Fabio Pinelli

avvocato e vicepresidente del CSM

Fabio Pinelli (Lucca, 1º febbraio 1966) è un avvocato italiano, dal 25 gennaio 2023 vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura.

Fabio Pinelli

Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
In carica
Inizio mandato25 gennaio 2023
PresidenteSergio Mattarella
PredecessoreDavid Ermini

Componente del Consiglio Superiore della Magistratura
In carica
Inizio mandato17 gennaio 2023

Dati generali
Partito politicoIndipendente di area Lega
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Milano
ProfessioneAvvocato penalista

Biografia modifica

Nato il 1º febbraio 1966 a Lucca, si è laureato in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano ed è diventato avvocato specializzato in diritto penale dell'economia, iscritto all’Albo degli Avvocati di Padova dal 1997, insegnando diritto penale dell'ambiente all'Università Ca' Foscari Venezia.[1][2]

Da avvocato ha difeso in giudizio diversi esponenti della Lega, tra cui l'ex sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Armando Siri, l'ex spin doctor di Matteo Salvini Luca Morisi (indagato per cessione e detenzione di sostanze stupefacenti) e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.[1][2]

Il 17 gennaio 2023 viene proposto dalla Lega al Parlamento in seduta comune come componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) in loro quota, venendo eletto con 516 al primo scrutinio[3]. Il successivo 25 gennaio è stato eletto vicepresidente del CSM alla terza votazione con 17 voti su 33 consiglieri, prevalendo di misura sull'altro candidato, il costituzionalista vicino al Partito Democratico Roberto Romboli, fermo a 14 preferenze.[1][2]

Note modifica

  1. ^ a b c Fabio Pinelli: chi è il nuovo vice presidente del Csm vicino alla Lega, su Il Giorno, 25 gennaio 2023. URL consultato il 23 febbraio 2023.
  2. ^ a b c Chi è Fabio Pinelli, l’avvocato della Lega eletto vicepresidente del Csm, su Fanpage, 25 gennaio 2023. URL consultato il 22 ottobre 2023.
  3. ^ La burrascosa elezione dei membri laici del Csm, su Pagella Politica. URL consultato il 22 ottobre 2023.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàSBN URBV399385
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