Fosforo rosso
Il fosforo rosso è una forma allotropica amorfa del fosforo non esistente in natura. Essa è ottenuta a partire dal fosforo bianco riscaldandolo a 260 °C per lungo tempo e in assenza di aria.
Fosforo rosso | |
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Nome IUPAC | |
Fosforo rosso | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | Pn (amorfo) |
Aspetto | solido rosso |
Numero CAS | |
PubChem | 5462309 |
DrugBank | DBDB14151 |
SMILES | [P] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 2,3 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 228 - 412 |
Consigli P | 210 - 273 |
Caratteristiche
modificaIl fosforo rosso si presenta come una polvere di colore rosso o violaceo, inodore, insolubile in acqua e ha densità di 2300 kg/m³. Nonostante sia più stabile rispetto al fosforo bianco, esso è facilmente infiammabile e può esplodere se mescolato a sostanze comburenti. La sua combustione può produrre ossidi di fosforo tossici. È etichettato secondo la normativa CEE come prodotto facilmente infiammabile con le frasi H H228 (Solido infiammabile) e H412 (Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata).
Applicazioni
modificaIl fosforo rosso è utilizzato nella preparazione dei fiammiferi, in pirotecnica (anche per le pistole lanciarazzi), come disossidante nella metallurgia dei bronzi e di certi tipi di acciaio e nella fabbricazione di svariati composti del fosforo. È anche utilizzato nella sintesi di numerose sostanze stupefacenti (ad esempio la metanfetamina) e per questo molte droghe in forma cristallina possiedono colorazioni brune o rosse.
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) red phosphorus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.