Giuseppe Marini (aviatore 1915)

militare ed aviatore italiano, medaglia d'oro al valor militare

Giuseppe Marini (Adrara San Martino, 21 luglio 1915Borjas Blancas, 24 dicembre 1938) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].

Giuseppe Marini
NascitaAdrara San Martino, 21 luglio 1915
MorteBorjas Blancas, 24 dicembre 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Reparto25ª Squadriglia
GradoSergente a.a.r.n. in s.p.e.
GuerreGuerra civile spagnola
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a Adrara San Martino, provincia di Bergamo, il 21 luglio 1915.[3] Dopo aver frequentato la 6ª classe delle Scuole elementari, lavorò per qualche tempo con il padre nell'attività commerciale di famiglia, e quindi nell'aprile 1936 si arruolò nella Regia Aeronautica in qualità di aviere.[1] Conseguito alcuni mesi dopo il brevetto di pilota civile frequentò la Scuola di pilotaggio di Foggia, e promosso sergente ottenne il brevetto di pilota militare.[1] Trattenuto in servizio a domanda presso il 6º Stormo Caccia Terrestre, nel marzo 1938 fu assegnato all'Aviazione Legionaria e mandato a combattere nella guerra di Spagna, assegnato alla 25ª Squadriglia C.T.[1] Si distinse in combattimento venendo decorato con la medaglia di bronzo al valor militare e trasferito in servizio permanente effettivo per merito di guerra.[1] Cadde in azione a Borjas Blancas il 24 dicembre 1938, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze modifica

«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, combattente valoroso ed audacissimo, già distintosi in aspre azioni ed in sette duri combattimenti, non esitava nell’ultimo di essi, ingaggiato dal gruppo contro preponderanti forze da caccia avversaria, ad affrontare da solo cinque apparecchi nemici che minacciavano dall’alto la sua squadriglia già durissimamente impegnata. Colpito sin dall’inizio dalle nutrite raffiche dei “Curtis” avversari, sosteneva vigorosamente l’impari lotta attirando su di esso l’offesa dei nemici contrattaccandoli con tale impeto, valore ed aggressività da impedirne l’allontanamento. Crivellato di colpi, con l’incendio a bordo, costretto a perdere quota non desisteva dalla lotta offendendo il nemico fino all’ultimo. Colpito a morte precipitava in fiamme offrendo in olocausto alla Patria la sua eroica giovane esistenza. Cielo di Spagna, 24 dicembre 1938.[4]»
— Regio Decreto 6 giugno 1939.[3]
«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, durante un volo di trasferimento in zona di operazioni, costretto ad atterrare in campo nemico, seguendo il suo capo formazione, con audacia ed esperta manovra, incurante dell'intensa fucileria, riusciva a ripartire portando in salvo l'apparecchio. Cielo di Guadalajara, 3 giugno 1938

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 343.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Marini, Giuseppe, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 2 gennaio 2022.