Giovanni Sottocornola

pittore italiano

Giovanni Sottocornola (Milano, 1º agosto 1855Milano, 12 febbraio 1917) è stato un pittore e restauratore italiano.

Anch'io pittore, 1885

Biografia modifica

Di famiglia operaia, per l’improvvisa morte del padre è costretto fin in giovane età a prendersi cura della numerosa famiglia lavorando come garzone e presso la Tesoreria. Nel 1875 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Brera, dove fino al 1880 frequenta i corsi del verista Raffaele Casnedi e Giuseppe Bertini e dove frequenta i compagni Gaetano Previati, Emilio Longoni, Francesco Filippini, Giuseppe Mentessi, Eugenio Gignous e Giovanni Segantini.

Nel 1882 esordisce all'Esposizione annuale di Brera con Pettegolezzi, Studio dal vero e due ritratti di signore[1]. In questa prima fase della sua attività pittorica, Sottocornola si dedica principalmente alla produzione di ritratti e nature morte di stampo verista, realizzati secondo i canoni del naturalismo lombardo.

Nel 1883 sposa Luigia Carati, due anni dopo nasce Anita, protagonista come modella in numerose opere, seguita da Maria (Mariuccia) nel 1897, da un bambino e Giuseppina, entrambi morti in tenera età.

Nel 1885 espone all'Accademia Ritratto della moglie Luigia Carati e Anch’io pittore![2], l'anno successivo presenta Piccola fruttivendola e Venditrice di zucche alla prima mostra della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano, a Venezia nel 1887 Dilettante e Una pagina comica, insieme a Ritratto della moglie Luigia Carati e Anch’io pittore![3].

Nel 1889 presenta Frutera a Montevideo, nell'ambito di una mostra organizzata dal mercante milanese Alessandro Zorzi e Cesta d'uva alla Permanente di Milano, l'anno successivo a Milano altre cinque nature morte.

Tra il 1891 e il 1897, periodo storico ricco di contestazioni e manifestazioni da parte dei lavoratori si accosta, come fra gli altri Emilio Longoni, Angelo Morbelli e Plinio Nomellini al tema del verismo sociale, evidente in opere come Muratore (figura al vero), esposto alla prima Triennale di Milano del 1891 insieme a Uva, Effetto di tempo grigio e Fuori di porta e L'alba dell'operaio, presentato alla terza Triennale del 1897, opera che segna la piena e convinta adesione alla tecnica divisionista.

Nel 1894 presenta all'Esposizione Triennale Effetto d'alba e Gioia mia! (Gioia materna), uno dei maggiori successi di critica di Sottocornola, tanto nel 1896 ha una seconda versione dai colori più accesi chiamata Gioie materne, e che viene riproposto a Buenos Aires nel 1898. Mentre alla Quarta Triennale di Brera del 1900 espone Ritratto di donna e Libro azzurro.

Negli anni successivi al 1898 abbandona la tematica della pittura a sfondo sociale e impegnata, tornando a dedicarsi al ritratto e alle scene di genere ispirate agli affetti familiari e del proprio ambito domestico, con soggetti prevalentemente femminili riprodotti con tecnica divisionista e il frequente utilizzo del pastello. In questo periodo sono frequenti i soggiorni nelle Prealpi lombarde e sulle montagne della Valassina.

A partire dal 1900, presso lo studio milanese di Via Milazzo, opera una propria scuola privata che annovera tra gli allievi Carlo Pietro Colombo, Luigi Borgo Maineri, Ugo Bernasconi, Mario Bezzola e diverse pittrici, tra le quali Maria Pensa, Teresita Anselmi, Mariquita Rigamonti e Francesca Vescovi[4].

Si occupa, in qualità di restauratore, degli affreschi di Bernardino Luini nella chiesa del Monastero maggiore di Milano e della chiesa di S.Antonio di Milano.

Nel 1905 espone a Venezia due ritratti di bambini, nel 1908 presenta alla nazionale di Brera L’onomastico della mamma, nel 1912 il dittico Giovinezza, alla Permanente del 1914 presenta Ritratto e Luce e lavoro, opera che ottiene il premio Cassani consistente nell'acquisto da parte dell'Accademia di Brera di un'opera da destinare alla Galleria d'Arte Moderna di Milano a tema la ricerca del sincero sentimento[5], l'anno successivo Si avvicina la notte e Occhi neri[6].

Muore improvvisamente il 12 febbraio 1917: viene sepolto nel Cimitero Monumentale di Milano; in seguito i suoi resti verranno ivi composti in una celletta dell'Ossario centrale.[7].

