Giovanni Piccono della Valle

politico italiano

Il conte Giovanni Antonio Piccono della Valle (Nizza, 9 gennaio 1778Torino, 26 marzo 1850) è stato un politico italiano.

Giovanni Piccono della Valle

Ministro degli esteri del Regno di Sardegna (reggente)
Durata mandato1817 –
26 dicembre 1817
MonarcaVittorio Emanuele I

Biografia modifica

Era figlio del conte Vittorio Amedeo e di sua moglie Vittoria Margherita Pascale di Nocetto.[1]

Maggiore generale dell'esercito, primo ufficiale del Ministero degli esteri, direttore delle Regie Poste.[2]

Il 1º giugno 1812 sposò Giuseppa Teresa Trabucco di Castagnetto, da cui ebbe 8 figli, fra cui il conte Emilio, capitano, ferito alla battaglia di Santa Lucia, a cui è intitolata una via e una scuola a Verona, e il capitano Demetrio, aiutante di campo del Duca di Genova, medaglia d'argento al valor militare, cavaliere dell'Ordine dell'Aquila rossa di Prussia.[3][4]

Resse il ministero degli esteri fra il 7 ottobre il 26 dicembre 1817, nella vacanza fra le dimissioni di Alessandro conte di Vallesa e la nomina di Filippo Antonio Asinari di San Marzano.[5]

Accompagnò Carlo Felice a Modena nel 1821, in occasione dei moti rivoluzionari. Nello stesso anno, si espresse nel Consiglio di Stato contro ogni concessione costituzionale, pur senza avere simpatie per l'Impero austro-ungarico. [6]

Ebbe incarichi diplomatici e nel 1818 fu ministro plenipotenziario in occasione di una convenzione con il Regno delle Due Sicilie.[7]

Fu definito «il nemico più meschino e più acerrimo che Carlo Alberto contasse in Piemonte» e regnante Carlo Alberto non ebbe nessun incarico di rilievo.[8] Tuttavia, non aveva sostenuto il disegno austriaco che si opponeva al passaggio dinastico dalla linea primogenita al ramo di Carignano e mirava a un cambio delle leggi di successione di Casa Savoia a vantaggio dei figli maschi di Maria Beatrice, figlia di Vittorio Emanuele I e moglie di Francesco IV di Modena.[9]

Fu sepolto al cimitero monumentale di Torino.[10]

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Antonio Manno, Patriziato subalpino, p. 423
  2. ^ Antonio Manno, Informazioni sul Ventuno in Piemonte, p. 71 nota 1 (la nota rimanda ad altra nota non esistente).
  3. ^ Ritratto del conte Demetrio Carlo Piccono Della Valle, su catalogo.beniculturali.it
  4. ^ Antonio Manno, Patriziato subalpino, pp. 424-425
  5. ^ Ruggero Moscati (a cura di),Le scritture della Segreteria di Stato degli Affari Esteri del Regno di Sardegna, Roma, 1947, p. 13
  6. ^ Ludovico Sauli d'Igliano, Reminiscenze della propria vita, a cura di Giuseppe Ottolenghi, vol. I, Roma-Milano, Società Editrice Dante Alighieri, 1908, p. 506 nota 1
  7. ^ Collezione delle leggi e dei decreti reali del Regno delle Due Sicilie, Napoli, 1822, p. 243
  8. ^ Nello Rosselli, Saggi sul Risorgimento Archiviato il 2 novembre 2022 in Internet Archive., I.1 La politica inglese in Italia nell'età del Risorgimento.
  9. ^ Nicomede Bianchi, Storia documentata della diplomazia europea in Italia dall'anno 1814 all'anno 1861, vol. II, Torino, 1865, pp. 117-118
  10. ^ Giuseppe Avattaneo, Camposanto di Torino collezione di tutte le iscrizioni inamovibili scolpite sulle lapidi e sui monumenti sepolcrali esistenti nella necropoli torinese dalla sua fondazione a tutto il 1863, Torino, Cerutti & Derossi, 1864, p. 40

Collegamenti esterni modifica