Il kkakdugi (깍두기?, kkaktukiMR) è una varietà di kimchi, ottenuta dalla fermentazione del ravanello coreano tagliato a cubetti.[1]

Kkakdugi
Origini
Luogo d'origineCorea
Diffusionenazionale
Dettagli
Categoriacontorno
Ingredienti principaliravanello coreano, peperoncino in polvere, altro

Preparazione

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Dopo essere stato tagliato a cubetti, il ravanello viene immerso in acqua salata (con concentrazione di sale al 3%). Una volta scolato, s'insaporisce con saeujeot (jeotgal di gamberetti), peperoncino in polvere, aglio e zenzero e viene conservato in un contenitore di terracotta (onggi) per due settimane in luogo fresco e asciutto.[2]

Varianti

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Kkakdugi di cachi anziché di ravanello.

Esistono diverse varianti di kkakdugi, tra cui:[3][4]

  • Gegeolmu kkakdugi (게걸무깍두기?): realizzato con un tipo di ravanello sodo e pungente, il gegeolmu, che cresce nella zona di Yeoju;
  • Myeongtae seodeori kkakdugi (명태서더리깍두기?): con aggiunta di branchie di merluzzo d'Alaska;
  • Musongsongi (무송송이?): anticamente consumato alla corte coreana, il suo nome deriva dall'avverbio songsong, che denota le dimensioni estremamente piccole dei cubetti di ravanello;
  • Suk kkakdugi (숙깍두기?): ottenuto bollendo il kkakdugi fino a renderlo morbido e adatto alle dentature deboli;
  • Gul kkakdugi (굴깍두기?): con aggiunta di ostriche crude, viene preparato specialmente intorno al Capodanno coreano usando saeujeot, foglie di sedano cinese e spezie.

Consumo

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Il kkakdugi è un banchan croccante dal sapore agrodolce e molto piccante che si accompagna al samgyetang e a zuppe di manzo come seolleongtang, gomguk e galbitang,[2][5] in quanto si crede che favorisca la digestione della carne.[6]

Secondo il ricettario Joseon-yorihak ("L'arte culinaria di Joseon") di Hong Seon-pyo, il kkakdugi venne preparato per la prima volta nel XVIII secolo da una figlia del re Jeongjong, la principessa Sukseon, e veniva chiamato gakdokgi (각독기?, 刻毒氣?). Successivamente si diffuse tra il popolo e cambiò nome quando un nobile che serviva a palazzo andò in pensione.[1][3]

Il kkakdugi viene menzionato nel racconto Chunhyangjeon, scritto tra i regni di Yeongjo e Jeongjo, e la sua preparazione è stata registrata nel ricettario Siuijeonseo di fine Ottocento. Un altro libro simile edito nel 1913 e intitolato Yorijejeop ("Come cucinare") lo chiama jeotmu (젓무?) e riporta le ricette di alcune varianti, come quella con ostriche o con pollo.[1]

  1. ^ a b c (KO) 깍두기, su encykorea.aks.ac.kr. URL consultato il 10 dicembre 2023.
  2. ^ a b (KO) 김치 만들기, su kimchi.munhwa.com. URL consultato il 10 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2006).
  3. ^ a b (KO) 깍두기, su terms.naver.com. URL consultato il 10 dicembre 2023.
  4. ^ (KO) 김치:굴깍두기, su food.chosun.com, 26 luglio 2012. URL consultato il 10 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2012).
  5. ^ (EN) Hi Soo Shin Hepinstall, Growing Up in a Korean Kitchen: A Cookbook, Ten Speed Press, 2001, p. 100, ISBN 978-1-58008-281-5.
  6. ^ (KO) [궁합] 설렁탕과 깍두기, su schoolmeal.co.kr, 5 ottobre 2003. URL consultato il 10 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).

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