Koji Inada

mangaka giapponese

Koji Inada (稲田 浩司, Inada Kōji; Arakawa, 14 marzo 1964) è un fumettista giapponese.

Scrive principalmente per Weekly Shōnen Jump e Monthly Shōnen Jump (attualmente Jump SQ, il sostituito di Monthly Shōnen Jump) della Shūeisha. Le sue opere più note sono Dragon Quest: The Adventure of Dai e Beet - Vandel Buster, in collaborazione con l'autore di manga Riku Sanjo[1].

Biografia

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Si è diplomato al Tokyo Metropolitan College of Aeronautical Engineering.

Debutta nel 1985 con Rūju majikku (ルージュ・マジック?, Rouge Magic). Nel 1987 ha fatto il suo debutto sulla rivista con Kusottaredaze~e!! (クソッタレだぜェ!!Fuck you, man!?). (in Weekly Shōnen Jump, numero 52). Nel 1989, Dragon Quest: The Adventure of Dai (storia originale di Riku Sanjo, supervisione di Yūji Horii) è stato pubblicato a puntate su Weekly Shōnen Jump a partire dal numero 45, per terminare nel numero 52 del 1996.

A partire dal numero di aprile 2002, Beet - Vandel Buster è stato serializzato su Monthly Shōnen Jump sempre in collaborazione con Riku Sanjo. La serie è stata sospesa dopo il numero di agosto 2006, con più di 10 volumi pubblicati, a causa delle cattive condizioni di salute di Inada[2], anche la rivista cessa le pubblicazioni l'anno successivo.

Nel numero del 21 dicembre 2015 della rivista Weekly Shōnen Jump è stato annunciato che la serializzazione di Beet - Vandel Buster sarebbe ripresa. La serie è ripresa nel numero del 15 aprile 2016 di JUMP SQ.CROWN 2016 SPRING.

Dragon Quest: The Adventure of Dai (1989–1996), è diventato uno dei manga più venduti nella storia con oltre 47 milioni di copie vendute[3].

Opere principali

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  1. ^ Jennifer Sherman, Roundup of Newly Revealed Print Counts for Manga, Light Novel Series, su Anime News Network, 8 aprile 2018. URL consultato il 30 dicembre 2018.
  2. ^ (JA) 月刊少年ジャンプ休刊のお知らせおよび「冒険王ビィト」の今後の掲載予定について, su vandelbuster.net, Shūeisha. URL consultato il 20 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2008).
  3. ^ 『ダイの大冒険』来秋28年ぶり完全新作で再びアニメ化 ドラクエ世界観の人気漫画が原作, in Oricon, 21 dicembre 2019. URL consultato il 6 giugno 2021.

Collegamenti esterni

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