Hordesher ("Horus Rosso"; anche nelle grafie Hordsheru e Hordescheru, e Seba-iabti-pet, "Astro orientale del cielo"; in greco: Ertosi[2]) è una divinità egizia appartenente alla religione dell'antico Egitto, dalle connotazioni solari. Nella mitologia e nell'astronomia egizie, il suo nome era l'epiteto della divinità solare del pianeta Marte - definita altrimenti "Astro vivente di Ra"[3][4].

Copia del bassorilievo noto come "Zodiaco di Dendera", proveniente dal Tempio di Dendera e conservato al Museo del Louvre: esso rappresenta la posizione dei corpi celesti e descrive precisamente due giorni: il 25 settembre del 52 a.C. e il 7 marzo del 51 a.C.[1]

Caratteristiche modifica

In passato si credeva che gli Egizi si riferissero al pianeta Marte come "Astro di Horus"; tuttavia, un passaggio del "Libro di Nut", raccolta di testi astronomici egizi[5], recita:

«Questa è la figura di Ra quando sorge dall'acqua del mattino. Egli è il falco [...] venuto fuori da Nun - come dice il libro: "Protettore della camera da letto".»

La posizione di tale falco-Ra (Marte) corrisponderebbe, stando all'antico testo, alla parte sud-orientale del fianco della dea del cielo Nut. Il dio è descritto come visibile, all'alba, in direzione dell'antico Paese di Punt, l'attuale Corno d'Africa, appunto a sud-est del territorio egiziano; in tale momento della giornata, Hordesher assumeva l'aspetto di Ra-Horakhti ("Ra-Horus dei due orizzonti"[7]). Secoli prima del Nuovo Regno, il dio Ra-Horakhti simboleggiava già il pianeta Marte; tale equazione aveva già affrontato una riformulazione, dal momento che i "Testi dei sarcofagi" del Medio Regno menzionano "Hordesher che reca l'occhio del defunto"[8]. In seguito anche Harmakis ("Horus dell'orizzonte") e lo stesso Hordesher furono accostati al dio-sole, così come Ra-Horakhti e Ra. Un testo del Nuovo Regno (XIX - XX dinastia), che presenta il nome di Horakhti con i tipici geroglifici determinativi di Ra, afferma[2]:

«Horakhti (è) Hordesher [Marte], l'Astro del cielo orientale che procede a ritroso.»

Iconografia modifica

La più comune iconografia di Ra, riferimento di Hordesher, durante il Nuovo Regno prevedeva che fosse raffigurato come un uomo dalla testa di falco, oltre che nelle forme composite di Ra-Horakhti e Atum-Ra. La testa di falco simboleggiava il sorgere e il tramontare del sole; era immaginato desherti, cioè coperto del sangue del proprio parto da Nut, poco prima del suo apparire all'orizzonte - o come morto dopo la sua scomparsa dietro all'orizzonte. In epoca greco-romana Hordesher era rappresentato come un dio ritto su una barca, con le braccia distese lungo i fianchi e il capo sormontato da una stella[2].

 
Copia di Karl Richard Lepsius della volta della camera funeraria di Seti I con la riproduzione del cielo, delle 36 "stelle decane" (Baktiu) degli astri e delle maggiori costellazioni.

Note modifica

  1. ^ (EN) CultureLab: Decoding the ancient Egyptians' stone sky map, su newscientist.com. URL consultato l'11 maggio 2017.
  2. ^ a b c (DE) Friedrich Graf, Der ägyptische Glaube Band III Ägyptische Amulette, Perlen, Mythologie und das alltägliche Leben, BoD – Books on Demand, 1º gennaio 2012, ISBN 9783848203932. URL consultato il 12 maggio 2017.
  3. ^ Christian Leitz, Lexikon der ägyptischen Götter und Götterbezeichnungen, collana Orientalia Lovaniensia analecta, 114, vol. 5, Lovanio, Peeters, 2002, p. 296, ISBN 90-429-1150-6.
  4. ^ (EN) Margaret Bunson, Encyclopedia of Ancient Egypt, Infobase Publishing, 14 maggio 2014, ISBN 9781438109978. URL consultato il 12 maggio 2017.
  5. ^ Alexandra von Lieven, Grundriss des Laufes der Sterne – Das sogenannte Nutbuch, Copenhagen, The Carsten Niebuhr Institute of Ancient Eastern Studies, 2007, ISBN 978-87-635-0406-5.
  6. ^ von Lieven 2007, pp. 49-50.
  7. ^ (EN) Gods of Ancient Egypt: Horakhty (Ra-Horakhty), su ancientegyptonline.co.uk. URL consultato il 12 maggio 2017.
  8. ^ "Testi dei sarcofagi", VII: Iret-ni Hordesher.