Giardini della Guastalla

giardini pubblici di Milano

I giardini della Guastalla sono un parco di Milano. Affacciati su via Francesco Sforza, di fronte all'Università Statale di Milano e a fianco dell'Ospedale Maggiore, sono tra i meno estesi (solo 12.000 m2 di superficie), ma anche alcuni fra i più antichi giardini pubblici di Milano.

Giardini della Guastalla
I giardini con la Torre Velasca sullo sfondo
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMilano
IndirizzoMunicipio 1
Caratteristiche
TipoParco storico urbano
Superficie12.000 m2
Inaugurazione1939
GestoreComune di Milano
AperturaTutti i giorni dalle ore 7:00
Ingressi
  • via Francesco Sforza
  • via San Barnaba
  • via Guastalla
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

Storia modifica

 
La peschiera.

L'omonimo collegio della Guastalla nasce a Milano nel 1555 a opera di Paola Lodovica Torelli, contessa di Guastalla. Nata nel 1499 e rimasta vedova a soli 29 anni, si trasferì a Milano dopo aver venduto il suo feudo ai Gonzaga. Fondò quindi un monastero, dedicandosi all'educazione di "fanciulle nobili ma decadute" che, senza dote o altri mezzi, sarebbero finite altrimenti in convento o su una cattiva strada.[1]

La sede originaria del collegio si trova dietro l'Ospedale Maggiore di Milano in un grande palazzo con giardino, attuale sede del giudice di pace. Nel 1937 il Comune di Milano decise di espropriare il palazzo, e il collegio venne trasferito a Monza. Quando il parco fu aperto al pubblico, il 10 agosto 1939, era unito al parco di palazzo Sormani.

Nel 2012 il gruppo "Il Pagante" scelse il Guastalla come location per registrare il videoclip di "Entro in pass", il loro primo singolo.

I giardini modifica

 
Il tempietto del Cagnola, prima dei lavori di restauro

I giardini della Guastalla ospitano al loro interno, al posto dell'originario laghetto, una pregevole vasca peschiera seicentesca, in stile barocco, formata da due terrazzamenti comunicanti tramite scale e arricchita da balaustre in granito bianco. Tra gli altri elementi si possono trovare un'edicola, sempre seicentesca, contenente il gruppo di statue in terracotta policroma della Maddalena penitente confortata da angeli, e un tempietto neoclassico del Cagnola. Vi è un'area giochi per i bambini e ai cani sono riservate due piccoli spazi cintati. Situata invece all'esterno del giardino, all'angolo di via San Barnaba e via della Commenda, una pregevole fontana barocca.

Alberi presenti modifica

 
Uno degli alberi secolari del giardino.

Particolarmente curiosa una catalpa bignonioides ‘Walt’, albero dei sigari[2] dal tronco molto contorto e monumentale e dalla chioma asimmetrica, quasi una scultura vegetale, mentre un gruppo di vetusti faggi ombreggia l'area gioco all'ingresso da via Guastalla. Tra gli altri alberi, segnaliamo: ippocastano, carpino, acero, frassino, tiglio, liquidambar, bagolaro, magnolia, platano, noce nero, molti di grandi dimensioni[3].

Note modifica

  1. ^ Paolo Cottini, op. cit., pp. 188-195.
  2. ^ catalpa, su giardinaggio.it. URL consultato il 20 febbraio 2011.
  3. ^ Qui, diversamente dagli altri parchi cittadini, esistono precise indicazioni per riconoscere gli alberi lungo un "percorso botanico" di cui esiste anche una piccola guida a stampa distribuita gratuitamente

Bibliografia modifica

  • Franco Fava, Storia di Milano, Milano, Libreria Milanese, 2005, ISBN 88-7955-035-7.
  • AA. VV., Quando Milano era Milano, 2006ª ed., Milano, Meravigli, 2006, ISBN 88-7955-184-1.
  • Alma Lanzani Abbà, Pia Meda, Alberi a Milano, fotografie di Gabriele Lanzani et al; illustrazioni di Silvia Rovati, Milano, CLESAV - Vooperativa Libraria Editrice per le Scienze Agrarie, Alimentari e Veterinarie, giugno 1985.
  • Liliana Casieri, Lina Lepera; Anna Sanchioni, Itinerari nel verde a Milano, supervisione botanica: Pia Meda; supervisione farmacognostica: Massimo Rossi; Illustrazioni e impaginazione: Linke Bossi, Consonni, Montobbio, Comune di Milano, settore ecologia, GAV.
  • AA. VV., Enciclopedia di Milano, Milano, Franco Maria Ricci Editore, 1997.
  • Paolo Cottini Giardini di Lombardia, 1994, Varese, Edizioni Lativa.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica