Gli Uh!

gruppo musicale italiano

Gli Uh! sono stati un gruppo musicale beat, tra i primi in Italia suonare il rhythm 'n' blues. Fondato nel 1966, ha mantenuto la stessa formazione in oltre 30 anni di attività.

Gli Uh!
Paese d'origineBandiera dell'Italia Italia
GenereBeat
Periodo di attività musicale1966 – 1999
EtichettaMoon Records Cedi, Kansas, Fonit Cetra, Giallo Records
Album pubblicati3

Storia del gruppo modifica

Il gruppo venne formato nel 1966 a Biella da alcuni amici influenzati dalla musica beat inglese e dalla musica nera americana, e in particolare dal soul e dal rhythm 'n' blues; il nome viene scelto perché dovendo individuare un nome che fosse corto e facile da ricordare ed essendo assidui lettori della serie a fumetti di Tex Willer, mutuarono l'esclamazione Uh! proprio dal linguaggio del fumetto.

Dopo i primi spettacoli tenuti nella loro regione, vennero notati da Vic Nocera, paroliere e impresario legato al Clan Celentano, che procurò loro un contratto con una piccola casa discografica torinese, la Moon Records Cedi, gestita dal maestro Dell'Utri. In precedenza avevano effettuato un provino per la Cetra, ma furono rifiutati perché troppo moderni.[senza fonte]

Il debutto discografico avvenne a gennaio 1967 con un singolo con due canzoni cover di I've Been Loving You Too Long di Otis Redding (intitolata Se ci fossi tu), e di Hold on I'm coming di Sam & Dave.

Nello stesso anno, dopo un altro singolo con una versione di Respect di Otis Redding (intitolata Aspetti il mio ritorno), vengono invitati come ospiti alla seconda edizione del Torneo nazionale Rapallo Davoli (che si teneva ogni anno a Rapallo) e suonano come gruppo di spalla durante il tour italiano degli Animals, e appaiono in altre trasmissioni televisive.

Con il passaggio alla Kansas, etichetta con cui Vic Nocera ha iniziato a collaborare, il gruppo si accosta alle sonorità psichedeliche, e riescono a raggiungere il successo con Un lago blu, canzone basata sull'organo Hammond: la Rai dedica loro una trasmissione televisiva (Un quarto d'ora con gli Uh!), e Pippo Baudo li chiama come ospiti d'onore per la sua Settevoci.

Nel 1969 partecipano a Un disco per l'estate con Io non ti prego, brano che riscuote un discreto successo (il disco è accreditato a Attilio e gli Uh!); nelle incisioni successive il gruppo si stacca dalle sonorità beat e si accosta alla melodia italiana, anche se nell'album pubblicato nel 1972 sono presenti sonorità rock, come in Dormi qui, cover di Stay with me dei Faces, in Non sono solo, cover di I Am the Walrus dei Beatles o in Più nessuno al campo, di genere progressive.

Dopo altri due 45 giri, e un 33 giri, il gruppo si scioglie ma Paolo e Attilio proseguono con l'attività concertistica, promuovendo progetti paralleli dei singoli musicisti (come i gruppi Melody Makers e Zip Fastener, la cui voce era quella di Attilio), mentre Paolo fonda una band di R&B "Marshmallow" composta da undici elementi con i quali si diverte ritornando alla vecchia passione esibendosi nei locali live, vincendo anche una selezione del "Pistoia Festival Blues" e pubblicando un CD. Nel 1976 Attilio tenta un esperimento riutilizzando il nome "Gli Uh!" ma senza i vecchi compagni e pubblica un 45 giri (Ho bisogno di te/Tu che ne sai).

Con il ritorno di interesse verso il beat, la Giallo Records pubblica nel 1998 un CD che contiene tutte le canzoni uscite su 45 giri negli anni sessanta: stimolati dall'attenzione suscitata da questo disco, il gruppo torna in sala d'incisione per un nuovo album di inediti, che viene pubblicato l'anno successivo in concomitanza con un volume sulla storia del gruppo scritto dal giornalista biellese Giorgio Pezzana. Riprendono così nuovamente i concerti per qualche anno.

Domenica 3 aprile del 2005, vinto da un male incurabile, muore a 62 anni all'ospedale di Biella Attilio Gili: per ricordare l'amico, un anno dopo, i tre membri superstiti (il fratello di Attilio, Sandro Gili, si occupa delle parti vocali soliste) si esibiscono insieme ad altri gruppi al Teatro Sociale di Biella, per quella che rimane l'ultima esibizione dal vivo degli Uh!.

Dopo la scomparsa di Attilio il fratello Sandro scopre alcune vecchie registrazioni dal vivo effettuate con un mangiacassette. Con un opportuno remixaggio sono emerse 21 cover del repertorio dal vivo, pubblicate nel dicembre 2007 nell'album Live 1968,1969,1970,1971 gli Uh!.

Formazione modifica

Discografia modifica

Album in studio

Singoli

Album dal vivo

Compilation

  • 1998 - 1967-1972 (Discografia Completa - Complete Discography)

Bibliografia modifica

  • Autori Vari (a cura di Gino Castaldo), Dizionario della canzone italiana, ed. Curcio, 1990; alla voce Uh!
  • Ursus (Salvo D'Urso), Manifesto beat, edizioni Juke Box all'Idrogeno, Torino, 1990 (alla voce Uh!, pagg. 139-140)
  • Cesare Rizzi (a cura di), Enciclopedia del rock italiano, Milano, Arcana, 1993, ISBN 8879660225. pg. 187-188
  • Claudio Pescetelli, Una generazione piena di complessi, editrice Zona, Arezzo, 2006 (alla voce Uh!, pag. 157)
  • Davide Motta Frè, Promesse d'amore - 1970-1980: l'epoca d'oro dei complessi melodici italiani, (alla voce Uh!, Gli, pag. 179)
  • Giorgio Pezzana, Gli Uh! 1966/1999 (E20Progetti Editore) con in allegato il cd di inediti "Gli Uh! - Millenovecentonovantanove" (AnniVerdi)

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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