Girolamo Troppa

pittore italiano

Girolamo Troppa (Rocchette in Sabina, 2 ottobre 1636Terni, Ottobre 1711) è stato un pittore italiano.

Allegoria dell'Astronomia, che presenta significative somiglianze con l'Allegoria dell'astronomia sferica di Guido Cagnacci

Biografia modifica

 
Agar ed Ismaele nel deserto salvati dall'Angelo (Girolamo Troppa, XVII secolo, Palazzo Montani, Terni)

Girolamo Troppa è un pittore del Seicento, presente nella scena artistica romana e del centro Italia, con moltissime opere sparse per chiese e musei nel territorio nazionale, in Europa e in America. Un artista versatile e un personaggio estroso, eclettico, geniale, ma anche focoso e passionale, dalle caratteristiche particolari, tali da potersi adattare a vari contesti, ma senza perdere la sua predominante. Frequenta a Roma, nella prima giovinezza, botteghe di pittura minori dove impara l'arte del disegno per poi divenire alunno di importanti e celebri artisti come Mario Nuzzi (Mario dei Fiori), Lazzaro Baldi e Andrea Sacchi e forse anche Pier Francesco Mola (anche se non è presente nessuna conferma documentata). Frequenta studiando, l'Accademia di S. Luca a partire dal 1664, dove subì innegabilmente l’influsso del grande pittore Carlo Maratta che in quel periodo dirigeva l’Accademia, fin dai primi esordi, dimostrò ampiamente il suo talento e con il passare gli anni diviene un artista affermato e ricercato.

In qualche occasione collabora con Giovan Battista Gaulli detto Baciccio, (con il quale nel 1665 si scontra anche fisicamente a causa di alcune ciarle, riportandone una ferita in volto[1]), ma sviluppa un suo modo caratteristico di dipingere personalizzando le varie componenti della pittura tardo-barocca romana. Ottiene verso il 1685 la Croce di Cavaliere[2]) per l'elevato numero di opere prodotte, collegate alla Chiesa e al Papato. Si sposa due volte (1656 e 1685[3]) e genera quattro figli dalla prima unione con Maddalena Elisabetta De Stefani e ancora quattro dalla successiva con Anna Maffei avvenuta dopo sei anni dalla scomparsa della prima moglie. Quasi cinquantenne abbandona la residenza romana ed il relativo periodo pieno di soddisfazioni, ma anche denso di vicende spiacevoli (liti e guai giudiziari spesso conseguenti ad episodi legati al comportamento della prima moglie[4]), per stabilirsi presso la casa che edifica a Rocchette in Sabina, suo paese natale, dove si integra e ricopre cariche di Consigliere Comunale e Priore della Confraternita del Santissimo Sacramento, qui istituisce una fiorente bottega, disseminando di tele e pitture murali il reatino e la vicina Umbria, ma anche la stessa Chiesa Parrocchiale (dopo aver partecipato attivamente alla sua ricostruzione[5] collaborando con l'amico architetto scultore Miche Valsangiacomo Chiesa). Fu pittore apprezzato dal duca Federico Sforza Cesarini che gli commissionò numerose opere.

Trascorre gli ultimi anni della sua esistenza a Rocchette, dipingendo e suonando il cembalo, lasciando la sua casa in rare occasioni, ed è proprio in una queste, nell'ottobre del 1711, che il pittore settantacinquenne muore in circostanze improvvise a Terni, dove viene sepolto. Purtroppo la chiesa annessa al monastero di S.Procolo[6]), dove riposavano le sue spoglie mortali, oggi è del tutto scomparsa in seguito ai bombardamenti della città nel corso dell'ultimo conflitto mondiale.

Opere modifica

 
Madonna con Bambino, S. Filippo e S.Gaetano - Rocchette 1701 - Chiesa S.mo Salvatore
  • Terni, Palazzo Filerna-Perotti (ora Montani), Agar ed Ismaele nel deserto salvati dall'Angelo, affresco 1682-83.
  • Roma, Collegio Romano, Volta di Santa Marta, due tondi laterali con storie della santa.
  • Roma, San Carlo al Corso, volte della navata destra, Giustizia, Pace, Legge e Verità.
  • Roma, Chiesa di Sant'Agata in Trastevere, affreschi della volta.
  • Lanuvio, Collegiata di Santa Maria Maggiore Assunzione della Vergine - olio su tela, 1675.
  • Forano, Chiesa di San Sebastiano Trinità incorona la Madonna e santi - olio su tela 1682.
  • Collezione Resca, Roma, Santa Rosa da Lima in estasi.
  • San Severino Marche, Chiesa di Santa Maria del Glorioso, Adorazione dei pastori.
  • Montecastrilli, Chiesa Santa Chiara, Madonna con bambino e Santi - olio su tela 1678.
  • Narni, Chiesa di Santa Margherita, Affreschi.
  • Bracciano, Museo Civico, L'elemosina di San Tommaso da Villanova - olio su tela 1658-60.
  • Rieti, Museo Civico, Sez. Storico-Artistica, L'immagine della madonna del latte sorretta dagli angeli, 1678 ca.
  • Terni, collezione privata, (provenienza Rocchette in Sabina, Chiesa Sebastiano), San Sebastiano.
  • Rocchette in Sabina, Chiesa S.S. Salvatore, Madonna del Rosario - olio su tela 1692.
  • Rocchette in Sabina, Chiesa S.S. Salvatore, Madonna e i Santi Filippo e Gaetano - olio su tela 1701.
  • Rocchette in Sabina, Chiesa S.S. Salvatore, Fuga in Egitto della Sacra Famiglia - dipinto ovale.
  • Contigliano, Chiesa di Sant'Antonio di Padova, Sant'Antonio con il Bambino Gesù.
  • Alatri, Concattedrale di San Paolo, Pietà - olio su tela 1680-82.
  • Lubriano (VT), Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista Decollato, Annunciazione - olio su tela 1680-90.

Note modifica

  1. ^ A. Bertolotti, Artisti subalpini in Roma nei secoli XV, XVI e XVII, Mantova, Prem. Stabilimento Tip. Lit. Mondovi, 1884, p. 194.
  2. ^ Roberto Della Portella, GIROLAMO TROPPA (1636 1711), Terni, OPUS I, 2020, p. 23.
  3. ^ Roberto Della Portella, GIROLAMO TROPPA (1636 1711), Terni, OPUS I, 2020, p. 9 e 22.
  4. ^ A. Bertolotti, Artisti bolognesi, ferraresi ed alcuni altri, Bologna, Regia Tipografia, 1885, pp. 176 e 177.
  5. ^ Roberto Della Portella, GIROLAMO TROPPA (1636 1711), Terni, OPUS I, 2020, p. 32.
  6. ^ Roberto Della Portella, GIROLAMO TROPPA (1636 1711), Terni, OPUS I, 2020, p. 81.

Bibliografia modifica

  • Francesco Petrucci (a cura di), Girolamo Troppa , ediz. Ediart, Todi 2021, ISBN 8885311881
  • Roberto Della Portella, GIROLAMO TROPPA (1636 - 1711), OPUS I, Terni 2020
  • Francesco Petrucci, Pittura di ritratto a Roma: il Seicento , ediz. Andreina & Valneo Budai, Roma 2008, II pp 388-390-422; III figg 706-708.
  • Francesco Petrucci, Considerazioni su Girolamo Troppa: un “tenebrista” del tardo Seicento romano, in “Prospettiva”, 146, 2012, pp. 163-177

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