Forfona

antica città in Abruzzo
Forfona
Nome originale Furfo
Cronologia
Fondazione III secolo a.C.
Fine XIV secolo
Causa abbandono e progressiva dispersione della popolazione
Amministrazione
Dipendente da L'Aquila, Barisciano
Localizzazione
Stato attuale Bandiera dell'Italia Italia
Coordinate 42°18′36.86″N 13°34′32.8″E / 42.310239°N 13.575779°E42.310239; 13.575779
Altitudine 855 m s.l.m.
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Forfona
Forfona

Forfona fu un antico villaggio situato in Abruzzo, lungo la via Claudia Nova.

Nel XIII secolo è stato uno dei castelli che hanno partecipato alla fondazione dell'Aquila.

Geografia modifica

Territorio modifica

Il castello di Forfona era situato nella valle dell'Aterno, a circa 855 metri s.l.m., tra gli attuali abitati di Barisciano, Poggio Picenze e San Demetrio ne' Vestini. La posizione era particolarmente strategica poiché al confine tra l'area dei Sabini (Amiternum) e l'area dei Vestini (Peltuinum), direttamente sul Regio tratturo, ricalcante la via Claudia Nova, che conduceva dalla conca aquilana sino al mare Adriatico.

Storia modifica

L'abitato si origina in età romana come vicus dipendente da Peltuinum e avente la denominazione di Furfo, o Furfone. In analogia alla mansio Furfane situata in Apulia, il nome deriverebbe dalla radice in lingua osca forf- («fangoso», «melmoso») riferibile alla tipologia di terreno.[1]

Di quest'epoca rimane una lapide dedicata a Iovis liberi («Giove libero») datata al 13 luglio del 58 a.C. e oggi nella collezione del museo archeologico di Santa Maria dei Raccomandati all'Aquila.[2] A partire dal VI secolo, il vicus va in decadenza e si assiste ad un progressivo abbandono della popolazione.

Intorno all'anno 1000, presumibilmente sul luogo di un precedente tempio romano, venne eretta la chiesa di Santa Maria, di cui ancora oggi rimangono alcuni resti.

Nel XIII secolo partecipò — autonomamente rispetto ai vicini castelli di Barisciano e Poggio Picenze — alla fondazione dell'Aquila ricevendo nel un locale nel quarto di Santa Maria dove edificò nella seconda metà del secolo la chiesa di Santa Maria di Forfona.[3] Con lo spostamento degli abitanti nel locale aquilano, il castello fu dapprima ricompreso nel territorio di Barisciano, quindi scomparve definitivamente già intorno nel XIV secolo.

Note modifica

  1. ^ Antonio Sciarretta, Samnium, su asciatopo.xoom.it. URL consultato il 15 marzo 2020.
  2. ^ Comune di Barisciano, Storia del comune, su comunebarisciano.it. URL consultato il 15 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2021).
  3. ^ Stefano Brusaporci, Mario Centofanti, Il disegno della città e le sue trasformazioni (PDF), su ing.univaq.it. URL consultato il 30 giugno 2015.

Bibliografia modifica

  • Alessandro Clementi e Elio Piroddi, L'Aquila, Bari, Laterza, 1986.
  • Touring Club Italiano, L'Italia - Abruzzo e Molise, Milano, Touring Editore, 2005.
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