James Baldwin

scrittore statunitense

James Arthur Baldwin (New York, 2 agosto 1924Saint-Paul-de-Vence, 1º dicembre 1987) è stato uno scrittore statunitense.

James Baldwin nel 1969

Biografia modifica

Primo di nove figli, cresce in povertà, sviluppando un rapporto tormentato con il patrigno, una persona rigida e molto religiosa. Sin da bambino cerca una via d'uscita: «Sapevo di essere nero, naturalmente, ma sapevo anche di essere molto sveglio. Non sapevo come avrei usato il cervello, né se avessi potuto usarlo, ma quella era l'unica cosa che potevo usare». Già all'età di quattordici anni Baldwin passa gran parte del tempo in biblioteca e scopre la passione per la scrittura.

Seguendo le orme paterne, diventa un predicatore presso una piccola chiesa pentecostale di Harlem. «In quei tre anni sul pulpito – me ne rendo conto adesso – ciò che mi trasformò in uno scrittore, un vero scrittore, fu avere a che fare con tutta quell'angoscia e quella disperazione, e con tutta quella bellezza». Si può facilmente ritrovare una forte influenza del linguaggio religioso in Baldwin, sia nello stile che nei toni. Desideroso di andarsene di casa (perché lasciare il pulpito voleva dire anche dover lasciare casa), Baldwin trova un impiego nelle ferrovie del New Jersey.

Dopo qualche tempo, si trasferisce al Greenwich Village, dove incontra lo scrittore Richard Wright. Per alcuni anni lavora come freelance, scrivendo soprattutto recensioni editoriali. Durante gli anni dell’adolescenza ad Harlem e al Greenwich Village, Baldwin inizia a rendersi conto della sua omosessualità. Anche se non aveva ancora scritto neppure un romanzo, Wright gli procura una borsa di studio per Parigi. Qui Baldwin trova la giusta distanza dalla società americana in cui era cresciuto per poterne finalmente scrivere.

A partire dal 1948, vive per lo più nel sud della Francia, ma torna spesso negli Stati Uniti per tenere discorsi e conferenze e, dal 1957, prende l’abitudine di passare circa sei mesi l'anno a New York. Nel 1949 Baldwin incontra e si innamora di Lucien Happersberger, un artista svizzero di diciassette anni, ma il matrimonio di Happersberger tre anni dopo lascerà Baldwin sconvolto.

Da Parigi, Baldwin si trasferisce in Svizzera, dove scrive il suo primo romanzo, Go Tell it on the Mountain, pubblicato nel 1953, opera autobiografica sulla sua giovinezza a Harlem. La passione e la profondità con cui raccontava la lotta per la vita dei giovani neri americani non aveva precedenti. Il romanzo, anche se non ottenne subito questo riconoscimento, è considerato un classico della narrativa americana.

 
James Baldwin fotografato da Carl Van Vechten il 13 settembre 1955.

Nel corso degli anni cinquanta Baldwin si sposta tra Parigi, New York e Istanbul e scrive la raccolta di saggi Notes For A Native Son e il racconto Giovanni's Room, parlando di argomenti al tempo tabù, come l'omosessualità e le relazioni tra persone di etnie diverse. «Quando ti trovi in un’altra cultura, sei costretto a riesaminare la tua», scrive. Paradossalmente, i viaggi di Baldwin nel mondo lo avvicinano ancora di più all'America del tempo. All'inizio degli anni sessanta fa ritorno negli Stati Uniti per partecipare al movimento per i diritti civili. Viaggia per tutto il Sud e scrive un'opera considerata esplosiva sull'identità nera e sulla situazione della lotta anti-razzista: The Fire Next Time.

Baldwin rimane un esponente del movimento per i diritti civili per tutti gli anni sessanta, anche se viene spesso criticato per il suo approccio pacifista. Dopo la pubblicazione di Another Country è duramente attaccato per aver parlato dell'omosessualità all'interno della comunità nera di New York. Proprio per aver affrontato il tema della diversità sessuale, Eldridge Cleaver, leader delle Pantere Nere, accusa le opere di Baldwin di «odio assoluto per i neri». Quasi in risposta, Baldwin accentua le sue prese di posizione contro le discriminazioni sessuali.

