Harpagophytum procumbens
L'artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens (Burch.) DC. ex Meisn., 1840) è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Pedaliaceae,[1] presente nell'Africa meridionale, nelle aree di savana e del deserto Kalahari. È ampiamente usato nella medicina tradizionale africana.
Artiglio del diavolo | |
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Harpagophytum procumbens | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Lamiidi |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Pedaliaceae |
Genere | Harpagophytum |
Specie | H. procumbens |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Scrophulariales |
Famiglia | Pedaliaceae |
Genere | Harpagophytum |
Specie | H. procumbens |
Nomenclatura binomiale | |
Harpagophytum procumbens (Burch.) DC. ex Meisn., 1840 | |
Nomi comuni | |
Artiglio del diavolo |
Descrizione
modificaI fiori sono rosso-violetto. I frutti presentano un corredo di uncini che hanno valso alla pianta il suo nome popolare: gli animali e in particolare i roditori possono rimanere impigliati nelle radici e morire di fame [2] anche se ad essere usate sono le radici secondarie, organi di deposito del diametro di 6–20 cm e che possono raggiungere il peso di 600 grammi.
Usi terapeutici
modificaL'efficacia anti-reumatica, anti-infiammatoria e analgesica degli arpagosidi (principi attivi della radice)[3] è paragonabile a quella degli antinfiammatori di sintesi. Le radici contengono inoltre glucosidi, iridoidi, triterpeni e polifenoli. È coadiuvante per artriti, periartriti, fibromiositi, reumatismo infiammatorio, tendiniti, contusioni, dolori di schiena, sciatica, e simili. Molto efficace contro torcicollo e altre infiammazioni muscolari, febbre, dispepsia, dolori del parto e aritmia. Ha proprietà diuretiche, stimola le funzioni di fegato e cistifellea, riduce gli zuccheri nel sangue e viene anche usato come miorilassante.[4][5][6]
La radice dell'artiglio del diavolo, di cui si usa l'estratto secco, favorisce anche l'eliminazione dell'acido urico e a questo titolo è efficace nel trattamento della gotta, specie se associato a preparati di frassino, che hanno una componente antinfiammatoria. È indicato per ridurre la presenza di cortisonici utilizzati per i reumatismi.[7]
Si consiglia la somministrazione sotto controllo medico per un periodo minimo di una settimana e massimo di due mesi. Oltre che tramite le aziende di commercio elettronico, l'artiglio del diavolo si acquista in farmacia e in erboristeria. Si trova sotto forma di:[4][5][6]
- estratto secco in scaglie per decotti o infusi.
- tintura madre, da assumere in gocce per via orale; al pari di decotti e infusi è amara e può essere sgradevole, si può quindi assumerli con un dolcificante naturale come miele, succo di agave, ecc.
- estratto secco in capsule o pastiglie.
- creme o unguenti per applicazione esterna sulla parte dolorante.
Controindicazioni
modificaL’artiglio del diavolo ha una scarsa tossicità e gli effetti collaterali sono limitati ma va utilizzato con attenzione. Aumenta la secrezione gastrica e può causare problemi gastrointestinali ed eruzioni cutanee, sarebbe quindi da evitare in presenza di gastrite, ulcera peptica e nel caso si assumano farmaci anti-infiammatori non steroidei. È controindicato anche se si assumono farmaci contro ipotensione, ipoglicemia, aritmia e soprattutto non va associato ad anticoagulanti come il warfarin, antiinfiammatori di sintesi e cortisonici. Viene sconsigliato durante la gravidanza e l'allattamento, nel periodo post operatorio, ai diabetici, agli ipertesi, a chi soffre di patologia cardiache o epatiche e in caso di allergie o ipersensibilità verso uno o più componenti.[4][5][6]
Storia
modificaAlle popolazioni africane i suoi effetti sono noti da secoli; le sue radici erano utilizzate da boscimani, ottentotti e bantu per curare le ferite e lenire i dolori articolari. Gli venivano inoltre attribuite proprietà digestive e terapeutiche per problemi gastrointestinali. In Europa queste qualità iniziarono a essere studiate solo nei primi del Novecento; fu dapprima usato come amaro tonico nei casi di indigestione e solo successivamente furono confermate le sue proprietà antinfiammatorie e analgesiche.
Note
modifica- ^ (EN) Harpagophytum procumbens (Burch.) DC. ex Meisn., su Plants of the World Online, Kew Science. URL consultato il 9 ottobre 2024.
- ^ "Trattato di Botanica", di Carlo Cappelletti, UTET 1965 (vol.2°, pag. 1464), e "L'Enciclopedia delle Erbe", a cura di Richard Mabey, Zanichelli 1990 (pag.96)
- ^ "Farmacia al naturale", di Barbara Ricciardi, pubbl. su Sapere&Salute, anno 8, febbraio 2003, num.42, pag.18-19
- ^ a b c Tatiana Maselli, Artiglio del diavolo: come e quando usarlo, su cure-naturali.it, De Agostini. URL consultato il 18 gennaio 2021.
- ^ a b c Rosa Grieco, Contro i dolori articolari prova l'artiglio del diavolo, su cure-naturali.it, De Agostini. URL consultato il 18 gennaio 2021.
- ^ a b c Loredana Zilioli, Artiglio del diavolo, il rimedio contro i dolori articolari, su cure-naturali.it, De Agostini. URL consultato il 18 gennaio 2021.
- ^ "Le piante medicinali", di Roberto Michele Suozzi, Newton&Compton, Roma, 1994, pag.64
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Harpagophytum procumbens
- Wikispecies contiene informazioni su Harpagophytum procumbens
Collegamenti esterni
modifica- (EN) scheda su Plants USDA
- (EN) Scheda su Plantz Africa
- (EN) Scheda a cura del WWF (PDF), su wwf.org.uk. URL consultato il 28 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2007).