Junkers D.I
Lo Junkers D.I fu un aereo da caccia monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica tedesco imperiale Junkers-Fokker Werke AG (JFA) nei tardi anni dieci del XX secolo.
Junkers D.I Junkers J 9 | |
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Lo Junkers D.I (J 9) | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da caccia |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Hugo Junkers |
Costruttore | Junkers-Fokker Werke |
Data primo volo | aprile 1918 |
Data entrata in servizio | ottobre 1918 |
Utilizzatore principale | Kaiserliche Marine |
Esemplari | 28 |
Sviluppato dal | Junkers J 7 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 7,25 m |
Apertura alare | 9,00 m |
Altezza | 2,60 m |
Peso a vuoto | 654 kg |
Peso carico | 834 kg |
Propulsione | |
Motore | un BMW IIIa |
Potenza | 185 PS (136 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 225 km/h al livello del mare[1] |
Velocità di salita | 3,5 m/s[1] |
Autonomia | 1 h 30 min[1] |
Tangenza | 6 000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 LMG 08/15 calibro 7,92 mm |
i dati sono estratti da Jane's Vintage Aircraft Recognition Guide[2] integrati dove indicato | |
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Impiegato dai reparti aerei dalla Kaiserliche Marine, la marina militare tedesco imperiale, entrò in servizio nel 1918 operando nelle fasi finali della prima guerra mondiale fino al termine del conflitto. Il modello si ricorda per essere stato il primo caccia di costruzione interamente metallica ad entrare in servizio operativo.
Storia del progetto
modificaIl prototipo era una iniziativa privata della Junkers designato come J 7 e fece il primo volo il 17 settembre 1917.[3] Venne mostrato all'Idflieg all'inizio dell'anno seguente e rivelò abbastanza prestazioni per ricevere un ordine per tre aerei supplementari per le prove. Tuttavia, le modifiche apportate da Junkers furono abbastanza significative al punto di ridisegnare i successivi esemplari come J 9.
Durante le prove il J 9 dimostrò di mancare della maneggevolezza necessaria per un caccia di prima linea, ma venne giudicato adeguato come caccia della marina e quindi ne venne ordinato un lotto di 12. Questi velivoli furono forniti ad un'unità navale della marina imperiale nel settembre 1918, in seguito la stessa unità fu riassegnata al fronte orientale dopo l'armistizio.
Uno sopravvive nel Musée de l'Air et de l'Espace vicino a Parigi.
Utilizzatori
modificaNote
modifica- ^ a b c Kay 2004, p. 28.
- ^ Holmes 2005, p. 32.
- ^ Grosz e Terry 1984, p. 67.
Bibliografia
modifica- (EN) Peter Gray, Owen Thetford, German Aircraft of the First World War, 2nd edition, London, Putnam, 1970 [1962], ISBN 0-370-00103-6.
- (EN) William Green, Gordon Swanborough, The Complete Book of Fighters: An Illustrated Encyclopedia of Every Fighter Aircraft Built and Flown, New York, Smithmark Publishers, 1994, ISBN 0-8317-3939-8.
- (EN) Tony Holmes, Jane's Vintage Aircraft Recognition Guide, London, Harper Collins, 2005, ISBN 0-00-719292-4.
- (EN) Anthony L. Kay, Junkers Aircraft and engines 1913-1945, London, Putnam Aeronautical Books, 2004, ISBN 0-85177-985-9.
- (DE) Günter Schmitt, Junkers und seine Flugzeuge, Berlin, Transpress VEB Verlag für Verkehrswesen, 1986, ISBN 3-344-00192-2.
Pubblicazioni
modifica- (EN) Peter M. Grosz, Gerard Terry, The Way to the World's First All-Metal Fighter, in Air Enthusiast, N. 25, agosto - novembre 1984, ISSN 0143-5450 .
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Junkers D.I
Collegamenti esterni
modifica- Junkers D.I, su AS Peter Pan, http://www.aspeterpan.com/index.htm. URL consultato il 10 dicembre 2008.
- (EN) Horst Zoeller, Junkers J 9, su The Hugo Junkers Homepage, http://www.junkers.de.vu/, 9 febbraio 2003. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2011).
- (DE) Junkers J9, su Junkers.de, http://www.junkers.de/. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2014).
- (EN, RU) Junkers D.I, su Their Flying Machines, http://flyingmachines.ru/, 14 novembre 2013. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2016).