Nel 1917, presso la sede della Famiglia Artistica Milanese, viene organizzata a cura dell'allievo Ugo Bernasconi una esposizione personale postuma delle opere di Sottocornola.

Stile modifica

Dopo il debutto come autore di nature morte (Frutera, Venditrice di zucche) e di apprezzati ritratti a sfondo verista (Anch’io pittore, dove è evidente l'influenza di Antonio Mancini nel soggetto e nella stesura pittorica a rapidi tocchi), tra il 1891 e il 1897, in linea con le tendenze del gruppo culturale milanese cui appartiene si avvia all'esperienza divisionista con temi di impegno sociale e impegnato, evidente in opere come Muratore (figura al vero) e il noto L'alba dell'operaio, opere che rappresentano le tormentate dinamiche che agitano la Milano di fine Ottocento e la sua dedizione al tema del lavoro, che ha sperimentato sulla propria pelle nei primi anni di gioventù.

Negli anni successivi al 1898 si dedica al ritratto intimista e alle scene di genere, prevalentemente a soggetto femminile e dell'infanzia, ispirate agli affetti familiari e del proprio ambito domestico, riproducendo con frequenza la moglie e le figlie alternando olio, sanguigna e pastello, tecnica che gli consente di accentuare gli effetti di luce e controluce (La rosa bianca, Luce e lavoro). La lettura anticipa opere di analogo soggetto realizzate dagli amici Plinio Nomellini e Angelo Morbelli.

Dal 1910 fino alla sua morte, Sottocornola si dedica alla riproduzione di scene agresti, panorami montani e lacustri, sul modello della pittura dell'amico Giovanni Segantini, il principale esponente divisionista.

Sottocornola, a livello tecnico, è apprezzato per l'ottima applicazione nella resa del controluce e di toni chiari, con il quale riesce a rivelare con acuta resa psicologica l'animo di fanciulle e bambini. Nella rappresentazione di scene alpestri, la critica trova molte similitudini con le scene riprodotte dall'amico Giovanni Segantini, rese con una forma sfumata caratteristica della sua pittura.

Opere principali modifica

Note modifica

  1. ^ Esposizione 1882. Catalogo ufficiale, A. Lombardi, Milano, 1882, p. 11-28-33
  2. ^ Reale Accademia di Belle Arti di Milano. Esposizione 1885. Catalogo ufficiale, Manini, Milano, 1885, p. 10
  3. ^ Esposizione nazionale artistica Venezia 1887. Catalogo ufficiale, Dell'Emporio, Venezia, 1887, n. 18, p. 36
  4. ^ "Dal salotto agli ateliers: produzione artistica femminile a Milano 1880-1920", Aurora Scotti, Sapi, Milano, 1989, p. 97
  5. ^ Esposizione Nazionale di Belle Arti. Catalogo, Romitelli, Milano, 1914, p. 19-20
  6. ^ "Catalogo della mostra annuale 1915", Romitelli, Milano, 1915, p. 39
  7. ^ Personaggi celebri, su monumentale.comune.milano.it. URL consultato il 15 febbraio 2021.
  8. ^ Giovanni Sottocornola - Frutera, su artgate-cariplo.it. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  9. ^ Collezione d´arte della Fondazione Cariplo, su raccolte.acri.it. URL consultato l'11 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2021).
  10. ^ del senatore avvocato Mario Martelli, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  11. ^ Ritratto di Donna Paola Ricciardi Martelli, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  12. ^ Ritratto di Nino Martelli, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  13. ^ Giovanni Sottocornola - Gioie materne, su artgate-cariplo.it. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  14. ^ L'alba dell'operaio, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  15. ^ Ritratto di Angela Cendali Crespi, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  16. ^ Mariuccia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  17. ^ Ritratto della figlia Anita, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  18. ^ Pinacoteca “il Divisionismo” Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, su raccolte.acri.it. URL consultato l'11 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2021).

Bibliografia modifica

  • Archivi del Divisionismo, Fortunato Bellonzi, Teresa Fiori, Officina Edizioni, Roma, 1968
  • Giovanni Sottocornola. Dal realismo sociale al quotidiano familiare, Giovanna Ginex, Artes, Milano, 1985
  • Giovanni Sottocornola. Immagini da una collezione, catalogo della mostra, Erwin Silbernagl, Antea, Milano, 1991
  • Da Canova a Boccioni. Le collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, Elena Lissoni, Skira, Milano, 2011, pp. 232-233

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