Jean-Jacques Bernard

drammaturgo francese

Jean-Jacques Bernard (Enghien-les-Bains, 30 luglio 1888Montgeron, 14 settembre 1972) è stato un commediografo e scrittore francese.

Biografia modifica

Jean-Jacques Bernard, autore drammatico francese, nacque a Enghien-les-Bains il 30 luglio 1888, figlio del drammaturgo Tristan Bernard.[1][2][3]

Nel 1911 si sposò con Georgette Fray, dalla quale ebbe tre figli: François-René nel 1913, nel 1914 Nicolas e Anne-Marie nel 1919.

Nel 1927, Bernard diventò segretario della sezione Auteurs à la Société universelle du théâtre, che organizzò conferenze dal 1927 al 1938 e stagioni internazionali di spettacoli.

Nell'arco della sua carriera, molto prolifica tra le due guerre, Bernard perseguì soprattutto la suggestione della scena, legando la sua attività al cosiddetto "teatro del silenzio" o "dell'inespresso",[4][3]in cui il dialogo non esprime i veri atteggiamenti dei personaggi,[5]le emozioni sono implicite in gesti, espressioni facciali, frammenti di linguaggio e silenzio,[5] parzialmente simile al crepuscolarismo italiano, che ebbe il suo capostipite ne La vedova (1904) di Renato Simoni e il suo equivalente nel teatro di Fausto Maria Martini,[4] a cui talvolta si avvicinò Bernard, così come ricevette qualche volta influenze da Maurice Maeterlinck, e in altre occasioni dalla psicoanalisi di Sigmund Freud.[1]

Bernard descrisse lui stesso il principio dell'intimismo:[3] «c'è un dialogo sotto sotto ascoltato, come un dialogo sotteso che è rendere sensibile. Quindi il teatro non ha nemici peggiori della letteratura. Esprime e diluisce ciò che dovrebbe solo suggerire ... Una sensazione commentata perde la sua forza. Ecco perché un "distico" dice sempre meno di una replica apparentemente indifferente».[3]

Si tratta, generalmente, di piccoli drammi chiusi, nell'ambito di una semplice società piccolo borghese, incentrati al tema dell'amore deluso e segreto e dei fallimenti amorosi con una rassegnazione narcisistica e malinconica.[4]

Tra le sue opere si possono menzionare: Le voyage à deux (1910); La joie du sacrifice (1912); La maison épargnée (1920); Le feu qui reprend mal (1921); Martine (1922), una storia di gioventù e romanticismo;[2][3]L'invitation au voyage (1924); L'âme en peine (1926), Nôtre-Dame d'En-Haut (1951).[1]

Successivamente le sue opere mutarono il tono iniziale e Bernard si dedicò anche alle novelle, ai romanzi, basati sugli stessi argomenti e ai saggi,[4]tra i quali: Le Camp de la mort lente (1944), incentrato sulla sua prigionia di ebreo nel campo di concentramento tedesco a Compiègne;[2]Mon père Tristan Bernard (1955); Mon ami le théâtre (1958).[5][1]

Opere modifica

  • Le voyage à deux (1910);
  • La joie du sacrifice (1912);
  • Les enfants jouent (1912);
  • La maison épargnée (1920);
  • Le feu qui reprend mal (1921);
  • Martine (1922);
  • L'invitation au voyage (1924);
  • L'âme en peine (1926);
  • Le Jardinier (1939);
  • Le Camp de la mort lente (1944);
  • Nôtre-Dame d'En-Haut (1951);
  • Mon père Tristan Bernard (1955);
  • Mon ami le théâtre (1958).
  • inoltre: Chic et Moche in da IL DRAMMA n. 253 (1957)

Note modifica

  1. ^ a b c d Jean-Jacques Bernard, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 giugno 2019.
  2. ^ a b c (EN) Jean-Jacques Bernard, su oberonbooks.com. URL consultato il 2 giugno 2019 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2019).
  3. ^ a b c d e (FR) Jean-Jacques Bernard, su babelio.com. URL consultato il 2 giugno 2019.
  4. ^ a b c d Jean-Jacques Bernard, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 211.
  5. ^ a b c (EN) Jean-Jacques Bernard, su britannica.com. URL consultato il 2 giugno 2019.

Bibliografia modifica

  • (FR) Christophe Barbier, Dictionnaire amoureux du théâtre, Plon, 2015.
  • (EN) Edward Forman, Historical Dictionary of French Theatre, Lanham, Scarecrow Press, 2010.
  • (FR) Jacqueline de Jomaron, Le Théâtre en France, Parigi, Armand Colin, 1992.
  • (FR) Paul-Louis Mignon, Le Théâtre d'aujourd'hui de A jusqu'à Z, édition de L'Avant-scène, 1966.
  • (FR) Dany Porché, Ego-dictionnaire des mots du théâtre, Pietraserena, Dumane, 2017.
  • (FR) Nicole Wild e David Charlton, Théâtre de l'Opéra-Comique. Paris: répertoire 1762-1972, Sprimont, Editions Mardaga, 2005.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN8131705 · ISNI (EN0000 0001 1592 276X · LCCN (ENn84100036 · GND (DE116136804 · BNE (ESXX1204568 (data) · BNF (FRcb121277328 (data) · J9U (ENHE987007258687905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84100036