Giuseppe Tonnini
BiografiaModifica
Artista autodidatta e sempre vicino a committenti pubblici e governativi, realizzò molte opere a carattere celebrativo, sia in ambito patriottico sia religioso.
Collaborò tra il 1900 e il 1910 con Giuseppe Sacconi all'ornamentazione del Vittoriano. Qui realizzò tra l'altro i leoni alati ai lati della scalea, che sono la sua opera collocata in maggiore evidenza[1], e l'allegoria rappresentante le Marche[2]. Suoi sono inoltre i busti di Giacinto Bruzzesi, patriota garibaldino (1902), e di Melchiorre Cartoni (1920) al Gianicolo, mentre si trova presso la Camera dei deputati un suo busto di Luigi Luzzatti[3]
La sua opera probabilmente più nota al grande pubblico è il gruppo statuario del monumento a San Francesco d'Assisi a piazza di Porta San Giovanni, a Roma, inaugurato nel 1927. Sempre in tema religioso-celebrativo, sue sono le statue di Bartolo Longo e della contessa de Fusco nel santuario di Pompei (anni 1930).
Realizzò inoltre vari monumenti ai caduti (a Camerino, Campagnano[quale?], Bitetto, Fiorenzuola d'Arda, Santa Maria Capua Vetere, Cerveteri, Matelica, Pescasseroli).
Fu commissario dal 1944 al 1947 e poi presidente nel 1947-1948 dell'Accademia nazionale di San Luca.
Morì a Roma nel 1954.
BibliografiaModifica
- Simona Antellini, Il Vittoriano. Scultura e decorazione tra classicismo e liberty, Roma, Artemide, 2003, pp. 18, 107.
NoteModifica
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