Dopo l'assassinio di personalità a cui era vicino come Medgar Evers, Malcolm X e Martin Luther King Jr., ritorna in Francia e lavora a un libro che esprime tutta la disillusione di quel momento storico, If Beale Street Could Talk. Anche se in questo libro emerge tutta la rabbia di Baldwin per gli avvenimenti recenti, egli rimane sempre un fautore dell'amore e della fratellanza universali.

Durante gli ultimi dieci anni della sua vita, compone numerose opere di narrativa, di saggistica e di poesia e scopre l'insegnamento come nuovo modo per avvicinarsi ai giovani. Nel 1986 è nominato commendatore della Legion d'onore dal governo francese.[1] Continua ad essere annoverato fra i più importanti e attivi sostenitori dell'uguaglianza razziale fino alla morte, avvenuta nel 1987 a Saint-Paul de Vence, in Francia. Il suo ultimo romanzo, Just Above My Head, è del 1979. Pur avendo trascorso gran parte della sua vita all'estero, Baldwin si presenta essenzialmente come uno scrittore statunitense, che non ha mai cessato di riflettere sulla propria esperienza di uomo nero in un'America bianca.

Opere modifica

Romanzi modifica

  • Gridalo forte (Go Tell It on the Mountain) (1953), trad. di A. Buzzi, Rizzoli, 1966; con il titolo Il vero delitto è l'ignoranza, a cura di Mario Materassi, La Nuova Italia, 1968; poi trad. di S. Mondino, Amos Edizioni 2013
  • La camera di Giovanni (Giovanni's Room) (1956), trad. di P.C. Gajani, Mondadori, 1962; con il titolo La stanza di Giovanni, a cura di M.G. Fabi, Le Lettere 2001; con il titolo La stanza di Giovanni, trad. Alessandro Clericuzio, Fandango, 2017
  • Un altro mondo (Another Country) (1962) trad. di A. Veraldi, Feltrinelli, 1963; poi Le Lettere, 2004; poi Fandango, 2019
  • Dimmi da quanto è partito il treno (Tell Me How Long the Train's Been Gone) (1968) Feltrinelli, 1968
  • Se la strada potesse parlare (If Beale Street Could Talk) (1974), trad. di M. Valente, Rizzoli, 1979; poi Fandango, 2020
  • Sulla mia testa (Just Above My Head) (1979), trad. di P.F. Paolini, Bompiani, 1979 - edito in Francia col titolo Harlem Quartet (1987)

Raccolte di racconti modifica

  • Stamattina, stasera, troppo presto (Going to Meet the Man) ("The Rockpile," "The Outing," "The Man Child," "Previous Condition," "Sonny's Blues," "This Morning, This Evening, So Soon," "Come Out the Wilderness," "Going to Meet the Man") (1965), trad. L. Ballerini, Rizzoli, 1967; poi Racconti Editore, 2016

Teatro modifica

Raccolta di poesie modifica

  • Jimmy's blues (1983)

Raccolte di saggi modifica

  • Mio padre doveva essere bellissimo (Notes of a Native Son) (1955), trad. di L. Ripa di Meana, Rizzoli, 1964; con il titolo Appunti americani, trad. di Anna Hilbe, Le lettere 2007; con il titolo Questo mondo non è più bianco, trad. di Vincenzo Mantovani, Bompiani, 2018
  • Nessuno sa il mio nome (Nobody Knows My Name: More Notes of a Native Son) (1961), trad. G. Cella, V. Di Giuro, Feltrinelli, 1965
  • A Talk to Teachers (1963)
  • La prossima volta- Il fuoco: due lettere (The Fire Next Time) (1963), trad. di A. Veraldi, Feltrinelli, 1968; poi Fandango, 2020
  • No Name in the Street (1972)
  • The Devil Finds Work (1976)
  • Congo Square (1976), saggio contenuto in The Devil Find Works (1976), trad. di Sara Antonelli, Fandango, 2017
  • The Evidence of Things Not Seen (1985)
  • The Price of the Ticket (1985)

Opere in collaborazione modifica

Film tratti dalle sue opere modifica

Note modifica

  1. ^ Maya Angelou, A brother's love, in The New York Times, 20 dicembre 1987. URL consultato l'8 ottobre 2008.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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