Françoise-Louise de Warens

nobile francese

Françoise-Louise de Warens, conosciuta col nome di Madame de Warens (nata Louise Éléonore de la Tour du Pil; Vevey, 31 marzo 1699Chambéry, 29 luglio 1762), è stata una nobile svizzera, nonché amante e benefattrice di Jean-Jacques Rousseau.[1][2][3][4]

Françoise-Louise de Warens
Baronessa di Vuarrens
In carica1713 –
1762
NascitaVevey, 31 marzo 1699
MorteChambéry, 29 luglio 1762
ConsorteM. de Loys

Biografia modifica

Nel 1713 sposò M. de Loys e divenne baronessa de Warens (o Vuarrens), dal nome di una proprietà di suo marito vicino a Vevey.[5] Annullò il suo matrimonio lo stesso anno. Protestante, emigrata dalla Svizzera si stabilì ad Annecy e Charmettes sulle alture di Chambéry, Madame de Warens rimase una persona molto controversa: nel 1726 rinunciò alla sua religione, fuggì con la cassa di una fabbrica di calze di seta e lana che aveva fondato e che fallì, divenne cattolica, abiurò nelle mani del vescovo di Annecy, per poi percepire una pensione dalla Chiesa per diffondere la religione nella regione di confine di Ginevra (allora capitale del protestantesimo), venendo mantenuta dal re di Sardegna Vittorio Amedeo II di Savoia. Una donna molto liberale per il suo tempo, probabilmente ha anche svolto un ruolo politico in funzione della casa Savoia.

Lontano da Ginevra, Rousseau incontrò la baronessa nel marzo del 1728 e rimase a casa sua a Les Charmettes tra il 1735 e il 1737.[6] Quindi egli assicurò l'educazione della donna, sia spirituale che artistica e sentimentale, al punto che non la dimenticherà mai. La vide di nuovo nel 1754 a Ginevra e fu poi colpito dalla sua morte[7]. Rousseau è completamente rovinato e consumato prima dell'età. Dopo essere tornato dall'Inghilterra nel 1767, cerca di ricongiungersi con lei e scopre che è morta. Lo scrittore le rese omaggio nelle ultime pagine che scrisse, la "Decima passeggiata" in Le fantasticherie del passeggiatore solitario.

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ (FR) Gonthier, Albert., Montreux et ses hôtes illustres : [Veytaux - Villeuve], Ed. Cabédita, 1999, p. 19, ISBN 2-88295-267-8, OCLC 716066886.
  2. ^ (FR) Rousseau, Jean-Jacques, 1712-1778., Silvestre de Sacy, Samuel, 1905-1975. e impr. Firmin-Didot), Les rêveries du promeneur solitaire, Gallimard, 1972, p. 167, ISBN 2-07-036186-1, OCLC 463216214.
  3. ^ (FR) Academie des sciences, belles-lettres et arts de Savoie Chambéry e Académie des sciences, belles-lettres et arts de Savoie, La Savoie littéraire et scientifique, 1908. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  4. ^ (FR) Rousseau, Jean-Jacques. e Raymond, Marcel., Les confessions, Texte intégral, Gallimard, 2009, p. 240, ISBN 978-2-07-039969-7, OCLC 428268899. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  5. ^ (FR) Annales de la Société Jean-Jacques Rousseau,, Librairie Droz, ISBN 978-2-600-05373-0. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  6. ^ (FR) Encyclopædia Universalis, Jean-Jacques Rousseau (repères chronologiques), su Encyclopædia Universalis. URL consultato l'11 dicembre 2019.
  7. ^ (FR) Premier amour de Rousseau, «Maman» s’expose, in Le Temps, 29 luglio 2012. URL consultato l'11 dicembre 2019.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN224431221 · ISNI (EN0000 0001 1704 1309 · BAV 495/47249 · CERL cnp00406806 · LCCN (ENnr98003344 · GND (DE120003430 · BNF (FRcb12993193p (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nr98003344