avere aspetti diversi, con forme lobate, a pustola, a coppa o a bottone. Varie specie, inclusa la specie tipo Exidia glandulosa, hanno formazioni sterili fatte a cresta o a asticella sulla superficie che porta le spore. I carpofori hanno una superficie sporigena superiore e uno strato inferiore sterile. Crescono isolati o in gruppetti, e in questo secondo caso possono fondersi tra loro. Il genere ha distribuzione cosmopolita e comprende attualmente circa 20 specie.[1] Alcune ricerche di biologia molecolare suggeriscono che non si tratti di un genere monofiletico.[2]

Caratteri microscopici

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I corpi fruttiferi delle specie di Exidia sono composti dii ife con giunti a fibbia in una matrice gelatinosa. La superficie sporigena è inizialmente ricoperta da uno strato sterile di hyphidia, al di sotto del quale si formano i basidi. Tali basidi sono tremelloidi (e cioè settati orizzontalmente e verticalmente), e producono sterigmi lunghi e sinuosi o epibasidi sui quali vengono prodotte le spore. Queste spore sono allantoidi (a forma di salsiccia) o, più raramente, si presentano da oblunghe a cilindriche.

Tassonomia

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Le specie del genere Exidia erano state in origine attribuite al genere Tremella assieme a vari altri funghi gelatinosi. Exidia venne separato da Tremella da Fries nel 1822, principalmente sulla base della forma del corpo fruttifero. Fries incluse nel nuovo genere Exidia anche specie oggi assegnate al genere Auricularia. Un tempo il genere apparteneva alla famiglia delle Exidiaceae, oggi considerate un sottogruppo all'interno delle Auriculariaceae.[3].

Recenti indagini molecolari indicano che il genere Exidia come oggi inteso è un gruppo artificiale, e che le specie che vi sono state assegnate non sono chiaramente differenziate da altre specie simili dei generi Exidiopsis e Heterochaete.[2] Va però notato che per il momento solo alcune delle specie del genere sono state sequenziate.

La lista comprende le specie di Exidia descritte o ridescritte di recente. Alcune specie di vecchia data potrebbero ancora essere valide, ma mancano di una descrizione moderna. Viene indicata la località tipo ma non la distribuzione complessiva di ogni specie.

Immagine Nome Località tipo
Exidia aeruginosa Giamaica
Exidia alveolata Ecuador
Exidia ambipapillata Guatemala
Exidia antiguae Guatemala
Exidia badioumbrina Polonia
Exidia brunneola Finlandia
Exidia candida USA
  Exidia cartilaginea Svezia
Exidia cokeri USA
Exidia compacta USA
  Exidia crenata USA
Exidia cystidiata USA
  Exidia glandulosa Francia
Exidia lutea Guatemala
Exidia maracensis Brasile
Exidia maya Guatemala
Exidia mexicana Messico
  Exidia nigricans Inghilterra
Exidia nothofagi Nuova Zelanda
Exidia panamensis Panama
Exidia pergamena Brasile
  Exidia pithya Germania
Exidia purpureocinerea Sud Africa
Exidia pusilla Brunei
Exidia qinghaiensis Cina
  Exidia recisa Germania
Exidia reflexa Cina
  Exidia repanda Svezia
  Exidia saccharina Svezia
Exidia subglandulosa Cina
Exidia subsaccharina Francia
  Exidia thuretiana Francia
Exidia tucumanensis Argentina
Exidia umbrinella Italia
  Exidia uvapassa Giappone
Exidia yadongensis Cina
Exidia zelleri USA
  1. ^ (EN) Kirk PM, Cannon PF, Minter DW, Stalpers JA, Dictionary of the Fungi, Wallingford, CABI, 2008, p. 250, ISBN 978-0-85199-826-8.
  2. ^ a b (EN) Weiß Michael e Franz Oberwinkler, Phylogenetic relationships in Auriculariales and related groups – hypotheses derived from nuclear ribosomal DNA sequences, in Mycological Research, vol. 105, n. 4, 2001, pp. 403–415, DOI:10.1017/s095375620100363x.
  3. ^ Order Auriculariales J. Schröt., su mycoguide.com, Patrick R. Leacock. URL consultato il 2 gennaio 2024.

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