Gotthelf Bergsträsser

linguista tedesco

Gotthelf Bergsträsser (Oberlosa, 5 aprile 1886Berchtesgaden, 6 agosto 1933) è stato un linguista e orientalista tedesco specializzato in semitistica, considerato uno dei maggiori studiosi del XX secolo in tali campi del sapere.

Gotthelf Bergsträsser

Biografia modifica

Figlio d'un pastore, studiò filosofia, linguistica e filologia classica e semitica a Lipsia.

Fu professore nell'Università di Costantinopoli durante la prima guerra mondiale, quindi fu ufficiale nell'esercito tedesco di stanza in Turchia. Mentre si trovava lì, studiò i dialetti dell'arabo e dell'aramaico parlati in Siria e Palestina. Uno dei suoi lavori più famosi è la 29ª (ed ultima) edizione della Grammatica ebraica di Wilhelm Gesenius (1918 – 1929), che rimase incompleta in quanto contenente la sola fonetica e morfologia del verbo. Ampiamente apprezzata è anche la sua Einführung in die semitischen Sprachen (1928, trad. inglese Introduction to the Semitic Languages 1983); queste opere gli assicurarono fama internazionale di grande studioso.

Insegnò nel 1919 a Berlino come professore non titolare e l'anno seguente a Königsberg come professore ordinario. Nel 1922 fu a Breslavia, nel 1923 a Heidelberg e nel 1926 a Monaco, dove restò per il resto della sua vita, insegnando Semitistica.

Bergsträsser fu un grande studioso della cultura araba, in particolare della storia del testo coranico; egli lasciò incompiuti numerosi importanti lavori (incluso quanto restava da scrivere della sua Grammatica ebraica e della Grammatica dell'aramaico parlato), quando scomparve in maniera drammatica e inattesa in un'escursione in montagna nel 1933.

Il fatto che Bergsträsser fosse apertamente anti-nazista e che avesse aiutato numerosi suoi studenti ebrei tedeschi a mettersi in salvo fornisce la spiegazione della sua morte: secondo lo studioso egiziano Muḥammad Ḥamdī al-Bakrī, infatti, sarebbe stato uno studente di sentimenti nazisti che accompagnava il suo Maestro nell'escursione a spingere fuori dal sentiero Bergsträsser facendolo precipitare in una scarpata.[1]

Note modifica

  1. ^ Gabriel Said Reynolds, Introduction a: G.S. Reynolds (ed.), The Qurʾān in Its Historical Context, Londra, Routledge, 2008, pp. 4-5.

Bibliografia modifica

  • Die Negationen im Kur'an (1911)
  • Hunain ibn Ishaq und seine Schule. Sprach- und literaturgeschichtliche Untersuchungen zu den arabischen Hippokrates- und Galen-Übersetzungen (1913)
  • Verneinungs- und Fragepartikeln und Verwandtes im Kur'an (Leipzig, 1914; 1968)
  • Sprachatlas von Syrien und Palästina (1915)
  • Märchen und andere Texte aus Malula in deutscher Übersetzung (1915)
  • Neue meteorologische Fragmente des Theophrast. Testo arabo e tedesco (1918/19)
  • Zum arabischen Dialekt von Damaskus. Phonetik und Prosatexte (1924)
  • Hunain ibn Ishaq. Über die syrischen und arabischen Galen-Übersetzungen (1925). Testo arabo e traduzione tedesca
  • Einführung in die semitischen Sprachen. Sprachproben und Grammatische Skizzen (1928; 1963 ISBN 3190050244)
  • Plan eines Apparatus Criticus zum Koran (München, 1930)
  • Die Geschichte des Korantexts, con Otto Pretzl, in Theodor Nöldeke, Geschichte des Qorans (Leipzig 1938; 1961)
  • Nichtkanonische Koranlesarten im Muhtasab des Ibn Jinni (München, 1933)
  • Phonogramme im neuaramäischen Dialekt von Malula (1933)
  • Grundzüge des islamischen Rechts (edited and published by Joseph Schacht, 1935)

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