Giuseppe Di Bartolo (militare 1911)

militare italiano, Medaglia d'oro al valor militare

Giuseppe Di Bartolo (Raiano, 1911Oglat Marteba, 26 marzo 1943) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Giuseppe Di Bartolo
NascitaRaiano, 1911
MorteOglat Marteba, 26 marzo 1943
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale
ArmaArtiglieria
Reparto3ª Compagnia, VI Battaglione CC.NN.
Anni di servizio1932-1943
GradoCamicia Nera
GuerreGuerra d'Etiopia
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Tunisia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a Raiano, provincia dell'Aquila, nel 1911, figlio di Domenico e Luisa Arquilla.[1] Mentre lavorava come operaio manovale, assolse gli obblighi del servizio militare di leva nel Regio Esercito, in forza al 5º Reggimento artiglieria da campagna dal 1932 al 1934.[1] Richiamato in servizio attivo nell'aprile del 1935 per esigenze legate all'Africa Orientale, ed assegnato al 18º Reggimento artiglieria "Gran Sasso", nel settembre dello stesso anno partì per l'A.O.I. per partecipare alla campagna etiopica.[1] Rientrato in Patria nell'agosto 1936, dopo la fine ufficiale del conflitto, e congedato, fu richiamato e mobilitato nel dicembre 1940, in piena seconda guerra mondiale a disposizione della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale.[1] Assegnato in forza al VI battaglione CC.NN. allora di stanza in Libia, raggiunse il reparto in zona di operazione, partecipando con la 3ª Compagnia per circa tre anni alle operazioni svoltesi in Africa Settentrionale Italiana.[1] Cadde in combattimento a Oglat Marteba (Tunisia), il 26 marzo 1943, e per il coraggio dimostrato in questo frangente venne insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria con Decreto del Presidente della Repubblica 27 maggio 1952.[1]

Onorificenze modifica

«Porta-arma tiratore già distintosi per coraggio in tre anni di campagna, in situazione delicata del proprio reparto, resasi fuori uso la sua mitragliatrice, continuava a far fuoco col moschetto di un compagno caduto fino all’esaurimento delle munizioni. Accortosi dell’avvicinarsi di carri nemici, benché ferito, armatosi di bottiglia anticarro e brandendo un badile, uniche armi a sua disposizione, si scagliava contro uno dei carri armati nemici incitando gli altri al grido di « coraggio ragazzi, questo me lo faccio io ». Nell’audace ed eroico tentativo, colpito a morte da raffica di mitraglia nemica, cadeva da prode. Oglat Marteba (Tunisia), 21-26 marzo 1943.[2]»
— Decreto del Presidente della Repubblica 27 maggio 1952[3]

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  3. ^ Registrato alla Corte dei conti il 28 giugno 1952, Esercito registro 28, foglio 93.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 232.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica