Guido Menzinger

militare italiano

Guido Menzinger di Preussenthal (Napoli, 6 maggio 1867Monte Costesin, 21 maggio 1916) è stato un militare italiano. Pluridecorato Tenente Colonnello del Regio Esercito, combatte durante la Guerra italo-turca e la prima guerra mondiale, venendo insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Guido Menzinger
NascitaNapoli, 6 maggio 1867
MorteMonte Costesin, 21 maggio 1916
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
GradoTenente colonnello
GuerreGuerra dei Boxer
Guerra italo-turca
Prima guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Zanzur
Terza battaglia dell'Isonzo
Battaglia degli Altipiani
Comandante diII Battaglione 156º Reggimento, Brigata fanteria "Alessandria"
Decorazionivedi qui
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Biografia modifica

Nacque a Napoli il 6 maggio 1867, e si arruolò nel Regio Esercito partecipando al corpo di spedizione italiano nella guerra dei Boxer in Cina nel 1901 dove fu di stanza nella Concessione Perpetua Italiana a Tientsin. Partecipò, con il grado di capitano aiutante di campo alla guerra italo-turca del 1911-1912. Prese parte al combattimento di Sidi Messri (26 ottobre 1911)[1] e poi alla battaglia di Zanzur (8 giugno 1912)[2] dove fu decorato con una Medaglia d'argento al valor militare. Durante il combattimento di Sidi Bilal (20 settembre 1912) viene decorato con una di Medaglia di bronzo al valor militare per il valore dimostrato in combattimento.[3] All'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio 1915,[4] ricoprì l'incarico di comandante del III Battaglione del 51° Reggimento fanteria della Brigata "Alpi" con il grado di maggiore. Dal 14 giugno al 21 ottobre 1915,[5] data in cui viene ferito da pallottola di fucile ad una gamba durante l'attacco alle posizioni austriache del Pescoi, e quindi combatté sul fronte del Carso. Promosso al grado di tenente colonnello il 1 febbraio 1916, fu trasferito al comando del I Battaglione del 112º Reggimento fanteria della Brigata "Piacenza", mantenendolo fino al 16 febbraio 1916. Il 12 aprile[6] dello stesso anno gli venne assegnato il comando del II Battaglione del 156º Reggimento fanteria della Brigata "Alessandria". Cadde in combattimento il 21 maggio,[7] durante l'attacco del III Corpo d'armata austro-ungarico nell'ambito della Strafexpedition al Monte Costesin, in Val d'Assa, meritandosi la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

La sua città natale ne ha onorato la memoria intitolandogli una via.

Ha sposato nel 1906 Teresita Ruata (Piemonte, 1877 - Roma 1868),[N 1] da cui ha avuto i due figli Carlo (Perugia 13 agosto 1908 - Roma 26 luglio 1971) e Mario (Perugia 31 dicembre 1911 - Roma, 1981 circa). Suo fratello Vittorio fu Prefetto di Palermo, sindaco commissario di Napoli e governatore della Tripolitania.

È bisnonno dell'autore contemporaneo Carlo Menzinger di Preussenthal.

Onorificenze modifica

«Già noto per elevatissimi sentimenti, per brillante valore e fredda tenacia, in molto aspro combattimento, dove la furia ed il numero dei nemici gravemente influivano sul morale dei nostri, col suo contegno imperturbabile e sereno, in piedi sempre in prima linea, nonostante violento bombardamento, intenso fuoco di fucileria e lancio di bombe a mano per parte del nemico, sapeva tener salde e offensive le proprie truppe, respingendo con fiero successo ripetuti e furiosi contrattacchi avversari. Cadde colpito a morte, fulgido esempio d'incitamento, mentre personalmente conduceva sulla linea del fuoco reparti di rincalzo. Costesin, 21 maggio 1916
— Decreto Luogotenenziale 31 dicembre 1916[8]
«Disimpegnava egregiamente il proprio servizio sotto il fuoco di fucileria e di artiglieria, mostrandosi sempre volenteroso, calmo, pronto ed ordinato. Messri, 26 ottobre 1911 - Zanzur 8 giugno 1912
«Comandante di battaglione, con il suo contegno calmo ed imperturbabile, sempre in piedi sulla linea di fuoco, sotto violento bombardamento, fucileria e lancio di bombe da parte del nemico, teneva salde le sue truppe e respingeva con successo ripetuti assalti avversari. Cadeva colpito a morte mentre, di persona, conduceva in prima linea reparti di rincalzo. Costesin (Val d'Assa), 21 maggio 1916
«Ripetutamente inviato sul fronte di battaglia per portare ordini e riconoscere la situazione, eseguiva con intelligenza ed ardimento il mandato, in terreno battuto dal fuoco nemico. Sidi Bilal, 20 settembre 1912

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Una delle prime donne italiane laureate in medicina.

Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Angelo Del Boca, Gli Italiani in Libia. Tripoli bel suol d'amore. 1860-1922, Milano, A. Mondadori Editore, 2011, ISBN 978-88-04-42660-8.
  • Roberto Giardina, 1914 la grande guerra: L'Italia neutrale spinta verso il conflitto, Reggio Emilia, Imprimatur s.r.l., 2014, ISBN 88-6830-159-8.
  • (EN) John R. Schindler, Isonzo: The Forgotten Sacrifice of the Great War, Westport, Praeger Publishers, 2001, ISBN 0-275-97204-6.
  • Davide Zamboni, La Brigata Alessandria sull'Altopiano di Asiago – 1916, Ferrara, Zamboni Editore, 2013.